Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 01-25, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 01-25

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 01-25
[19] Peculiare vanitatis sit argumentum, quod animalium cunctorum talpas maxime mirantur tot modis a rerum natura damnatas, caecitate perpetua, tenebris etiamnum aliis defossas sepultisque similes

nullis aeque credunt extis, nullum religionum capacius iudicant animal, ut, si quis cor eius recens palpitansque devoret, divinationes et rerum efficiendarum eventus promittant

[20] dente talpae vivae exempto sanari dentium dolores adalligato adfirmant

cetera ex eo animali placita eorum suis reddemus locis

nec quicquam probabilius invenietur quam muris aranei morsibus adversari eas, quoniam et terra orbitis, ut diximus, depressa adversatur
[19] Sia prova chiara di menzogna, il fatto che venerano di tutti gli animali soprattutto le talpe condannate in tanti modi dalla natura, con una cecità continua, inoltre sotterrate in altre oscurità e simili ai sepolti

A nessuna viscera credono ugualmente, nessun animale di pratiche religiose giudicano più efficacemente, cosicché, se qualcuno divora il suo cuore fresco e palpitante, assicurano divinazioni ed eventi da conseguire

[20] Col dente tolto ad una talpa viva legato addosso affermano che sono curati i dolori dei denti

A suo luogo diremo le altre loro credenze su questo animale

Né alcuna cosa si troverà più probabilmente che esse si oppongono ai morsi del toporagno, perché anche la terra calcata dalle ruote, si oppone, come abbiamo detto
[21] Cetero dentium doloribus, ut idem narrant, medetur canum, qui rabie perierunt, capitum cinis crematorum sine carnibus instillatus ex oleo cyprio per aurem, cuius e parte doleant, caninus dens sinister maximus, circumscariphato qui doleat, aut draconis os e spina, item enhydridis; est autem serpens masculus et albus

huius maximo dente circumscariphant, aut in superiorum dolore duos superiores adalligant, e diverso inferiores

[22] huius adipe perunguuntur qui crocodilum captant

dentes scariphant et ossibus lacertae e fronte luna plena exemptis ita, ne terram adtingant

colluunt dentibus caninis decoctis in vino ad dimidias partes

cinis eorum pueros tarde dentientes adiuvat cum melle

fit eodem modo et dentifricium

cavis dentibus cinis e murino fimo inditur vel iocur lacertarum aridum
[21] Per il resto cura i dolori dei denti, come ugualmente dicono, la cenere delle teste dei cani, che sono morti di rabbia bruciate senza le carni instillata con olio ciprio attraverso l'orecchio, dalla cui parte dolgono, il dente canino sinistro più grande, con cui è scarnificato quello che duole, o un osso di dragone della spina dorsale, anche di un serpente acquatico; è infatti un serpente maschio e bianco

Col dente più grande di questo scarnificano, o nel dolore di quelli superiori legano due superiori, diversamente gli inferiori

[22] Col suo grasso vengono unti quelli che cacciano il coccodrillo

Scarnificano i denti anche con le ossa tolte dalla fronte della lucertola nel plenilunio in modo, che non tocchino terra

Fanno sciacqui con i denti canini bolliti nel vino fino alla metà

La loro cenere col miele aiuta i bambini che mettono tardi i denti

Si fa nello stesso modo anche il dentifricio

Nei denti cariati è infilata la cenere con lo sterco di topo o il fegato secco delle lucertole
[23] anguinum cor, si mordeatur adalligeturve, efficax habetur

sunt inter eos qui murem bis in mense mandi doloresque ita cavere

vermes terreni decocti in oleo infusique auriculae, cuius a parte doleant, praestant levamentum

eorundem cinis exesis dentibus coniectus ex facili cadere eos cogit, integros dolentes inlitus iuvat; comburi autem oportet in testo

prosunt et cum mori radice in aceto scillite decocti ita, ut collunatur dentes

[24] is quoque vermiculus, qui in herba Veneris labro appellata invenitur, cavis dentium inditus mire prodest

nam urucae e brassicae foliis contactu cadunt, et e malva cimices infunduntur auribus cum rosaceo

harenulae, quae inveniuntur in cornibus coclearum, cavis dentium inditae statim liberant dolore
[23] Il cuore delle serpi, se viene morso o è legato addosso, è ritenuto efficace

Fra essi quelli che praticano che sia mangiato un topo due volte al mese e così evitare i dolori

I vermi del terreno cotti nell'olio e infusi nelle orecchie, dalla cui parte dolgono, offrono sollievo

La cenere degli stessi messa nei denti cariati li costringe a cadere facilmente, spalmata aiuta quelli intatti che dolgono; occorre poi essere bruciati in un recipiente

Giovano anche bolliti con la radice del gelso nell'aceto di scilla così, che i denti siano sciacquati

[24] Anche questo vermetto, che si trova sull'erba detta vasca di Venere, messo nelle cavità dei denti giova meravigliosamente

Infatti i bruchi cadono al contatto con le foglie del cavolo, anche gli insetti della malva sono infusi nelle orecchie con olio di rosa

I granelli, che sono trovati nei gusci delle chiocciole, infilati nelle cavità dei denti liberano subito dal dolore

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 193-210

coclearium inanium cinis cum murra gingivis prodest, serpentis cum sale in olla exustae cinis cum rosaceo in contrariam aurem infusus, anguinae vernationis membrana cum oleo taedaeque resina calefacta et auri alterutri infusa, [25] adiciunt aliqui tus et rosaceum; eadem cavis indita, ut sine molestia cadant, praestat

vanum arbitror esse circa canis ortum angues candidos membranam eam exuere, quoniam ante ortum in Italia visum est multoque minus credibile in tepidis regionum tam sero exui

hanc autem vel inveteratam cum cera celerrime evellere tradunt

et dens anguium adalligatus dolores mitigat

La cenere delle chiocciole vuote con la mirra giova alle gengive, la cenere del serpente bruciato col sale in una pentola con olio di rosa infusa nell'orecchio contrario, la pelle della muta di primavera della serpe scaldata con l'olio e con la resina della fiaccola infusa anche in entrambe le orecchie, [25] alcuni aggiungono incenso e olio di rosa; la stessa sostanza messa nelle cavità, permette cosicché cadano senza dolore

Penso che sia vano che verso il sorgere del cane le serpi bianche tolgano questa membrana, perché in Italia si è visto prima del sorgere e molto meno credibile essere tolta tanto tardi nei luoghi tiepidi delle regioni

Tramandano che questa poi anche conservata con la cera guarisce molto velocemente

Anche il dente delle serpi legato addosso calma i dolori

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