Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia VIII
sed neque suppletis constabat flamma lucernis, reccidit inque suos mensa supina pedes | Ma neppure la fiamma si fermava nelle lucerne colme, e la mensa crollò distesa sui suoi piedi |
me quoque per talos Venerem quaerente secundos[45] semper damnosi subsiluere canes | Anche a me che cercavo Venere attraverso dadi fortunati [45] i cani saltarono sempre dannosi |
cantabant surdo, nudabant pectora caeco: Lanuuii ad portas, ei mihi, solus eram; cum subito rauci sonuerunt cardine postes, et leuia ad primos murmura facta Laris | Cantavano per un sordo, si denudavano i petti per un cieco: ahimé, ero solo alle porte di Lanuvio; quando all'improvviso i battenti cigolarono rauchi sul cardine, e un leggero brusio emesso verso i nobili Lari |
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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia I
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia I
[50] nec mora, cum totas resupinat Cynthia ualuas, non operosa comis, sed furibunda decens | [50] Senza indugio, quando Cinzia spalanca tutti i battenti, non i capelli scomposti, ma una furiosa bella |
pocula mi digitos inter cecidere remissos, palluerantque ipso labra soluta mero | Le coppe fra le dita allentate mi caddero, e le labbra aperte proprio al vino erano illividite |
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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia VII
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia VII
fulminat illa oculis et quantum femina saeuit,[55] spectaclum capta nec minus urbe fuit | Quella mi fulmina con gli occhi e s'incrudelì quanto può una donna, [55] fu uno spettacolo non inferiore alla conquista di una città |
Phyllidos iratos in uultum conicit unguis: territa uicinas Teia clamat aquas | Conficcò le unghie feroci sul viso di Fillide: Teia atterrita invoca le acque vicine |
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Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia II
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia II
lumina sopitos turbant elata Quiritis, omnis et insana semita nocte sonat | Le fiaccole sollevate turbano i Quiriti addormentati, e tutta la strada rumoreggia nella notte folle |
[60] illas direptisque comis tunicisque solutis excipit obscurae prima taberna uiae | [60] La prima taverna dell'oscura via accoglie quelle con i capelli strappati e le tuniche disordinate |
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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XIV
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Cynthia gaudet in exuuiis uictrixque recurrit et mea peruersa sauciat ora manu, imponitque notam collo morsuque cruentat,[65] praecipueque oculos, qui meruere, ferit | Cinzia esulta sulle spoglie e corre vittoriosa e con la mano malvagia colpisce il mio volto; e lascia un segno sul collo e fa scorrere sangue con un morso, [65] e ferisce soprattutto gli occhi che furono colpevoli |