Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 183-190, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 183-190

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 183-190

[186] Subdialia Graeci invenere talibus domos cogentes, genus facile tractu tepente, sed fallax ubicumque imbres gelant [186] I Greci inventarono le case che si ricoprono con questi, un genere comodo in una zona mite, ma inaffidabile dovunque le piogge si congelano
necessarium binas per diversum coaxationes substerni et capita earum praefigi, ne torqueantur, et ruderi novo tertiam partem testae tusae addi, dein rudus, in quo II quintae calcis misceantur, pedali crassitudine festucari, [187] tunc nucleo crasso VI digitos induci, tessella grandi non minus alta II digitos strui, fastigium vero servari in pedes denos sescunciae ac diligenter cote despumari Necessario che siano stesi doppi tavolati di traverso e che le loro estremità siano fissate, affinché non si pieghino, e che con pietrisco nuovo sia aggiunta la terza parte all'estremità pestata, poi ghiaia, su cui si mescolano 2 quinti di calce, che siano pressati nello strato di un piede, [187] che quindi siano stese sei dita nello strato denso, i grandi essere formati col tassello alto non meno di 2 dita, che sia conservata poi l'inclinazione su dieci piedi e mezzo e sia levigato accuratamente con la cote
quernis axibus contabulari, quia torquentur, inutile putant, immo et felice aut palea substerni melius esse, quo minor vis calcis perveniat Ritengono dannoso, essere messi tavolati con assi di quercia, perché vengono piegati, anzi essere meglio essere coperti con felce o paglia, affinché sopraggiunga minor forza di calce

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 01 - 16
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 01 - 16

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 01 - 16

necessarium et globosum lapidem subici Necessario anche che sia messa sotto una pietra tonda
similiter fiunt spicata testacea Fanno ugualmente i pavimenti in cotto a spiga

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 33, Paragrafi 29-101

[188] Non neglegendum est etiamnum unum genus Graecanici: solo festucato inicitur rudus aut testaceum pavimentum, dein spisse calcatis carbonibus inducitur ex sabulo et calce ac favilla mixtis materia crassitudine semipedali, ad regulam et libellam exigitur, et est forma terrena; si vero cote depolitum est, nigri pavimenti usum optinet [188] Non bisogna tralasciare anche un tipo alla greca: sul suolo compresso si getta ghiaia o una massicciata di coccio, poi si cosparge con carboni fortemente pressati misti con una sostanza con sabbia e calce e cenere per lo spessore di mezzo piede, si tende secondo la squadra e la livella, e si forma un aspetto di terreno; se invece è levigato con la cote, si ottiene l'uso di un pavimento nero
[189] Lithostrota coeptavere iam sub Sulla; parvolis certe crustis exstat hodieque quod in Fortunae delubro Praeneste fecit [189] I marmi intarsiati cominciarono già sotto Silla; certo dura anche oggi con piccoli segmenti quello che fece nel tempio della Fortuna a Preneste

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 73-106
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 12, Paragrafi 73-106

pulsa deinde ex humo pavimenta in camaras transiere vitro Poi i pavimenti eliminati dal suolo passarono col vetro sui soffitti
novicium et hoc inventum; Agrippa certe in thermis, quas Romae fecit, figlinum opus encausto pinxit in calidis, reliqua albario adornavit, non dubie vitreas facturus camaras, si prius inventum id fuisset aut a parietibus scaenae, ut diximus, Scauri pervenisset in camaras Anche questa un'invenzione nuova; certamente Agrippa nelle terme, che fece a Roma, dipinse ad encausto il lavoro di terracotta nei calidari, adornò il resto con lo stucco, senza dubbio avrebbe fatto le volte a vetro, se questo fosse stato scoperto prima o dopo le pareti della scena di Scauro, come abbiamo detto, fosse pervenuto sulle volte

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 09, Paragrafi 133 - 140

quam ob rem et vitri natura indicanda est Perciò bisogna indicare anche la caratteristica del vetro

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