Is cum gratias patribus conscriptis egisset, adiecit ludos magnos se Iovi optimo maximo eo die quo Ambraciam cepisset vovisse; in eam rem sibi centum pondo auri a civitatibus collatum; petere ut ex ea pecunia, quam in triumpho latam in aerario positurus esset, id aurum secerni iuberent Senatus pontificum collegium consuli iussit, num omne id aurum in ludos consumi necesse esset Cum pontifices negassent ad religionem pertinere, quanta impensa in ludos fieret, senatus Fulvio quantum impenderet permisit, dum ne summam octoginta milium excederet |
Questi, ringraziati i padri coscritti, aggiunse che aveva promessi in voto grandi ludi a Giove Ottimo Massimo nel giorno in cui aveva preso Ambracia; che a tale scopo aveva raccolto cento libbre doro dalle popolazioni chiedeva quindi che, dal denaro che aveva recato nel trionfo e che si apprestava a depositare nellerario, gli si consentisse di accantonare quel quantitativo di oro Il senato fece interpellare il collegio dei Pontefici, per sapere se fosse necessario spendere tutto quelloro per i ludi Siccome i pontefici risposero che non aveva importanza agli effetti religiosi quanto si spendesse nei ludi, il senato rimise a Fulvio lammontare della spesa, purché non superasse la somma di ottantamila sesterzi |
Triumphare mense Ianuario statuerat: sed cum audisset consulem M Aemilium, litteris M Aburii tribuni plebis acceptis de remissa intercessione, ipsum ad impediendum triumphum Romam venientem aegrum in via substitisse, ne plus in triumpho certaminum quam in bello haberet, praetulit triumphi diem Triumphavit ante diem decimum Kal Ianuarias de Aetolis et de Cephallania Aureae coronae centum duodecim pondo ante currum latae sunt; argenti pondo milia octoginta tria, auri pondo ducenta quadraginta tria, tetrachma Attica centum octodecim milia, Philippei nummi duodecim milia trecenti viginti duo, signa aenea septingenta octoginta quinque, signa marmorea ducenta triginta, arma tela cetera spolia hostium, magnus numerus, ad hoc catapultae, ballistae, tormenta omnis generis; duces aut Aetoli et Cephallanes aut regii ab Antiocho ibi relicti ad viginti septem |
Aveva fissato il trionfo nel mese di gennaio, ma, saputo che il console M Emilio, in seguito a una lettera del tribuno M Aburio sul ritiro del suo veto si apprestava a venire a Roma di persona per opporsi al trionfo, ma si era fermato in viaggio ammalato, per non aver da lottare più nel trionfo che nella guerra, ne anticipò la data E così celebrò il trionfo sugli Etoli e su Cefallenia il 23 dicembre Dinanzi al cocchio furono portate in corteo corone doro per un peso di centododici libbre, ottantatrernila libbre dargento, duecentoquarantatre di oro, centodiciottomila tetradacme attiche dodicimilaquattrocentoventidue monete Filippiche, settecento ottantacinque statue dargento, duecentotrenta statue di marmo, armi di difesa e di offesa, e le altre spoglie nemiche in grande quantità, e inoltre catapulte e balestre le ordigni da guerra di ogni genere; ventisette duci fra Etoli e Cefalleni e altri dellesercito regio abbandonati sul campo da Antioco |
Multos eo die, priusquam in urbem inveheretur, in circo Flaminio tribunos praefectos equites centuriones, Romanos sociosque, donis militaribus donavit Militibus ex praeda vicenos quinos denarios divisit, duplex centurioni, triplex equiti |
Nello stesso giorno, prima di entrare in città, larghi donativi militari nel circo Flaminio a tribuni, prefetti, cavalieri, centunioni, Romani e soci Distribuì tra i soldati, della preda fatta, venticinque denari a testa, il doppio ai centurioni, il triplo ai cavalieri |