Successivamente la rivoluzione industriale mutò profondamente il modo di lavorare e di vivere delle persone. La meccanizzazione aprìe le porte alla produzione di massa e le imprese cominciarono ad assumere schiere di operai non qualificati che badassero alle macchine, tra cui donne e bambini e, poiché il lavoro era in genere ripetitivo e non richiedeva particolari competenze, la retribuzione era minima. I singoli artigiani non potevano competere con i costi ridotti dei beni prodotti industrialmente, e per molti vendere la propria manodopera in cambio di un salario fu ben presto l'unica possibilità di trovare un lavoro.
IL LAVORO FEMMINILE
le donne avevano sempre svolto lavori ripetitivi e tediosi in casa e in campagna e fu la vecchia concezione di "lavoro femminile" a determinare quali funzioni fossero accessibili per loro nella nuova economia industrializzata: per lo più svolgevano mansioni impiegatizie, nel commercio al dettaglio o in fabbrica mal pagate e, poiché le donne erano abili a cucire e rammendare abiti a casa, le industrie tessili tendevano spesso ad assumere forza lavoro femminile. I ruoli gestionali erano tuttavia fuori dalle loro portata, le donne nubili erano assunte solo fino a quando non trovavano un marito e la retribuzione costituiva solo una parte del salario ricevuto dai colleghi uomini.
All'inizio del XIX secolo, uno stabilimento tessile di Lowell, nel Massachusetts, cercò giovani ragazze da assumere nelle piccole fattorie della zona. All'epoca, l'economia del New England si basava prevalentemente sull'agricoltura e furono poche le famiglie a inviare le figlie in fabbrica per guadagnare del denaro extra. I proprietari degli stabilimenti promisero di assumere un ruolo materno nei confronti delle ragazze, facendo in modo che frequentassero la chiesa e occupandosi della loro educazione morale, ma in realtà le condizioni di lavoro erano misere: nel 1845 il salario delle donne a Lowell ammontava circa 4 dollari la settimana e i direttori spesso aumentavano le ore di lavoro quotidiane o pretendevano una maggiore produttività senza modificare la retribuzione. Una giornata lavorativa media durava 13 ore.
Di Seguito:
Il monumento Women are Persons nell' Ottawa, Canada, raffigura le Famous Five che aprirono le porte del Senato alle donne. Una di loro, Nelly McClung, tiene in mano la notizia della Vittoria
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in una fase precoce della Rivoluzione Industriale, le donne cominciarono ad abbandonare le iniziative individuali, a organizzarsi come categoria e ad associarsi a sindacati, chiedendo un aumento della retribuzione, un trattamento più equo da parte dei datori di lavoro. Già nel 1828, le Lowell Mill Girls, di fatto il primo sindacato femminile degli Stati Uniti, scesero in strada con in mano striscioni e cartelli per protestare contro le norme restrittive sul lavoro, e nel 1836 furono 1.500 le operaie che si operarono, arrestando la produzione. La reazione contro le manifestanti di Lowell, descritte come ingrate e immorali dai loro datori di lavoro, fu violenta, ma la fama e il potere delle Mill Girls crebbe e si diffuse, diventando un sindacato influente. Nel 1866, l'anno dopo che il XIII emendamento della Costituzione americana pose fine alla schiavitù negli Stati Uniti, un gruppo di ex schiave lavandaie formò il primo sindacato formale nello stato del Mississippi.
il 20 giugno, le donne presentarono una mozione al sindaco di Jackson, la capitale dello Stato, chiedendo salario uniformi per la manodopera, insieme a sanzione per qualsiasi operaia che avrebbe accettato di lavorare per una retribuzione inferiore.
Ostacoli alla sindacalizzazione femminile
- le donne della classe media lottano per il suffragio
- le donne sono viste come una minaccia per l'occupazione maschile
- le donne spesso lavorano su base occasionale
- i sindacati escludono le donne da lavori ritenuti maschili
- i datori di lavoro dividono gli operai pagando le donne meno degli uomini
La storia dell'umanità è una storia di ripetuti affronti e usurpazioni da parte dell'uomo nei confronti della donna
Elizabeth Cady Stanon