Gellio, Notti attiche: Liber 5, 18-20, pag 2

Gellio, Notti attiche: Liber 5, 18-20

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 5, 18-20
Scribere autem, bellum initum quo consule et quo confectum sit et quis triumphans introierit, et eo libro, quae in bello gesta sint, non praedicare autem interea quid senatus decreverit aut quae lex rogatiove lata sit, neque quibus consiliis ea gesta sint, iterare: id fabulas pueris est narrare, non historias scribere Descrivere poi, con quale console iniziata la guerra e come si sia conclusa e chi sia entrato trionfante, e non narrare in quel libro, quali cose siano state fatte nella guerra ma cosa intanto il senato abbia deciso o quale legge o richiesta sia stata presentata, né spiegare per quali decisioni siano state fatte queste cose: questo significa narrare favole ai fanciulli, non scrivere storie"
" [XIX] Quid sit adoptatio, quid item sit adrogatio, quantumque haec inter se differant; verbaque eius quae qualiaque sint, qui in liberis adrogandis super ea re populum rogat [XIX] Cosa sia l'adoptatio, cosa sia anche l'adrogatio, quanto queste differiscano fra loro; e chi interroga il popolo su quest'argomento nell'adottare figli, quali sono le sue parole e di che genere
[1] Cum in alienam familiam inque liberorum locum extranei sumuntur, aut per praetorem fit aut per populum [1] Quando gli estranei sono accolti in un'altra famiglia al posto dei figli, accade o per mezzo di un pretore o del popolo

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Gellio, Notti attiche: Liber 15, 22-27
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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 15, 22-27

[2] Quod per praetorem fit, "adoptatio" dicitur, quod per populum, "arrogatio" [2] Ciò avviene per mezzo del pretore, è detta "adoptatio", quella attraverso il popolo, "arrogatio"
[3] Adoptantur autem, cum a parente, in cuius potestate sunt, tertia mancipatione in iure ceduntur atque ab eo, qui adoptat, apud eum, apud quem legis actio est, vindicantur; [4] adrogantur hi, qui, cum sui iuris sunt, in alienam sese potestatem tradunt eiusque rei ipsi auctores fiunt [3] Sono adottati quindi, quando da un genitore, nella cui potestà si trovano, sono ceduti per legge con una terza emancipazione e sono reclamati da colui, che adotta, davanti a quello, presso cui avviene l'azione legale; [4] sono arrogati quelli, che, quando sono indipendenti, si trasferiscono nella potestà altrui e diventano fautori loro stessi di questa situazione

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 1-2

[5] Sed adrogationes non temere nec inexplorate committuntur; [6] nam comitia arbitris pontificibus praebentur, quae "curiata" appellantur, aetasque eius, qui adrogare vult, an liberis potius gignundis idonea sit, bonaque eius, qui adrogatur, ne insidiose adpetita sint, consideratur, iusque iurandum a Q [5] Ma le arrogazioni non sono fatte superficialmente né sconsideratamente; [6] infatti dai pontefici mediatori sono convocati i comizi, che sono detti "curiati", e si considera l'età di colui, che vuole arrogare, se sia idonea piuttosto a generare figli, e affinché i beni di colui, che viene arrogato, non siano ingannevolmente desiderati, e nell'arrogare si giurava una formula legale che si dice stabilita dal pontefice massimo Q
Mucio pontifice maximo conceptum dicitur, quod in adrogando iuraretur Mucio

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[7] Sed adrogari non potest, nisi iam vesticeps [7] Ma non si può essere arrogati, se non già giunti alla pubertà
[8] "Adrogatio" autem dicta, quia genus hoc in alienam familiam transitus per populi rogationem fit [8] Detta poi "arrogatio", perché questo genere di passaggio in un'altra famiglia avviene attraverso una richiesta del popolo

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[9] Eius rogationis verba haec sunt: "Velitis, iubeatis, uti L [9] Queste sono le parole di tale richiesta: "Vogliate, ordinate, che L

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