Una deliberata insistenza sul pentimento di una Maddalena con gli occhi sbarrati e intrisi di lacrime cristalline, le labbra tremanti, le mani atteggiate in un gesto di modestia e soprattutto uno strabiliante velo formato dalla chioma che copre la sua nudità
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Tiziano conosceva meglio di ogni altro suo contemporaneo il fascino seducente di una bellezza apparentemente celata alla vista. Il maestro crea un fondale di cielo radiosamente azzurro, senza un paesaggio dove la figura potrebbe dare l'impressione di arretrare. Lo sguardo si fissa inevitabilmente sul seno palpitante, ma la dicotomia dell'espressione non penderebbe a favore della componente sensuale, se non fosse per l'incantevole bellezza della materia pittorica vera e propria.
Il colore caldo e vibrante, ovunque è denso e luminoso ma di una ricchezza stupefacente nella cascata di capelli rosso oro. La Maddalena estasiata ed estasiante non può che far approvare all'osservatore la condizione della peccatrice, in una contraddizione paradossale tipicamente veneziana. Il soggetto sacro, dimostra nell'affetto del volto, nel singhiozzare dei sospiri delle lacrime, un'accentuazione devota. La figura si accampa nel primo piano, prorompente di sensualità e di appassionata devozione religiosa