Cicerone, Pro Cluentio: 51 - 60, pag 3

Cicerone, Pro Cluentio: 51 - 60

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Cluentio parte 51 - 60
Quis tum erat omnium qui Scamandro condemnato non iudicium de Oppianico factum esse arbitraretur E chi dunque fra tutti i presenti non pensava che anche se la condanna aveva colpito Scamandro, era stato in verità espresso un giudizio su Oppianico
Quid est illa damnatione iudicatum nisi venenum id, quod Habito daretur, esse quaesitum Che cosa si volle stabilire con quella condanna se non altro che era stato procurato del veleno da somministrare ad Abito
quae porro tenuissima suspicio collata in Scamandrum est aut conferri potuit, ut is sua sponte necare voluisse Habitum putaretur Quale sospetto, inoltre, fosse anche il più lieve, ricadde, o avrebbe potuto ricadere su Scafandro, così da ritenere che egli avesse voluto uccidere Abito di sua propria volontà

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Cicerone, Pro Cluentio: 112 - 121
Cicerone, Pro Cluentio: 112 - 121

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Cluentio parte 112 - 121

[56] Atque hoc tum iudicio facto et Oppianico re et existimatione iam, lege et pronuntiatione nondum condemnato, tamen Habitus Oppianicum reum statim non fecit [56] Ebbene, nonostante fosse stato emessa questa sentenza e Oppianico avesse già subito la condanna dei fatti e dellopinione generale, se non ancora quella di una sentenza espressa secondo la legge, neanche in quel momento Abito decise di portare avanti un accusa nei confronti di Oppianico
Voluit cognoscere utrum iudices in eos solos essent severi quos venenum habuisse ipsos comperissent, an etiam consilia conscientiasque eius modi facinorum supplicio dignas iudicarent Egli volle rendersi conto se i giudici volessero infierire solamente contro quelli che avevano trovato materialmente in possesso del veleno, o se ritenessero degni di punizione anche gli ispiratori o i complici di tali delitti

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Itaque C Fabricium, quem propter familiaritatem Oppianici conscium illi facinori fuisse arbitrabatur, reum statim fecit, utique ei locus primus constitueretur propter causae coniunctionem impetravit E così accusò allinizio C Fabrizio, che, in quanto amico intimo di oppianico, egli stimava essere complice di quel crimine, e ottenne che il procedimento, per lo stretto legame con la accusa precedente, fosse iscritto a ruolo per primo
Hic tum Fabricius non modo ad me meos vicinos et amicos Aletrinates non adduxit, sed ipse eis neque defensioribus uti postea neque laudatoribus potuti Stavolta, però, Fabrizio, non solo non mi portò più davanti i miei vicini e amici di Alatri, ma neanche lui poté in seguito usarli come difensori o testimoni a favore

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[57] Rem enim integram hominis non alieni quamvis suspiciosam defendere humanitatis esse putabamus, iudicatam labefactare conari impudentiae [57] In effetti, se prima ritenevo un gesto umano intervenire in difesa di un uomo a me non estraneo, la situazione del quale, per quanto resa oscura dai sospetti, non era ancora pregiudicata, ora sarei stato uno sprovveduto a cercare di far crollare lesito di un giudizio già avvenuto
Itaque tum ille inopia et necessitate coactus in causa eius modi ad Caepasios fratres confugit, homines industrios atque eo animo ut quaecumque dicendi potestas esset data in honore atque in beneficio ponerent E così quello, rimasto privo di sostegno e costretto dalla necessità, si rivolse per una causa così difficile ai fratelli Cepasii, individui intraprendenti e pronti a ritenere un onore e un beneficio qualunque possibilità fosse loro offerta di sostenere una difesa in tribunale

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XXI Iam hoc prope iniquissime comparatum est quod in morbis corporis, ut quisque est difficillimus, ita medicus nobilissimus atque optimus quaeritur, in periculis capitis, ut quaeque causa difficillima est, ita deterrimus obscurissimusque patronus adhibetur; nisi forte hoc causae est, quod medici nihil praeter artificium, oratores etiam auctoritatem praestare debent XXI Sarà anche la più feroce delle ingiustizie, tuttavia è praticamente una regola che, mentre in caso di malattia, tanto più una situazione è difficile, tanto più illustre e capace è il medico che si va a cercare, quando si è imputati di delitto capitale, quanto più la causa è difficile, tanto più è incapace e sconosciuto lavvocato a cui si fa ricorso; a meno che la ragione di ciò non risieda nel fatto che, mentre i medici non devono garantire altro che la competenza tecnica, gli avvocati devono mettere in gioco anche la propria autorevole reputazione
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