Deinde in hoc homo luteus etiam callidus ac veterator esse vult, quod ita scribit, SI UTER VOLET, RECUPERATORES DABO Quam lepide se furari putat Utrique facit potestatem, sed utrum ita scripserit, 'si uter volet' an 'si decumanus volet,' nihil interest; arator enim tuos istos recuperatores numquam volet [36] Quid Illa cuius modi sunt quae ex tempore ab Apronio admonitus edixit Q Septicio, honestissimo equite Romano, resistente Apronio et adfirmante se plus decuma non daturum, exoritur peculiare edictum repentinum, ne quis frumentum de area tolleret antequam cum decumano pactus esset |
Poi il nostro uo mo di melma si lusinga addirittura di essere astuto, una vecchia volpe, scrivendo: SE UNA DELLE PARTI LO VORR DESIGNER DEI PERITI Che elegante maniera di rubare crede sia questa All'una e all'altra parte egli accorda questa facoltà, ma non c'è differenza tra lo scrivere se una delle due parti lo vorrà e se l'esattore delle decime lo vorrà; codesti tuoi periti infatti il coltivatore non li vorrà mai [36] Poi Che dire poi di quegli editti di circostanza, ema nati per suggerimento di Apronio Quinto Setticio, cava liere romano assai onorato, che opponeva resistenza ad Apronio e che dichiarava che non gli avrebbe dato più della decima, ecco allora saltar fuori a un tratto un editto su misura, che vieta di togliere il frumento dall'aia fino a che il coltivatore non abbia concluso la transazione con l'esattore |
Ferebat hanc quoque iniquitatem Septicius et imbri frumentum corrumpi in area patiebatur, cum illud edictum repente uberrimum et quaestuosissimum nascitur, ut ante Kalendas Sextilis omnis decumas ad aquam deportatas haberent [37] Hoc edicto non Siculi, nam eos quidem superioribus edictis satis perdiderat atque adflixerat, sed isti ipsi equites Romani qui suum ius retinere se contra Apronium posse erant arbitrati, splendidi homines et aliis praetoribus gratiosi, vincti Apronio traditi sunt Attendite enim cuius modi edicta sint NE TOLLAT, inquit, EX AREA, NISI ERIT PACTUS Satis haec magna vis est ad inique paciscendum; malo enim plus dare quam non mature ex area tollere |
Setticio sopportava anche questa iniquità, la sciando che la pioggia guastasse il frumento sull'aia, quand'ecco all'improvviso spunta quell'altro editto, fonte di guadagni assai abbondanti e cospicui, che ordina ai coltivatori di far trasportare tutte le decime sulla costa entro il primo agosto [37] Con questo editto non già i Siciliani, quanto a loro infatti Verre li aveva a sufficienza rovinati e danneggiati con gli editti precedenti, ma pro prio codesti cavalieri romani, che avevano pensato di poter far valere i propri diritti contro Apronio, persone rag guardevoli e, al tempo degli altri governatori, influenti, furono consegnati ad Apronio con le mani legate Pre aaie infatti attenzione al carattere di questi editti Dice, DEVE TOGLIERE IL FRUMENTO DALL'AIA SE NON AVR CONCLUSO LA TRANSAZIONE Con ciò già si esercita una prepotenza abbastanza grande; infatti dare di più piuttosto che togliere (il frumento) dallaia troppo presto |
At ista vis Septicium et non nullos Septici similis non coercet, qui ita dicunt, 'Non tollam potius quam paciscar ' His hoc opponitur, 'Deportatum habeas ante Kalendas Sextilis ' Deportabo igitur 'Nisi pactus eris, non commovebis ' Sic deportandi dies praestituta tollere cogebat ex area: prohibitio tollendi, nisi pactus esset, vim adhibebat pactioni, non voluntatem [XV, 38] Iam vero illud non solum contra legem Hieronicam nec solum contra consuetudinem superiorum, sed etiam contra omnia iura Siculorum, quae habent a senatu populoque Romano, ne quis extra suum forum vadimonium promittere cogatur |
Ma da questa prepotenza Setticio e alcuni altri simili a Setticio non si Luciano piegare Non lo toglierò piuttosto che conclu dere la transazione A questi si oppone allora quest'al tro ordine: Devi farlo trasportare entro il primo ago sto Dunque lo trasporterò Non lo sposterai, se prima non avrai concluso la transazione Così il giorno pre scritto in anticipo per il trasporto li obbligava a togliere il frumento dall'aia; il divieto di toglierlo, se non dopo conclusa la transazione, la rendeva un'imposizione, non una transazione conclusa volontariamente [XV, 38]Quest'altra disposizione poi contravviene non so lo alla legge di Ierone, né solo alla consuetudine seguita dai governatori precedenti, ma anche a tutti i diritti dei Siciliani, accordati loro dal senato e dal popolo romano, che prevedono che nessuno possa essere costretto a forni re garanzia di comparire in giudizio al di fuori della sua circoscrizione giudiziaria |
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Statuit iste ut arator decumano quo vellet decu manus vadimonium promitteret, ut hic quoque Apronio, cum ex Leontino usque Lilybaeum aliquem vadaretur, ex miseris aratoribus calumniandi quaestus accederet Quamquam illa fuit ad calumniam singulari consilio reperta ratio, quod edixerat ut aratores iugera sationum suarum profiterentur Quae res cum ad pactiones iniquissimas magnam vim habuit, sicut ostendam, neque ad ullam utilitatem rei publicae pertinuit, tum vero ad calumnias, in quas omnes inciderent quos vellet Apronius |
Verre stabilì che il coltivatore dovesse fornir garanzia all'esattore di comparire in giu dizio là dove l'esattore volesse, in tal modo anche questo mezzo di guadagnare con false accuse a spese degli sventurati coltivatori veniva offerto, in aggiunta agli al tri, ad Apronio, che poteva per esempio obbligare uno di Lentini ad andare fino a Marsala per comparire in giu dizio Nonostante ciò un sistema di raggiro era già stato inventa to con singolare abilità, poichè avevano emanato l'editto che i coltivatori dichiarassero il numero di iugeri che avevano seminato Ciò fu assai efficace sia per concludere, come dimostrerò, transazioni ingiustissime, senza per altro che il nostro stato ne ottenesse vantaggio alcuno, sia soprattutto per ordire imbrogli, di cui cadevano vittime tutti quelli che Apronio voleva |
[39] Ut enim quisque contra voluntatem eius dixerat, ita in eum iudicium de professione iugerum postulabatur, cuius iudici metu magnus a multis frumenti numerus ablatus magnaeque pecuniae coactae sunt; non quo iugerum numerum vere profiteri esset difficile aut amplius etiam profiteri, quid enim in eo periculi esse posset Sed causa erat iudici postulandi quod ex edicto professus non esset Iudicium autem quod fuerit isto praetore, si quae cohors et qui comitatus fuerit meministis, scire debetis Quid igitur est quod ex hac iniquitate novorum edictorum intellegi velim, iudices Iniuriamne factam sociis At videtis Auctoritatem superiorum repudiatam Non audebit negare |
[39] Come chiunque infatti avesse fatto una dichiarazione che non gli garbava, così veniva citato in giudi zio per la dichiarazione degli iugeri, dal cui spauracchio dell'azione giudiziaria molti furono privati di una gran quantità di frumento, e somme ingenti di denaro furono raccolte; non perché fosse difficile fare una dichiarazio ne esatta del numero di iugeri, o anche una dichiarazione superiore che rischio infatti poteva comportare ciò Ma c'era la possibilità che fosse intentata un'azio ne giudiziaria per dichiarazione non conforme all'editto Come poi fosse l'azione giudiziaria, durante il governo di costui, dovreste ormai saperlo, solo che vi ricordiate quale fosse il suo seguito e quale la compagnia di cui si circondava Che cosa dunque, giudici, menzionando l'i niquità di questi editti senza precedenti, io vorrei si com prendesse Che sono state commesse ingiustizie contro i nostri alleati Ma lo vedete Che è stato respinto l'autore vole esempio dei governatori precedenti Non oserà ne garlo |