Tacito, riassunto opere

Tacito, riassunto opere

Tacito è conosciuto come storico. Tante le sue opere storiche come gli annales e le historiae, ma ha trattato anche altri generi come “dialogus de oratoribus”

Abbiamo visto infatti che mentre Quintiliano nella sua opera "de causis corruptae eloquentiae"  dà alla decadenza dell'eloquenza motivi di ordine morale perchè era un uomo al servizio dell'imperatore, Tacito, che era un uomo libero nonostante avesse anche lui contatti con la dinastia dei flavi, analizza la tematica in un ambito prettamente politico.

In quest'opera, come suggerisce il titolo, dove ci sono veri e propri dialoghi tra alcuni importanti personaggi del tempo Tacito affrontala tematica della decadenza dell'eloquenza facendo emergere che il problema dell'eloquenza è che ha bisogno della libertà di parola e politica per alimentarsi infatti la grande eloquenza c'era stata in età repubblicana quando visse Cicerone, periodo in cui diventò strumento di formazione dei boni cioè degli aristocatici e inoltre periodo dove ognuno poteva esprimere la propria opinione e controbbattere quella di un altro.

A detta di Tacito tutte queste condizioni erano le uniche ad essere in grado di far venire fuori la grande oratoria ma venendo meno questi presupposti si è determinato il crollo dell'eloquenza.

Seneca il retore aveva già notato che l' oratoria in eta imperiale era decaduta e si era ridotta a delle mere esercitazioni nelle scuole di retorica suasoriae e controversiae. Le prime erano orazioni fittizie in cui i maestri facevano esercitare i propri alunni immaginando che si dibattesse su un tema e che si proponesse una tesi e una tesi contrarie, ma non si trattava di lavori calati nella realtà storico politica del tempo in quanto fittizie, le suasoriae erano invece orazioni che i maestri facevano scrivere, immaginando che ci fosse un personagio politico in procinto di prendere una decisione importante, per convincerlo a prendere una decisione al posto di un'altra. Quindi Seneca a suo tempo aveva fatto vedere già in cosa consisteva l'oratoria dell'età imperiale che era fittizia e non calata nel dibattito politico, Tacito riprendendo cio mette in risalto che era dovuto ad una decadenza dell'oraria per la mancanza della libertas.

Di quest'opera si hanno avuto dubbi sull'autore in quanto è scritta con un linguaggio diverso da quello che soleva usare Tacito infatti sua caratteristica è l'inconcilitas, cioè una tecnica che consisteva  nel cambiare bruscamente costrutto creando un andamento molto difficile, avolte incomprensibile, che però non ritroviamo nei dialoghi molto probabilmente perchè è un'opera giovanile.

Altra opera di Tacito è l'Agricola, che narra le campagne del generale Giulio Agricola, suocero di Tacito, nella conquista della britannia ma questa narrazione è funzionale al voler dimostrare che è possibile anche in un epoca di curruzione vivere incorrotti in mezzo alla corruzione e ne è un esempio lo stesso giulio agricola che non si è piegato al servilismo e all'adulazione ma ha vissuto incorrotto in mezzo a questi due fenomeni, Tacito lascerà il vago circa la morte del suocero, che probabilmente è stato ucciso per gelosia da Domiziano, ma gli da una morte eroica.

Questa è  un opera composita che ha sentito l'influenza di più generi letterari   e sta in mezzo la biografia, la laudatio funebris e il genere geoetnografico poiché  si delineano prima le tappi salienti della giovinezza del potagonista e poi quelle della maturità ma si incrocia a questo andamento quelle che sono le caratteristiche principali della laudatio funebris (un genere paraletterario che consisteva nel tessere le lodi di un personaggio alla sua morte ) poiché Tacito fa un elogio del suocero, e infine è un genere geoetnografico poiche come Cesare nel de bello gallico faceva delle regressioni circa i costumi e le usanze dei popoli che incontrave durante le sue campagne, così fa pure Tacito in quest'altra opera.