illic res Italas Romanorumque triumphos haud vatum ignarus venturique inscius aevi fecerat ignipotens, illic genus omne futurae stirpis ab Ascanio pugnataque in ordine bella | Lì re itale gesta ed i trionfi dei romani non ignaro dei vati e conoscitore del tempo futuro il potente col fuoco le aveva plasmate, lì tutta la razza della stirpe futura in ordine da Ascanio e le guerre combattute |
fecerat et viridi fetam Mavortis in antro procubuisse lupam, geminos huic ubera circum ludere pendentis pueros et lambere matrem impavidos, illam tereti cervice reflexa mulcere alternos et corpora fingere lingua | Aveva plasmato anche la lupa di Marte che ha partorito giacere nel verde antro, attorno alle mammelle a lei pendenti, i due bambini giocare ed impavidi succhiare la madre, ella con la testa tornita girata accarezzava l'uno e l'altro e leccava i corpi con la lingua |
nec procul hinc Romam et raptas sine more Sabinas consessu caveae, magnis Circensibus actis, addiderat, subitoque novum consurgere bellum Romulidis Tatioque seni Curibusque severis | Né lontano da qui Roma e le Sabine nella folla del circo, rapite senza legge, compiuti i grandi giochi Circensi, le aveva aggiunto ed improvvisamente scatenarsi nuova guerra tra Romulidi, il vecchio Tazio ed i Curi severi |
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Virgilio, Eneide: Libro 03 - LA MORTE DEL PADRE ANCHISE
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post idem inter se posito certamine reges armati Iovis ante aram paterasque tenentes stabant et caesa iungebant foedera porca | Dopo gli stessi re armati, fermato lo scontro, davanti all'altare di Giove erano in piedi tenendo le coppe e stringevano patti, sacrificata una porca |
haud procul inde citae Mettum in diversa quadrigae distulerant (at tu dictis, Albane, maneres), raptabatque viri mendacis viscera Tullus per silvam, et sparsi rorabant sanguine vepres | Non lontano di lì le veloci quadrighe in direzioni contrarie avevan spaccato Metto ( ma tu, Albano, dovevi restare alle parole) e Tullo trascinava le viscere dell'uomo falsoper la selva, ed i rovi sparsi grondavan di sangue |
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nec non Tarquinium eiectum Porsenna iubebat accipere ingentique urbem obsidione premebat; Aeneadae in ferrum pro libertate ruebant | Pure Porsenna ordinava di accogliere Tarquinio cacciato e pressava la città di gigantesco assedio;Gli Eneadi si precipitavano alle armi per la libertà |
illum indignanti similem similemque minanti aspiceres, pontem auderet quia vellere Cocles et fluvium vinclis innaret Cloelia ruptis | Lo avresti potuto vedere simile a chi s'indigna e simile a chi minaccia, poiché Coclite osava rompere il ponte e Clelia, rotte le catene, passava a nuoto il fiume |
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in summo custos Tarpeiae Manlius arcis stabat pro templo et Capitolia celsa tenebat, Romuleoque recens horrebat regia culmo | In cima alla rocca Tarpea Manlio, il custode,si ergeva davanti al tempio ed occupava l'alto Campidoglio, la reggia nuova era irta della paglia romulea |
atque hic auratis volitans argenteus anser porticibus Gallos in limine adesse canebat; Galli per dumos aderant arcemque tenebant defensi tenebris et dono noctis opacae | Ancora qui svolazzante tra i portici d'oro un'oca d'argento gridava che c'erano i Galli; i Galli attraverso roveti si avvicinavano ed occupavan la rocca difesi dalle tenebre e dal dono d'una notte buia |
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aurea caesaries ollis atque aurea vestis, virgatis lucent sagulis, tum lactea colla auro innectuntur, duo quisque Alpina coruscant gaesa manu, scutis protecti corpora longis | Essi avevan capigliatura d'oro e veste d'oro, brillano nei mantelli striati, poi i colli lattei son intrecciati d'oro, due lance alpine ciascuno rosseggiano in mano, protetti i corpi da lunghi scudi |