La decrescita felice non è utopia. Ce lo chiede la natura

la decrescita felice non è utopia. Ce lo chiede la natura

l'economia non deve crescere ulteriormente perché il nostro sistema intensifica la disuguaglianza sociale, che a sua volta danneggia non solo l'economia ma anche lo stesso fondamento democratico della nostra società

#nature

il degrowth ( decrescita ) rifiuta fermamente la crescita come obiettivo dell'economia. Ecco alcune proposte:

  • abolizione del prodotto interno lordo come indicatore del progresso economico
  • introduzione di limiti ecologici per CO2 e risorse naturali
  • una tassa aggiuntiva sulla CO2 il cui importo verrà utilizzato per progetti sociali
  • limitazione dell'uso delle risorse e riduzione dei rifiuti
  • istituzione di un reddito minimo e un reddito massimo
  • limite di venti ore lavorative settimanali
  • istituzione di un sistema di tassazione rivolto a ridurre le disuguaglianze sociali
  • divieto di pubblicità
  • abolizione di sussidi e investimenti in attività dannose per l'ambiente
  • sostegno al settore delle cooperative no profit attraverso sussidi, esenzioni fiscali e legislazione

questa economia della post crescita è orientata alla sostenibilità ambientale e alla giustizia sociale, e pone al suo centro il benessere delle persone: post-crescita significa decelerazione, prosperità nel lungo periodo e ricerca di un nuovo modo di vivere insieme.

Il Nord del pianeta deve ridurre rapidamente il suo consumo di energia per consentire agli abitanti del Sud del mondo di emanciparsi dalla subalternità neocoloniale, che si manifesta nel fatto che i paesi del nord del mondo, prendono decisioni sulla concessione di prestiti o che è in loro potere concedere o negare la riduzione di un debito.

Se le elezioni cambiassero davvero qualcosa, sarebbero bandite

attribuito a Kurt Tucholsky

Maybe you might be interested

il litio, simbolo green, causa dell’aggravamento ambientale
il litio, simbolo green, causa dell’aggravamento ambientale

da anni nel deserto dell'Atacama scienziati cileni denunciano i danni che l'estrazione del materiale sta provocando sull'habitat prosciugando le risorse idriche del sottosuolo

Troppe persone sono riluttanti a votare perchè credono che la loro voce non possa cambiare nulla. Questo è un effetto significativo del fatto che i politici professionisti non sono disposti a rinunciare al loro potere decisionale, e che in ogni legislatura operano apertamente per favorire le lobby contro la volontà di coloro che li hanno eletti.

Naturalmente puoi continuare a fare quello che facevi prima. Business as usual. Stare a guardare come i nostri governi decidono misure per il clima del tutto insufficienti. Proseguire la tua vita, prendere un diploma, trovare un lavoro in banca, iniziare a studiare economia, cambiare i mobili del tuo appartamento, pianificare un viaggio.

Tutto quello che fai ha un effetto sul clima. Anche non fare niente è una decisione: in questo modo decidi di portarci ancora più vicino all'abisso. Oppure diventi parte del cambiamento. Scoprirai come possiamo determinare quello che ci aspetta prima che per noi lo faccia qualcun altro, qualcuno che difende i valori sbagliati. Insieme e democraticamente, possiamo dar forma ad una società nella quale i massimi valori non siano il denaro, la crescita e il consumo costante. Nella quale riponiamo le nostre speranze in solidarietà, giustizia e comunità

E' il momento di agire. Ogni passo, per quanto piccolo, conta. Non possiamo permetterci di rinunciare solo perché secondo noi quello che otteniamo non è abbastanza. Di fronte a cambiamenti climatici che procedono a gran velocità, anche un minuscolo tentativo di rigenerare gli ecosistemi è importante. Non basta proteggere ciò che esiste, in questo modo abbiamo già perso troppo. Dobbiamo rivitalizzare, rinaturalizzare, fare di tutto per reinsediare  specie autoctone e riportare boschi, paludi e prati a una condizione il più possibile simile al loro stato originale.

E' il momento di agire. E' giusto limitare i propri consumi personali: 

  • non acquistare troppi vestiti nuovi
  • non prendere l'aereo
  • non mangiare carne
Ma non può finire qui. la crisi ecologica è un problema strutturale, mondiale, sistemico, che non può essere risolto solo tramite scelte individuali relative allo stile di vita. La rinuncia personale al consumo è sì un gesto scontato,  quando siamo consci della gravità della situazione, ma deve essere affiancata da azioni comuni e impegno politico che spingano verso un cambiamento del sistema
E' il momento di agire. E in particolare lì dove attiriamo di più l'attenzione, dove quello che vogliamo ottenere ha un effetto maggiore. Le azioni devono concentrarsi nella capitale, perché li si trova il centro del potere, lì la protesta determina costi economici e in questo modo assicura l'attenzione della maggior parte dei media.

Ne abbiamo bisogno perché è il momento di agire. Non possiamo più aspettare, siamo l'ultima generazione che può ancora attenuare le conseguenze della catastrofe ecologica. Nei prossimi anni abbiamo la possibilità di ottenere  dei risultati. Ma le nostre chance diminuiranno rapidamente.

Agiamo, invece di sperare

Tags
cosa ci dicono gli anelli di un albero
cosa ci dicono gli anelli di un albero
seduti su una panchina ci si gode la vista superlativa
seduti su una panchina ci si gode la vista superlativa
in a small lake in the high mountains with you always in your arms my great love
in a small lake in the high mountains with you always in your arms my great love
questa varietà di colori autunnali rende il sentiero superbo
questa varietà di colori autunnali rende il sentiero superbo
l’acero campestre, il segreto dei violini Stradivari
l’acero campestre, il segreto dei violini Stradivari
la piana di Nullarbor in Australia
la piana di Nullarbor in Australia