[51] Syria praeter hanc peculiares habet arbores: in nucum genere pistacia nota prodesse adversus serpentium morsus tradunt et potu et cibo, in ficorum autem caricas et minores eiusdem generis, quas cottana vocant, item pruna in Damasco monte nata et myxas, utramque iam familiarem Italiae e myxis in Aegypto et vina fiunt [52] Iunipiris similem habet Phoenice cedrum minorem duo eius genera, Lycia et Phoenicia, differunt folio; nam quae durum, acutum, spinosum habet, oxycedros vocatur, ramosa et nodis infesta altera, odore praestans fructum ferunt myrti magnitudine, dulcem sapore [53] et maioris cedri duo genera quae floret, fructum non fert, fructifera non floret, et in ea antecedentem fructum occupat novus; semen eius cupresso simile quidam cedrelaten vocant ex hac resina laudatissima |
[51] La Siria oltre a questo ha alberi particolari: nel genere delle noci i famosi pistacchi-dicono essere utili contro i morsi dei serpenti sia come bevanda sia come cibo-, poi dei fichi quelli secchi e più piccoli dello stesso genere, che chiamano cottani, inoltre la prugna nata sul monte di Damasco e le piccole prugne, entrambe ormai comini in Italia Dalle piccole prugne in Egitto si fanno anche i vini [52] La Fenicia ha un cedro più piccolo simile ai ginepri Due le sue specie, la Licia e la Fenicia, differiscono nella foglia; infatti quella che l'ha dura, appuntita, spinosa, è detta ossicedro, l'altra ramosa e piena di nodi, che eccelle per l'odore Producono un frutto della grandezza del mirto, dolce di sapore [53] Due anche i generi del cedro maggiore Quello che fiorisce, non porta frutto, il fruttifero non fiorisce, e in esso il nuovo scaccia il frutto precedente; il suo seme simile (a quello) del cipresso Alcuni lo chiamano cedrogrande Da questo (si ricava) una resina molto pregiata |
materiae vero ipsi aeternitas, itaque et simulacra deorum ex ea factitaverunt cedrinus est Romae in delubro Apollo Sosianus Seleucia advectus cedro similis in Arcadia est arbor, in Phrygia frutex vocatur cedris [54] Syria et terebinthum habet ex iis mascula est sine fructu; feminarum duo genera alteri fructus rubet lentis magnitudine, alteri pallidus cum vite maturescit, non grandior faba, odore iucundus, tactu resinosus circa Iden Troadis et in Macedonia brevis arbor haec atque fruticosa, in Damasco Syriae magna materies ei admodum lenta ac fidelis ad vetustatem, nigri splendioris; flos racemosus olivae modo, sed rubens, folia densa fert et folliculos emittentes quaedam animalia ceu culices lentoremque resinosum, qui et ex cortice erumpit |
Davvero una durata eterna per il legno stesso, perciò da esso fecero anche le statue degli dei L'Apollo di Sosi portato da Seleucia in un tempio a Roma è di cedro In Arcadia c'è un albero simile al cedro, in Frigia un arbusto è chiamato cedris [54] La Siria ha anche il terebinto Fra questi il maschio è senza frutto; due le specie delle femmine Per una un frutto rosseggiante della grandezza di una lenticchia, per l'altra incerto matura insieme alla vite, non più grande di una fava, piacevole nell'odore, resinoso al tatto Quest'albero corto intorno all'Ida della Troade e in Macedonia e cespuglioso, grande a Damasco in Siria Per esso un legno alquanto cedevole e resistente alla vecchiaia, di un nero lucente; il fiore a grappolo al modo dell'olivo, ma rosso, foglie fitte Porta anche follicoli che producono certi animali come le zanzare e un umore resinoso, che esce anche dalla corteccia |
[55] et rhus Syriae mascula sterili, fert femina, folio ulmi paulo longiore et piloso, foliorum semper inter se contrariis pediculis, gracili brevique ramo pelles candidae conficiuntur iis semen lenti simile cum uva rubescit, quod vocatur rhus, medicamentis necessarium [56] Et Aegypto multa genera quae non aliubi, ante omnia ficus ob id Aegyptia cognominata arbor moro similis folio, magnitudine, aspectu; pomum fert non ramis, sed caudice ipso, idque ficus est praedulcis sine granis interioribus, perquam fecundo proventu scalpendo tantum ferreis unguibus; aliter non maturescit [57] sed cum hoc factum est, quarto die demetitur alio subnascente, septeno ita numerosa partu per singulas aestates, multo lacte abundante subnascitur, etiamsi non scalpatur, fetus quater aestate prioremque expellit inmaturum |
[55] (C'è) anche il sommacco di Siria con il maschio sterile, produce con la femmina, con una foglia di poco più lunga dell'olmo e pelosa, con i peduncoli delle foglie sempre contrapposti fra loro, con un ramo gracile e corto Con questi si fanno bianche pelli Il seme simile alla lenticchia diventa rosso con l'uva, questo è detto rhus, utile per i medicinali [56] Anche in Egitto molte specie che non (sono) altrove, prima di tutte il fico chiamato per questo egiziano Un albero simile al moro nella foglia, nella grandezza, nell'aspetto; porta il frutto non sui rami, ma sulla tronco stesso, questo fico è molto dolce senza granelli interni, con un raccolto straordinariamente ricco scalfendo solo con uncini di ferro; diversamente non matura [57] Ma quando è stato fatto ciò, al quarto giorno si raccoglie mentre un altro spunta, così in gran numero con sette raccolti ogni estate, abbondante per il molto latte Anche se non è inciso, produce, e quattro volte in estate il prodotto immaturo espelle il precedente |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 42-115
materies proprii generis inter utilissimas caesa statim stagnis mergitur hoc est eius siccari et primo sidit, postea fluitare incipit, certoque eam sugit alienus umor, qui aliam omnem rigat cum innatare coeperit, tempestivae habet signum [58] Huic similis quadamtenus quae vocatur Cypria ficus in Creta nam et ipsa caudice ipso fert pomum et ramis, cum in crassitudinem adolevere, sed haec germen emittit sine ullis foliis radici simile caudex arboris similis populo, folium ulmo fructus quaternos fundit, totiens et germinat, sed grossus eius non maturescit nisi incisura emisso lacte suavitas et interiora fici, magnitudine sorvi |
Il legno fra i più utili del suo genere Tagliato è subito immerso in stagni- questo fa parte del suo essiccarsi-e dapprima affonda, poi comincia a galleggiare, e certamente l'assorbe il liquido estraneo, che bagna tutto il resto Quando ha cominciato a nuotare, mostra il segno del momento giusto [58] Simile in parte a questo il fico di Creta che è chiamato Cipriota Infatti anch'esso porta il frutto sul tronco stesso e sui rami, quando sono cresciuti in grossezza, ma questo emette un germoglio senza alcuna foglia e con una radice simile Il tronco dell'albero simile al pioppo, la foglia all'olmo Produce frutti quattro volte l'anno, e germoglia altrettante, ma il suo fico tardivo non matura se non dopo aver emesso il latte con un'incisione La dolcezza e le parti interne (sono quelle) del fico, per grandezza del sorbo |
[59] Similis et quam Iones cerauniam vocant, trunco et ipsa fertilis pomum siliqua; ob id quidam Aegyptiam ficum dixere, errore manifesto: non enim in Aegypto nascitur, sed in Syria Ioniaque et circa Cnidum atque in Rhodo, semper comantibus foliis, flore candido cum vehementia odoris, plantigera imis partibus et ideo superficie flavescens, sucum auferente subole pomo antecedentis anni circa canis ortu detracto statim alterum parit, postea floret per arcturum, hieme fetus eius nutriente [60] Aegyptus et perseam arborem sui generis habet, similem piro, folia retinentem fertilitas adsidua eius, subnascente crastino fructu, maturitas etesiarum adflatu |
[59] Simile anche quella che gli Ioni chiamano rossastra, anch'essa fertile sul tronco-un baccello il frutto-; perciò alcuni lo chiamarono fico egiziano, con chiaro errore: infatti non nasce in Egitto, ma in Siria e nella Ionia e intorno a Cnido e a Rodi, sempre con foglie ricche, un fiore candido con intensità di profumo, che emette polloni nelle parti più basse e perciò che ingiallisce in superficie, col germoglio che sottrae la linfa Sottratto il frutto dell'anno precedente verso il sorgere della canicola subito produce un altro, poi fiorisce sotto Arturo, mentre d'inverno nutre i suoi prodotti [60] L'Egitto ha anche una pianta persica di un suo genere, simile al pero, che trattiene le foglie Continua la sua produttività, col frutto che nasce da un giorno all'altro, la maturazione col soffio degli etesii |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, paragrafi 01-05
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 03, paragrafi 01-05
pomum longius piro, inclusum amygdalae putamine et corio, colore herbido, sed ubi nux illi, huic prunum differens brevitate ac mollitia et, quamvis blandiatur praedulcis suavitas, innocuum [61] materies bontiate, firmitudine, nigritia quoque nihil differens a loto simulacra et ex ea factitavere non eadem gratia, quamquam fideli, materiae ex arbore quam balanum appellavimus, magna ex parte contortae; navalis itaque tantum est [62] at e diverso cuci in magno honore, palmae similis, quando et eius foliis utuntur ad textilia differt quod in bracchia ramorum spargitur pomo magnitudo quae manum inpleat, colos fulvus, commendabili suco ex austero dulci lignum intus grande firmaeque duritiae, ex quo velares detornant anulos in eo nucleus dulcis, dum recens est; siccatus durescit ad infinitum, ut mandi non possit, nisi sit pluribus diebus maceratus |
Il frutto più lungo della pera, chiuso in una scorza di mandorla e in un guscio, di colore dell'erba, ma dove per quello (c'è) la noce, per questo una prugna che differisce per brevità e cedevolezza e, sebbene la dolcezza alletti, innocuo [61] Il legno non differisce in niente dal loto per pregio, resistenza, anche scurezza Da questo ricavarono anche statue Non lo stesso favore, sebbene resistente, per il legno dall'albero che abbiamo chiamato balano, contorto per la maggior parte; perciò è solo per usi navali [62] E al contrario in grande onore il cuci, simile alla palma, poiché anche le sue foglie sono usate per intrecci Differisce perché si allarga nelle braccia dei rami La grandezza che riempie col frutto la mano, il colore rosso,con un succo gradevole da amaro a dolce Dentro un nocciolo grande e di durezza resistente, da cui ricavano anelli da tende In esso un nocciolo dolce, finché è fresco; seccato indurisce sempre più, cosicchè non possa essere mangiato, se non sia macerato per diversi giorni |
materies crispioris elegantiae et ob id Persis gratissima [63] nec minus spina celebratur in eadem gente dumtaxat nigra, quoniam incorrupta etiam in aquis durat, ob id utilissima navium costis candidae facile putrescunt aculei spinarum et in foliis, semen in siliquis, quo coria perficiunt gallae vice flos et coronis iucundus et medicamentis utilis manat et cummis ex ea sed praecipua utilitas quod caesa anno tertio resurgit circa Thebas haec, ubi et quercus et persea et oliva, CCC a Nilo stadiis, silvestri tractu et suis fontibus riguo [64] ibi et prunus Aegyptia, non dissimilis spinae proxime dictae, pomo mespili, maturescens bruma nec folia dimittens lignum in pomo grande, sed corpus ipsum natura et copia messium instar incolis; purgatum enim tundunt servantque eius offas |
Il legno di raffinata eleganza e per questo molto gradito ai Persiani [63] Non è meno celebrato fra la stessa gente lo spino purché nero, poiché resiste incorrotto anche nelle acque, per questo molto utile per le fiancate delle navi Quelli chiari imputridiscono facilmente Gli aculei delle spine (stanno) anche sulle foglie, il seme nel baccelli, con cui formano croste come galle Il fiore adatto per le corone ed utile per i medicinali Da esso emana anche la gomma Ma il pregio principale, che tagliato, al terzo anno ricresce Questa (si trova) intorno a Tebe, dove (ci sono) anche querce e balaniti e ulivi, a 300 stadi dal Nilo, in una zona boscosa e irrigata da fonti proprie [64] Qui anche il pruno egiziano, non diverso dallo spino di recente citato, col frutto come la nespola, che matura nel solstizio invernale e che non perde le foglie Grande il nocciolo nel frutto, ma la stessa polpa per gli abitanti fa le veci delle messi per la qualità e l'abbondanza; infatti pulitolo lo pestano e lo conservano in pallottole |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 216-222
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 216-222
[65] silvestris fuit et circa Memphin regio tam vastis arboribus, ut terni non quirent circumplecti, unius peculiari miraculo, nec pomum propter usumve aliquem, sed eventum facies est spinae, folia habet ceu pinnas, quae tactis ab homine ramis cadunt protinus ac postea renascuntur [66] Cummim optimam esse ex Aegyptia spina convenit, vermiculatam, colore glauco, puram, sine cortice, dentibus adhaerentem pretium eius in libras III deterior ex amygdalis amaris et ceraso, pessima e prunis [67] fit et in vitibus infantium ulceribus aptissima, et aliquando in olea dentium dolori, ulmo etiam in Coryco monte Ciliciae ac iunipiro ad nihil utiles, ex ulmi vero cummi et culices ibi nascuntur fit et e sarcocolla ita vocatur arbor et cummis utilissima pictoribus ac medicis, similis pollini turis et ideo candida quam rufa melior |
[65] Anche intorno a Menfi ci fu una regione boscosa con alberi tanto grandi, che in tre non riuscivano ad essere abbracciati, con particolare straordinarietà di uno, non a causa del frutto o di qualche utilità, ma per il comportamento L'aspetto è di uno spino, ha le foglie come pinne, che cadono subito dai rami toccati dall'uomo e poi ricrescono [66] Risulta che la gomma (ricavata) dallo spino egiziano sia ottima, screziata, di colore azzurro, pura, senza corteccia, che aderisce ai denti Il suo prezzo 3 denari a libbra Inferiore (quella) di mandorle amare e di ciliegio, pessima (quella) del prugno [67] Si forma anche nelle viti adattissima alle ferite dei bambini, e talvolta dall'olivo per il dolore dei denti, anche dall'olmo sul monte Corico della Cilicia e dal ginepro utili a nulla, anzi dalla gomma dell'olmo nascono là anche le zanzare Si forma anche dalla sarcocolla-così è chiamato l'albero e la gomma)-molto utile per pittori e medici, simile al polline dell'incenso e perciò migliore bianca che rossa |
pretium eius quod supra [68] Nondum palustria attingimus nec frutices amnium; prius tamen quam digrediamur ab Aegypto, et papyri natura dicetur, cum chartae usu maxime humanitas vitae constet, certe memoria [69] et hanc Alexandri Magni victoria repertam auctor est M Varro, condita in Aegypto Alexandria antea non fuisse chartarum usum: in palmarum foliis primo scriptitatum, dein quarundam arborum libris |
Il suo prezzo quello di sopra [68] Non abbiamo ancora toccato le piante palustri né gli arbusti dei fiumi; tuttavia prima che ci allontaniamo dall'Egitto, si parlerà della natura del papiro, poiché la socialità della vita consta soprattutto nell'uso della carta, la storia sicuramente [69] M Varrone dichiara che anche questa fu scoperta con la vittoria di Alessandro Magno, dopo che era stata fondata Alessandria in Egitto Che prima non c'era l'uso delle carte: dapprima si scarabocchiò sulle foglie delle palme, poi sulle cortecce di certi alberi |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 189-192
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 189-192
postea publica monumenta plumbeis voluminibus, mox et privata linteis confici coepta aut ceris; pugillarium enim usum fuisse etiam ante Troiana tempora invenimus apud Homerum, illo vero prodente ne terram quidem ipsam, quae nunc Aegyptus, intellegitur, cum in Sebennytico et Saite eius nomo omnis charta nascatur, postea adaggeratam Nilo, [70] si quidem a Pharo insula, quae nunc Alexandriae ponte iungitur, noctis dieique velifico navigi cursu terram afuisse prodidit mox aemulatione circa bibliothecas regum Ptolemaei et Eumenis, supprimente chartas Ptolemaeo, idem Varro membranas Pergami tradit repertas postea promiscue repatuit usus rei qua constat inmortalitas hominum |
In seguito le cronache pubbliche su rotoli di piombo, poi quelle private iniziate ad essere riportate su stoffe o cere; infatti abbiamo trovato in Omero che l'uso delle tavolette c'era anche prima dell'epoca troiana, tramandando anzi quello che certo la terra stessa, che ora è considerata Egitto, poiché tutta la carta cresce nel Sebennitico e nel suo distretto di Sais, poi fu aggregata al Nilo, [70] se certo tramandò che la terra distava dall'isola di Paro, che ora è unita da un ponte ad Alessandria, con un tragitto di navigazione a vela di una notte e di un giorno Poi per l'emulazione dei re Tolomeo ed Eumene riguardo alle biblioteche, lo stesso Varrone riferisce che a Pergamo, avendo Tolomeo soppresso le carte, furono inventate le membrane di pelle In seguito si ristabilì liberamente l'uso della cosa su cui si basa l'immortalità degli uomini |