Latino: dall'autore Seneca, opera Lettere a Lucilio parte Libri 05-06 Parte 02
Hoc animo tibi hanc epistulam scribo, tamquam me cum maxime scribentem mors evocatura sit; paratus exire sum, et ideo fruar vita quia quam diu futurum hoc sit non nimis pendeo Ante senectutem curavi ut bene viverem, in senectute ut bene moriar; bene autem mori est libenter mori Da operam ne quid umquam invitus facias: quidquid necesse futurum est repugnanti, id volenti necessitas non est Ita dico: qui imperia libens excipit partem acerbissimam servitutis effugit, facere quod nolit; non qui iussus aliquid facit miser est, sed qui invitus facit Itaque sic animum componamus ut quidquid res exiget, id velimus, et in primis ut finem nostri sine tristitia cogitemus Ante ad mortem quam ad vitam praeparandi sumus |
Ti scrivo questa lettera e il mio stato d'animo è tale come se la morte dovesse chiamarmi proprio ora mentre sto scrivendo; sono pronto ad andarmene e continuerò a godere della vita perché non mi preoccupo troppo di quanto durerà ancora Prima di diventare vecchio ho cercato di vivere bene, ora che sono vecchio cerco di morire bene; ma morire bene significa morire volentieri Vedi di non fare mai nulla contro la tua volontà: tutto quello che è una costrizione se uno fa resistenza, non lo è per chi lo accetta Ascolta: chi obbedisce volentieri agli ordini evita la parte più dura della schiavitù: fare quello che non vuole Infelice non è chi esegue un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono e prima di tutto a pensare senza tristezza alla nostra fine Prepariamoci a morire prima che a vivere |
Satis instructa vita est, sed nos in instrumenta eius avidi sumus; deesse aliquid nobis videtur et semper videbitur: ut satis vixerimus, nec anni nec dies faciunt sed animus Vixi, Lucili carissime, quantum satis erat; mortem plenus exspecto Vale Mentiuntur qui sibi obstare ad studia liberalia turbam negotiorum videri volunt: simulant occupationes et augent et ipsi se occupant Vaco, Lucili, vaco, et ubicumque sum, ibi meus sum Rebus enim me non trado sed commodo, nec consector perdendi temporis causas; et quocumque constiti loco, ibi cogitationes meas tracto et aliquid in animo salutare converso Cum me amicis dedi, non tamen mihi abduco nec cum illis moror quibus me tempus aliquod congregavit aut causa ex officio nata civili, sed cum optimo quoque sum; ad illos, in quocumque loco, in quocumque saeculo fuerunt, animum meum mitto |
Per vivere abbiamo abbastanza, ma noi siamo sempre avidi; ci sembra, e ci sembrerà sempre, che ci manchi qualcosa: non gli anni e nemmeno i giorni, ma lo spirito ci dice se abbiamo vissuto abbastanza Ho vissuto abbastanza, carissimo Lucilio; ora, sazio, aspetto la morte Stammi bene Mente chi sostiene che la mole dei suoi affari gli impedisce di dedicarsi agli studi: finge impegni, li aumenta e si tormenta da sé Io sono libero, Lucilio, sono libero e dovunque mi trovi sono padrone di me stesso Non mi abbandono alle cose, mi presto ad esse e non cerco scuse per perdere tempo; dovunque mi fermi, mi immergo nei miei pensieri e medito su qualcosa di utile Quando mi dedico agli amici, non mi distolgo da me stesso; e non mi intrattengo con quelli ai quali mi hanno legato le circostanze o gli obblighi derivanti da pubblici uffici, ma sto con i migliori; rivolgo a loro il mio pensiero dovunque e in qualunque periodo siano vissuti |
Demetrium, virorum optimum, mecum circumfero et relictis conchyliatis cum illo seminudo loquor, illum admiror Quidni admirer vidi nihil ei deesse Contemnere aliquis omnia potest, omnia habere nemo potest: brevissima ad divitias per contemptum divitiarum via est Demetrius autem noster sic vivit, non tamquam contempserit omnia, sed tamquam aliis habenda permiserit Vale |
Porto sempre con me Demetrio, uomo stimabilissimo e, lasciati da parte i porporati, parlo con lui benché vestito poveramente e lo ammiro Perché non dovrei Mi sono accorto che non gli manca nulla C'è qualcuno capace di disprezzare tutto, ma nessuno può avere tutto: la via più breve per arrivare alla ricchezza è una: il disprezzo Il nostro Demetrio vive così: non disprezza tutto, ma ne ha lasciato il possesso agli altri Stammi bene |