[153] insectorum omnium et testacei operimenti oculi moventur sicut quadripedum aures quibus fragilia operimenta, his oculi duri omnia talia et pisces et insecta non habent genas nec integunt oculos omnibus membrana vitri modo tralucida obtenditur [154] Palpebrae in genis homini utrimque, mulieribus fuco etiam infectae cotidiano: tanta est decoris adfectatio, ut tinguantur oculi quoque alia de causa hoc natura dederat ceu vallum quoddam visus et prominens munimentum contra occursantia animalia aut alia fortuito incidentia defluere eas haut inmerito venere abundantibus tradunt [155] ex ceteris nulli sunt nisi quibus et in reliquo corpore pili, sed quadrupedibus in superiore tantum gena, volucribus in inferiore et quibus molle tergus, ut serpentibus, et quadripedum quae ova pariunt, ut lacertae |
[153] Gli occhi di tutti gli insetti e di rivestimento crostaceo si muovono come le orecchie dei quadrupedi Fragili rivestimenti per quelli che (hanno) occhi rigidi Tutti questi anche i pesci e gli insetti non hanno palpebre né chiudono gli occhi Per tutti si stende una membrana trasparente come di vetro [154] Per l'uomo ciglia su entrambe le palpebre, per le donne tinte anche con belletto quotidiano: tanto è il desiderio di bellezza, che anche gli occhi sono tinti Per un altro motivo la natura aveva fornito ciò come una certa difesa della vista e riparo che si protende contro gli animali che assalgono o altre cose che capitano casualmente Dicono non ingiustamente che esse accadono a chi eccede nell'amore [155] Tra gli altri non ci sono per nessuno se non per quelli che (hanno) peli anche nel resto del corpo, ma per i quadrupedi solo sulla palpebra superiore, agli uccelli nella inferiore e per quelli a cui la pelle (è) morbida, come per i serpenti, e dei quadrupedi quelli che generano uova, come le lucertole |
struthocamelus alitum sola ut homo utrimque palpebras habet [156] Ne genae quidem omnibus ideo neque nictatio nisi iis quae animal generant, graviores alitum inferiore gena conivent, eaedem nictantur ab angulis membrana obeunte columbae et similia utraque conivent; at quadripedes quae ova pariunt, ut testudines, crocodili, inferiore tantum sine ulla nictatione propter praeduros oculos [157] extremum ambitum genae superioris antiqui cilium vocavere, unde et supercilia hoc vulnere aliquo diductum non coalescit, ut in paucis humani corporis membris Infra oculos malae humani tantum, quas prisci genas vocabant, XII tabularum interdicto radi a feminis vetantes pudoris haec sedes: ibi maxime ostenditur rubor |
Degli uccelli solo lo struzzo come l'uomo ha le ciglia da entrambe le parti [156] Nemmeno le palpebre per tutti Pertanto neanche l'ammiccare se non per quelli che generano un essere, degli uccelli i troppo pesanti socchiudono con la palpebra inferiore, gli stessi ammiccano con una membrana che si muove dagli angoli I colombi e simili socchiudono entrambe; ma i quadrupedi che depositano uova, come le tartarughe, i coccodrilli, solo con l'inferiore senza alcun battito a causa degli occhi molto rigidi [157] Gli antichi chiamarono ciglio il lembo esterno della palpebra superiore, da cui anche (il nome) sopracciglio Questo spaccato da qualche fetita non si rimargina, come in poche membra del corpo umano Sotto gli occhi solo per l'essere umano le guance, che gli antichi chiamavano genae, vietando con una legge delle 12 tavole essere intaccate dalle donne Questa la sede del pudore: qui soprattutto si mostra il rossore |
[158] Infra eas hilaritatem risumque indicantes buccae et altior homini tantum, quem novi mores subdolae incisioni dicavere, nasus non alii animalium nares eminent: avibus, serpentibus, piscibus foramina tantum ad olfactus sine naribus, et hinc cognomina Simorum, Silonum septimo mense genitis saepenumero foramina aurium et narium defuere [159] Labra, a quibus Brocchi, Labeones dicti, et os probum duriusve animal generantibus pro his cornea et acuta volucribus rostra, eadem rapto viventibus adunca, collecto recta, herbas cruentibus limumque lata, ut et suum generi; iumentis vice manus ad colligenda pabula ora apertiora laniatu viventibus Mentum nulli praeter hominem, nec malae maxillas crocodilus tantum superiores movet, terrestres quadrupedes eodem quo cetera more praeterque in oblicum |
[158] Sotto esse le gote che esprimono ilarità e riso e, più evidenziato solo per l'uomo, il naso, che i nuovi costumi hanno destinato alla scaltra derisione Non altri degli animali evidenziano i nasi: per uccelli, serpenti, pesci solo fori senza narici per l'olfatto, e di qui i cognomi di Simo, Silo Ai nati al settimo mese spesse volte mancarono i fori delle orecchie e delle narici [159] Labbra, da cui chiamati Brocchi, Labeoni, per quelli che generano un essere animato e la bocca onesta o più rozza Al posto di queste per gli uccelli becchi di corno e appuntiti, gli stessi curvi per quelli che vivono di rapina, dritti per chi vive di raccolta, larghi per quelli che smuovono erbe e fango, come anche per il genere dei maiali; per i giumenti al posto della mano per la raccolta dei foraggi Bocche più ampie per quelli che vivono con lo sbranare Per nessuno eccetto l'uomo il mento, né le guance Il coccodrillo muove soltanto le mascelle superiori, i quadrupedi terrestri nello stesso modo degli altri ed anche di traverso |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 221-223
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 221-223
[160] Dentium tria genera, serrati aut continui aut exerti: serrati pectinatim coeuntes, ne contrario occursu atterantur, ut serpentibus, piscibus, canibus; continui, ut homini, equo; exerti, ut apro, hippopotamio, elephanto continuorum qui digerunt cibum lati et acuti, qui conficiunt duplices; qui discriminant eos canini appellantur: hi sunt serratis longissimi [161] continui aut utraque parte oris sunt, ut equo, aut superiore primores non sunt, ut bubus, ovibus omnibusque quae ruminant caprae superiores non sunt praeter primores geminos nulli exerti quibus serrati, raro feminae, et tamen sine usu itaque cum apri percutiant, feminae sues mordent [162] nulli, cui cornua, exerti, sed omnibus concavi; ceteris dentes solidi piscium omnibus serrati praeter scarum; huic uni aquatilium plani |
[160] Tre tipi di denti, a sega o continui o scoperti: a sega si serrano a pettine, per non rovinarsi dall'incontro in senso contrario, come per i serpenti, i pesci, i cani; continui, come per l'uomo, il cavallo; scoperti, come per il cinghiale, l'ippopotamo, l'elefante Di quelli continui quelli che mordono il cibo larghi ed aguzzi, quelli che sminuzzano doppi; quelli che li dividono sono detti canini: questi sono molto lunghi in quelli a sega [161] I continui o sono in entrambe le parti della bocca, come per il cavallo, o nella parte superiore non ci sono gli anteriori, come per i buoi, le pecore e tutti quelli che ruminano Per la capra non ci sono i superiori tranne due anteriori A nessuno quelli scoperti per chi (li ha) a sega, raramente per la femmina, e tuttavia senza utilizzo Pertanto quando i cinghiali colpiscono, le femmine mordono i maiali [162] A nessuno gli scoperti, per chi (ha) le corna, ma per tutti concavi; per gli altri denti solidi Per tutti i pesci quelli a sega tranne lo scaro; a questo solo degli acquatici denti piatti |
cetero multis eorum in lingua et toto ore, ut turba vulnerum molliant quae attritu subigere non queunt, multis et in palato [atque etiam in cauda], praeterea in os vergentes, ne excidant cibi nullum habentibus retinendi adminiculum [163] Similes aspidi et serpentibus, sed duo in supera parte dextra laevaque longissimi, tenui fistula perforati, ut scorpioni aculei, venenum infundentes non aliud hoc esse quam fel serpentium et inde venas sub spina ad os pervenire diligentissimi auctores scribunt; quidam unum esse eum et, quia sit aduncus, resupinari, cum momorderit; aliqui tum decidere eum rursusque recrescere facilem decussu, et sine eo esse quas tractari cernamus scorpionis caudae inesse eum et plerisque ternos [164] viperis dentes gingivis conduntur |
Per il resto a loti di loro sulla lingua e in tutta la bocca, affinché rendano morbido con una serie di tagli quelle cose che non possono sminuzzare con il triturare, per molti anche sul palato [e anche sulla coda], inoltre che convergono verso la bocca, affinché non perdano niente del cibo non avendo uno strumento per trattenerlo [163] Simili per l'aspide e i serpenti, ma i due nella parte superiore destra e sinistra molto lunghi, forati da un sottile canaletto, come (quello) dell'aculeo dello scorpione, che iniettano il veleno Scrupolosissimi autori scrivono che questo non è altro che il fiele dei serpenti e di lì le vene sotto la spina dorsale giungono alla bocca; alcuni (pensano) che ci sia un solo dente e, poiché è adunco, si piega indietro, quando abbia morso; alcuni che esso poi cada e nuovamente ricresca facile da scuotere, e che quelli che vediamo essere toccati sono senza questo Pensano che esso appartenga alla coda dello scorpione e triplo per la maggior parte [164] I denti alle vipere sono nascosti dalle gengive |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 11, Paragrafi 01 - 12
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 11, Paragrafi 01 - 12
haec, eodem praegnans veneno, inpressum dentium repulsu virus fundit in morsus volucrum nulli dentes praeter vespertilionem camelus una ex iis, quae non sunt cornigera, in superiore maxilla primores non habet cornua habentium nulli serrati et cocleae dentes habent indicio est et a minimis earum derosa vicia [165] at in marinis crustata et cartilaginea primores habere, item echinis quinos esse unde intellegi potuerit miror dentium vice aculeus insectis simiae dentes ut homini elephanto intus ad mandendum IIII, praeterque eos prominent masculis reflexi, feminis recti atque proni musculus marinus, qui ballaenam antecedit, nullos habet, sed pro iis saetis intus os hirtum et linguam etiam ac palatum terrestrium minutis quadripedibus primores bini utrimque longissimi |
Questa, piena dello stesso veleno, emette nel morso il veleno immesso con la pressione dei denti A nessuno dei volatili i denti tranne il pipistrello Il cammello solo fra quelli, che non hanno corna, non ne ha nella mascella superiore i denti anteriori A nessuno di quelli che hanno le corna i denti a sega Anche le chiocciole hanno i denti E' prova anche la veccia rosicchiata dalle più piccole di esse [165] Ma mi stupisco da cosa si sia potuto capire che fra gli animali marini i crostacei e i cartilaginosi hanno i denti anteriori, poi essercene cinque per i ricci Per gli insetti gli aculei al posto dei denti Per la scimmia denti come per l'uomo All'elefante quattro dentro per mangiare, e oltre a questi nei maschi fuoriescono ricurvi all'indietro, alle femmine dritti e inclinati Il topo marino, che precede la balena, non ne ha nessuno, ma al loro posto all'interno una bocca irta ed una lingua e anche un palato con setole Dei terrestri per i quadrupedi piccoli due anteriori molto lunghi da entrambe le parti |
[166] Ceteris cum ipsis nascuntur, homini post quam natus est septimo mense reliquis perpetui manent, mutantur homini, leoni, iumento, cani et ruminantibus, sed leoni et cani non nisi canini appellati lupi dexter caninus in magnis habetur operibus maxillares, qui sunt a caninis, nullum animal mutat homini novissimi, qui genuini vocantur, circiter vicensimum annum gignuntur, multis et octogensimo, feminis quoque, sed quibus in iuventa non fuere nati decidere in senecta et mox renasci certum est [167] Zoclen Samothracem, cui renati essent post CIIII annos, Mucianus visum a se prodidit cetero maribus plures quam feminis in homine, pecude, capra, sue Timarchus Nicoclis filius Paphi duos ordines habuit maxillarium; frater eius non mutavit primores ideoque praetrivit existimat exemplum dentis homini et in palato geniti |
[166] Per gli altri (i denti) nascono insieme ad essi stessi, per l'uomo nel settimo mese dopo che è nato Per gli altri restano permanenti, cambiano per l'uomo, il leone, le bestia da soma, il cane e per i ruminanti, ma per il leone e il cane solo quelli chiamati canini Il canino destro del lupo è tenuto in considerazione nelle attività importanti Nessun animale cambia i denti mascellari, che sono dopo i canini Per l'uomo gli ultimi, che sono detti molari, nascono al ventesimo anno circa, a molti anche all'ottantesimo, anche alle donne, ma a quelle a cui non furono usciti in gioventù E' certo che cadono in vecchiaia e poi rinascono [167] Muciano tramandò che da lui fu visto Zocle di Samotracia, a cui erano rinati dopo 104 anni Per il resto più numerosi per i maschi che per le femmine nell'uomo, nella pecora, nella capra, nel maiale A Pafo, Timarco figlio di Nicocle ebbe due ordini di molari; suo fratello non cambiò i primi e perciò li limò Risulta l'esempio di un dente nato a un uomo anche nel palato |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 113-189
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a caninis amissi casu aliquo numquam renascuntur ceteris senecta rufescunt, equo tantum candidiores fiunt [168] Aetas veterinorum dentibus iudicatur equo sunt numero XL amittit tricensimo mense primores utrimque binos, sequenti anno totidem proximos, cum subeunt dicti columellares; quinto anno incipiente amittit binos, qui sexto anno renascuntur; septimo omnes habet et renatos et inmutabiles [169] equo castrato prius non decidunt dentes asinorum genus tricensimo mense similiter amittit, dein senis mensibus quod si non prius peperere quam decidant postremi, sterilitas certa boves bini mutant subus non decidunt umquam absumpta hac observatione senectus in equis et ceteris veterinis intellegitur dentium brocchitate, superciliorum canitia et circa ea lacunis, cum fere XVI annorum existimantur |
Non rinascono mai quelli dei canini persi per un qualche accidente Per gli altri diventano rossicci in vecchiaia, solo al cavallo diventano più bianchi [168] L'età delle bestie da soma è valutata dai denti Per il cavallo sono in numero di 40 Al trentesimo mese perde i due anteriori da entrambe le parti, nell'anno seguente altrettanti vicini, quando crescono quelli detti a colonna; all'inizio nel quinto anno ne perde due, che rinascono nel sesto anno; nel settimo li ha tutti sia i rinati sia i permanenti [169] Al cavallo castrato prima non cadono i denti La specie degli asini ugualmente li perde nel trentesimo mese, poi ogni sei mesi Che se non hanno generato prima che cadano gli ultimi, certa la sterilità I buoi li cambiano a due anni Ai maiali non cadono mai Esaurita questa osservazione, la vecchiaia nei cavalli e nelle altre bestie da soma è individuata dalla prominenza dei denti, dalla canizie delle sopracciglia e dalle cavità intorno ad esse, poiché sono ritenute di circa 16 anni |
[170] hominum dentibus quoddam inest virus; namque et speculi nitorem ex adverso nudati hebetent et columbarum fetus inplumes necant reliqua de iis in generatione hominum dicta sunt erumpentibus morbi corpora infantium accipiunt reliqua animalia quae serratos habent saevissime dentiunt [171] Linguae non omnibus eodem modo tenuissima serpentibus et trisulca, vibrans, atri coloris et, si extrahas, praelonga; lacertis bifida et pilosa, vitulis quoque marinis duplex, sed supra dictis capillamenti tenuitate ceteris ad circumlambenda ora, piscibus paulo minus quam tota adhaerens, crocodilis tota; sed in gustatu linguae vice carnosum aquatilibus palatum |
[170] Nei denti degli uomini c'è un certo veleno; infatti offuscano la chiarezza dello specchio messi scoperti davanti e uccidono i piccoli implumi dei colombi In merito ad essi tutto il resto è stato detto riguardo alla generazione degli uomini Mentre crescono le malattie colpiscono i corpi dei bambini Gli altri animali che hanno denti a sega mettono i denti molto dolorosamente [171] Non per tutti la lingua con la stessa forma Ai serpenti sottilissima e a tre punte, vibrante, di colore nero e, se la estrai, molto lunga; alle lucertole bifida e pelosa, doppia anche alle foche, ma in quelli sopradetti con la sottigliezza della capigliatura Per gli altri per lambire la bocca, ai pesci un poco meno che tutta aderente, ai coccodrilli tutta; ma nel gusto un palato carnoso al posto della lingua negli animali acquatici |
[172] leonibus, pardis omnibusque generis eius, etiam felibus, imbricatae asperitatis ac limae similis attenuansque lambendo cutem hominis, quae causa etiam mansuefacta, ubi ad vicinum sanguinem pervenit saliva, invitat ad rabiem de purpurarum linguis diximus [173] ranis prima cohaeret, intima absoluta a gutture, qua vocem emittunt mares, cum vocantur ololygones stato id tempore evenit, cientibus ad coitum feminas tum siquidem inferiore labro demisso ad libramentum aquae modice receptae in fauces palpitante ibi lingua ululatus eliditur tunc et extenti buccarum sinus perlucent, oculi flagrant labore perpulsi quibus in posteriore parte aculei, his et dentes et lingua, apibus etiam praelonga, eminens et cicadis quibus aculeus in ore fistulosus, his nec lingua nec dentes |
[172] Per i leoni, i leopardi e per tutti di questo genere, anche per i gatti, di un'asperità a scaglie e simile ad una lima e che leccando consuma la pelle dell'uomo, la quale causa spinge alla ferocia anche gli animali addomesticati, quando la saliva arriva al vicino sangue Delle lingue delle conchiglie abbiamo parlato [173] Nelle rane la parte anteriore aderisce, l'interna staccata dalla gola, con cui i maschi emettono la voce, quando sono detti gracidanti Ciò accade in un tempo determinato, per quelli che invitano le femmine all'accoppiamento Allora se pure abbassato il labbro inferiore al livello dell'acqua raccolta limitatamente nella bocca qui con la lingua che palpita emette il verso Allora le pieghe delle bocche tirate diventano trasparenti, gli occhi fiammeggiano spinti dallo sforzo Per quelli a cui (ci sono) i pungiglioni nella parte posteriore, per questi anche i denti e la lingua, alle api anche molto lunga, sporgente anche per le cicale Per quelli che hanno un pungiglione cavo nella bocca, per questi né lingua né denti |