Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 60 - 62

Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 60 - 62

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 34; 60 - 62
[60] Vixdum hi profecti erant, cum a Carthagine legati bellum haud dubie parare Antiochum Hannibale ministro attulerunt inieceruntque curam ne simul et Punicum excitaretur bellum [60] Essi erano appena partiti quando ambasciatori di Cartagine riferirono che senza dubbio alcuno Antioco preparava la guerra con la collaborazione di Annibale e fecero nascere la preoccupazione che scoppiasse contemporaneamente anche una guerra con Cartagine
Hannibal patria profugus pervenerat ad Antiochum, sicut ante dictum est, et erat apud regem in magno honore, nulla alia arte nisi quod volutanti diu consilia de Romano bello nemo aptior super tali re particeps esse sermonis poterat Annibale, profugo dalla patria, era giunto presso Antioco, come si è detto prima, ed era tenuto in grande onore presso il re per il solo motivo che a chi da tempo progettava di muovere guerra a Roma nessuno poteva parlare con maggiore conoscenza di causa di tale argomento
Sententia eius una atque eadem semper erat, ut in Italia bellum gereretur: Italiam et commeatus et militem praebituram externo hosti; si nihil ibi moveatur liceatque populo Romano viribus et copiis Italiae extra Italiam bellum gerere, neque regem neque gentem ullam parem Romanis esse Il suo parere era sempre uno solo e sempre il medesimo: portare la guerra in Italia; lItalia, avrebbe fornito viveri e soldati a un nemico esterno; se non vi si faceva alcun tentativo e si lasciava che il popolo romano combattesse fuori dItalia con le forze e le truppe dellitalia nessun re e nessun popolo avrebbe potuto eguagliare i Romani

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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 41-50
Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 41-50

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 41-50

Sibi centum tectas naves et decem milia peditum, mille equites deposcebat: ea se classe primum Africam petiturum; magno opere confidere et Carthaginienses ad rebellandum ab se compelli posse; si illi cunctentur, se aliqua parte Italiae excitaturum Romanis bellum Chiedeva per sé cento navi coperte, diecimila fanti e mille cavalieri; con quella flotta avrebbe prima di tutto raggiunto lAfrica: sperava grandemente di potere indurre a sollevarsi anche i Cartaginesi; se esitavano avrebbe suscitato in qualche parte ditalia una guerra contro i Romani
Regem cum ceteris omnibus transire in Europam debere et in aliqua parte Graeciae copias continere neque traicientem et, quod in speciem famamque belli satis sit, paratum traicere Il re con tutte le altre truppe doveva passare in Europa e trattenerle in qualche parte della Grecia, senza trasportarle in Italia ma tenendosi pronto a farlo: ciò sarebbe bastato a dare limpressione e a diffondere la voce di una guerra

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 51-61

[61] In hanc sententiam cum adduxisset regem, praeparandos sibi ad id popularium animos ratus litteras, ne quo casu interceptae palam facerent conata, scribere non est ausus [61] Dopo avere convinto il re della bontà del suo piano pensava di preparare ad esso lanimo dei suoi concittadini, ma non osò scrivere una lettera per timore che, se per qualche caso fosse stata intercettata, svelasse i suoi tentativi
Aristonem quendam Tyrium nanctus Ephesi expertusque sollertiam levioribus ministeriis, partim donis, partim spe praemiorum oneratum, quibus etiam ipse rex adnuerat, Carthaginem cum mandatis mittit Trovò a Efeso un certo Aristone, di Tiro, e dopo averne sperimentato labilità in incarichi di secondaria importanza lo colmò in parte di doni, in parte di speranze di ricompense, assicurate anche dal re, e lo mandò a Cartagine con le sue istruzioni

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 51 - 56

Edit nomina eorum quibus conventis opus esset; instruit etiam secretis notis, per quas haud dubie agnoscerent sua mandata esse Gli diede i nomi di coloro coi quali doveva incontrarsi; lo fornì anche di segni segreti dai quali avrebbero conosciuto senza incertezze che le istruzioni erano sue
Hunc Aristonem Carthagine obversantem non prius amici quam inimici Hannibalis qua de causa venisset cognoverunt Vedendo a Cartagine questo Aristone i nemici di Annibale compresero prima ancora degli amici il motivo della sua venuta

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 08 - 09

Et primo in circulis conviviisque celebrata sermonibus res est; deinde in senatu quidam nihil actum esse dicere exilio Hannibalis si absens quoque novas moliri res et sollicitando animos hominum turbare statum civitatis posset: Aristonem quendam, Tyrium advenam, instructum mandatis ab Hannibale et rege Antiocho venisse; certos homines cotidie cum eo secreta conloquia serere; in occulto concoqui quod mox in omnium perniciem erupturum esset Dapprima la cosa venne commentata nei circoli e nei banchetti;poi in senato alcuni dissero che a nulla era servito esiliare Annibale se anche di lontano egli poteva preparare rivoluzioni e turbare la città agitando gli animi dei cittadini:era arrivato un certo Aristone, uno straniero di Tiro, con istruzioni di Annibale e del re Antioco; uomini ben identificati avevano ogni giorno con lui colloqui segreti; si preparava in segreto ciò che poi sarebbe esploso per la rovina di tutti

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