[8] Ceterum sermone, conatu et omni extra paratu facient magnitudinis fidem; eloquentur aliquid quod tu magni putes, sicut Caesar, qui iratus caelo quod obstreperetur pantomimis, quos imitabatur studiosius quam spectabat, quodque comessatio sua fulminibus terreretur (prorsus parum certis), ad pugnam vocavit Iovem et quidem sine missione, Homericum illum exclamans versum: h m avvvvvvvnaeir h egw se |
[8] Per il resto con parole, tentativi e ogni apparato esteriore daranno lillusione della grandezza; diranno qualcosa che si può ritenere tipico di un animo grande come Cesare, il quale, prendendosela col cielo perchè venivano fischiati i pantomimi, di cui era più appassionato imitatore che spettatore e perché i fulmini (ahimè, del tutto imprecisi) spaventavano le sue gozzoviglie, sfidò Giove a battaglia, e per di più allultimo sangue, recitando a gran voce il famoso verso dOmero: O uccidimi tu, o io ucciderò te |