Latino: dall'autore Terenzio, opera Andria parte Prologus
Prologus | Prologo |
Poeta quom primum animum ad scribendum adpulit, id sibi negoti credidit solum dari, populo ut placerent quas fecisset fabulas | Quando decise di farsi scrittore di teatro, il poeta pensò che il compito suo fosse questo soltanto: far sì che al pubblico piacessero le commedie che avrebbe scritto |
verum aliter evenire multo intellegit; nam in prologis scribundis operam abutitur, [5] non qui argumentum narret sed qui malevoli veteris poetae maledictis respondeat | Capisce ora che le cose stanno diversamente, perché la sua opera si consuma tutta nel far dei prologhi, e non per raccon[5]tare la trama, ma per rispondere alle calunnie di un vecchio poeta velenoso |
Terenzio, Andria: Actus V, 957-981
Latino: dall'autore Terenzio, opera Andria parte Actus V, 957-981
nunc quam rem vitio dent quaeso animum adtendite | Ora tenete presente, per favore, che cosa gli stanno rinfacciando |
Menander fecit Andriam et Perinthiam | Menandro ha scritto un'Andria e una Perinzia, no |
qui utramvis recte norit ambas noverit: [10] non ita dissimili sunt argumento, sed tamen dissimili oratione sunt factae ac stilo | e chi conosce l'una le conosce tutte e due [10] Come trama non sono diverse, però diverse divengono per via del linguaggio e dello stile |
quae convenere in Andriam ex Perinthia fatetur transtulisse atque usum pro suis | Il poeta confessa che ha trasposto dalla Perinzia all'Andria, e ha usato come suoi gli elementi che gli servivano |
id isti vituperant factum atque in eo disputant [15] contaminari non decere fabulas | E' questo che gli rinfacciano, loro, che stanno a disputare come e qualmente [15] non sia lecito contaminare delle commedie |
faciuntne intellegendo ut nil intellegant | Ma non mostrano, facendo i saputi, di non sapere nulla |
qui quom hunc accusant, Naevium Plautum Ennium accusant quos hic noster auctores habet, quorum aemulari exoptat neglegentiam [20] potius quam istorum obscuram diligentiam | Chi accusa il nostro autore accusa Nevio, Plauto, Ennio, che egli tiene come maestri e dei quali aspira a imitare la disinvoltura [20] piuttosto che l'oscura diligenza di questi altri |