[XXXI, 78] Tantaene tuae, Verres, libidines erunt ut eas capere ac sustinere non provinciae populi Romani, non nationes exterae possint Tune quod videris, quod audieris, quod concupieris, quod cogitaris, nisi id ad nutum tuum praesto fuerit, nisi libidini tuae cupiditatique paruerit, immittentur homines, expugnabuntur domus, civitates non modo pacatae, verum etiam sociorum atque amicorum ad vim atque ad arma confugient, ut ab se atque a liberis suis legati populi Romani scelus ac libidinem propulsare possint Nam quaero abs te circumsessusne sis Lampsaci, coeperime domum in qua deversabare illa multitudo incendere, voluerintne legatum populi Romani comburere vivum Lampsaceni Negare non potes; habeo enim testimonium tuum quod apud Neronem dixisti, habeo quas ad eundem litteras misisti |
[XXXI, 78] E allora, Verre, le tue passioni saranno così smisurate che né le province del popolo romano né le nazioni straniere riusciranno a contenerle e a sostenerne il peso Se dunque non sarà a tua disposizione, al primo cenno che farai, e non si piegherà alle tue brame lascive tutto ciò che avrai visto, ciò che avrai sentito, ciò che avrai desiderato e pensato, si invieranno uomini allattacco, si espugneranno case, città non solo pacifiche ma pure di amici e alleati faranno ricorso alla forza delle armi per poter allontanare da sé e dai loro figli la scellerata libidine di un legato del popolo romano Infatti, ti domando sei stato assediato a Lampsaco, quella popolazione sè messa in massa ad appiccare il fuoco alla casa dove alloggiavi, gli abitanti di Lampsaco avevano lintenzione di bruciare vivo un legato del popolo romano Non ti è possibile negarlo; è in mie mani, infatti, la deposizione che hai fatta tu davanti a Nerone insieme con la relazione da te inviata allo stesso magistrato |
[79] Recita hunc ipsum locum de testimonio TESTIMONIUM C VERRIS IN ARTEMIDORUM NON MULTO POST IN DOMUM Bellumne populo Romano Lampsacena civitas facere conabatur Deficere ab imperio ac nomine nostro volebat Video enim et ex iis quae legi et audivi intellego, in qua civitate non modo legatus populi Romani circumsessus, non modo igni, ferro, manu, copiis oppugnatus, sed aliqua ex parte violatus sit, nisi publice satis factum sit, ei civitati bellum indici atque inferri solere [80] Quae fuit igitur causa cur cuncta civitas Lampsacenorum de contione, quem ad modum tute scribis, domum tuam concurreret Tu enim neque in litteris quas Neroni mittis, neque in testimonio causam tanti tumultus ostendis ullam |
[79] Leggi proprio questo passo concernente la deposizione DEPOSIZIONE DI C VERRE CONTRO ARTEMIDORO NON MOLTO DOPO CONTRO LA CASA La città di Larnpsaco azzardava una guerra contro il popolo romano Aveva lintenzione di ribellarsi allautorità del nostro impero Comprendo bene, infatti, rifacendomi alla tradizione sia scritta che orale, che di solito si dichiara e si porta guerra, a meno che non sia stata data pubblica soddisfazione, a quella città nella quale un legato del popolo romano sia stato non dico assediato, non dico assalito con il fuoco il ferro e la violenza di uomini armati, ma anche soltanto offeso in qualche modo [80] Quale motivo, dunque, spinse tutta la popolazione di Lampsaco a correre in massa, come proprio tu scrivi, dal luogo dellassemblea alla tua casa Infatti nella relazione da te inviata a Nerone e nella tua deposizione non dai nessuna spiegazione di un sì grave tumulto |
Obsessum te dicis, ignem adlatum, sarmenta circumdata lictorem tuum occisum esse dicis, prodeundi tibi in publicum potestatem factam negas Causam huius tanti tertoris occultas Nam si quam Rubrius iniuriam suo nomine ac non impulsu tuo et tua cupiditate fecisset, de tui comitis iniuria questum ad te potius quam te oppugnatum venirent Cum igitur quae causa illius tumultus fuerit testes a nobis producti dixerint, ipse celarit, nonne causam hanc quam nos proposuimus cum illorum testimonia tum istius taciturnitas perpetua confirmat [XXXII, 81] Huic homini parcetis igitur, iudices, cuius tanta peccata sunt ut ii quibus iniurias fecerit neque legitimum tempus exspectare ad ulciscendum neque vim tantam doloris in posterum differre potuerint Circumsessus es A quibus |
Parli dellassedio da te subito, dellincendio appiccato, delle fascine sparse allintorno, delluccisione del tuo littore, dellimpedimento a uscire fuori La causa di questa situazione così tremenda la taci Se Rubrio, infatti, avesse commesso qualche prepotenza a suo titolo personale e non già indotto dai tuoi appetiti sensuali, sarebbero venuti da te a presentare le loro lagnanze per loffesa ricevuta da un membro del tuo seguito, non già ad assediarti Poiché dunque i testi da noi prodotti ci hanno riferito la causa di quel tumulto mentre proprio lui lha taciuta, tanto le deposizioni dei nostri testi quanto lininterrotto silenzio dellimputato non sono la conferma della veridicità del motivo che noi abbiamo esposto [XXXII, 81] questo dunque, signori giudici, luomo che voi risparmierete, un uomo colpevole di crimini così gravi che la parte lesa non ce lha fatta né ad attendere il tempo fissato dalla legge i per esigerne la punizione, né a rimandare a più tardi uno sfogo così violento del suo dolore Sei stato assediato Da chi |
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A Lampsacenis Barbaris hominibus, credo, aut iis qui populi Romani nomen contemnerent Immo vero ab hominibus et natura et consuetudine et disciplina lenissimis, porro autem populi Romani condicione sociis, fortuna servis, voluntate supplicibus: ut perspicuum sit omnibus, nisi tanta acerbitas iniuriae, tanta vis sceleris fuisset ut Lampsaceni moriendum sibi potius quam perpetiendum putarent, numquam illos in eum locum progressuros fuisse ut vehementius odio libidinis tuae quam legationis metu moverentur [82] Nolite, per deos immortalis, cogere socios atque exteras nationes hoc uti perfugio, quo, nisi vos vindicatis, utentur necessario |
Dagli abitanti di Lampsaco Da barbari, penso, o da ribelli allimpero del popolo romano Anzi,in verità, da persone straordinariamente miti per carattere, costumi ed educazione addirittura da persone nella condizione di alleati, per sorte schiavi per volontà supplici del popolo romano: è di conseguenza ben evidente che, se loltraggio non fosse stato così grave e la scelleratezza così atroce che gli abitanti di Lampsaco preferirono affrontare la morte piuttosto che subire passivamente, giammai essi sarebbero giunti al punto di sentirsi spinti ad agire più dallodio per la tua libidine che dalla paura della tua carica di legato [82] In nome degli dei immortali, non costringete gli alleati e i popoli stranieri a fare ricorso a questo mezzo estremo, al quale dovranno inevitabilmente ricorrere se voi adesso non comminate la giusta punizione |
Lampsacenos in istum numquam ulla res mitigasset nisi eum poenas Romae daturum credidissent: etsi talem acceperant iniuriam, quam nulla lege satis digne persequi possent, tamen incommoda sua nostris committere legibus et iudiciis quam dolori suo permittere maluerunt | Nulla avrebbe mai potuto mitigare lira degli abitanti di Lampsaco contro costui, se non avessero avuto fiducia nella giusta punizione che lo avrebbe colpito qui a Roma: anche se avevano subito un oltraggio tale che nessuna punizione contemplata dalla legge riuscirebbe a soddisfarli, tuttavia hanno preferito affidare alle nostre leggi e ai nostri tribunali piuttosto che alla propria collera il compito di porre riparo alle loro disgrazie |
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Cicerone, In Verrem: 02; 04-141-145
Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-141-145
Tu mihi, cum circumsessus a tam inlustri civitate sis propter tuum scelus atque flagitium, cum coegeris homines miseros et calamitosos quasi desperatis nostris legibus et iudiciis ad vim, ad manus, ad arma confugere, cum te in oppidis et civitatibus amicorum non legatum populi Romani, sed tyrannum libidinosum crudelemque praebueris, cum apud exteras nationes imperi nominisque nostri famam tuis probris flagitiisque violaris, cum te ex ferro amicorum populi Romani eripueris atque ex flamma sociorum evolaris, hic tibi perfugium speras futurum Erras: ut huc incideres, non ut hic conquiesceres, illi te vivum exire passi sunt [XXXIII, 83] Et ais iudicium esse factum te iniuria circumsessum esse Lampsaci, quod Philodamus cum filio condemnatus sit |
Dimmi, essendo stato tu assediato in casa dagli abitanti di una così nobile città a causa della tua turpe scelleratezza, avendo tu costretto dei miseri e degli sventurati a fare ricorso alla violenza impugnando le armi, come se non avessero più niente da sperare nelle nostre leggi e nei nostri tribunali, essendoti tu comportato in città e stati amici non già come un legato del popolo romano, ma come un tiranno lascivo e crudele, avendo tu macchiato in terra straniera con i tuoi turpi misfatti la buona reputazione del nostro impero e del nostro popolo, essendo tu scampato al ferro di amici del popolo romano e sottratto velocissimamente alle fiamme appiccate da alleati, speri forse che questo tribunale sarà pet te un rifugio Ti sbagli: thanno lasciato uscire vivo dalla loro città perché cadessi qui nelle maglie della giustizia, non perché vi trovassi un tranquillo riposo [XXXIII, 83] Tu affermi, poi, lilliceità dellassedio da te subito a Lampsaco, sanzionato dalla sentenza di condanna di Filodamo e del figlio |
Quid, si doceo, si planum facio teste homine nequam, verum ad hanc rem tamen idoneo te ipso, inquam, teste docebo te huius circumsessionis tuae causam et culpam in alios transtulisse, neque in eos, quos tu insimularas, esse animadversum Iam nihil te iudicium Neronis adiuvat Recita quas ad Neronem litteras misit EPISTULA C VERRIS AD NERONEM THEMISTAGORAS ET THESSALUS Themistagoram et Thessalum scribis populum concitasse Quem populum Qui te circumsedit, qui te vivum comburere conatus est Ubi hos persequeris, ubi accusas, ubi defendis ius nomenque legati In Philodami iudicio dices id actum [84] Cedo mihi ipsius Verris testimonium: videamus quid idem iste iuratus dixerit Recita |
Ma quale sarà la tua risposta se dimostro, se provo con tutta evidenza sulla base della deposizione di un vero furfante, ma che è tuttavia ben adatto a questa bisogna, lo ripeto, proprio in base alla tua deposizione dimostrerò che tu hai fatto ricadere su altri la causa e la colpa di questassedio, e che la condanna non ha colpito coloro che tu avevi accusato del fatto La sentenza di Nerone non ti porta più nessun aiuto Leggi il rapporto inviato a Nerone LETTERA DI C VERRE A NERONE TEMISTAGORA E TESSALO Tu scrivi che furono Temistagora e Tessalo ad aizzare il popolo Quale popolo Quello che tha assediato tentando di bruciarti vivo E dovè che tu chiami in giudizio costoro, dovè che li accusi, dovè che difendi i diritti e il titolo di legato Sosterrai che si tratta di questioni esaminate durante il processo contro Filodamo [84] Mostrami la testimonianza dello stesso Verre; vediamo cosha detto, sempre lui, sotto il vincolo del giuramento Leggi |
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AB ACCUSATORE ROGATUS RESPONDIT IN HOC IUDICIO NON PERSEQUI: SIBI IN ANIMO ESSE ALIO TEMPORE PERSEQUI Quid igitur te iuvat Neronis iudicium, quid Philodami damnatio Legatus cum esses circumsessus, cumque, quem ad modum tute ad Neronem scripsisti, populo Romano communique causae legatorum facta esset insignis iniuria, non es persecutus: dicis tibi in animo esse alio tempore persequi Quod fuit id tempus Quando es persecutus Cur imminuisti ius legationis, cur causam populi Romani deseruisti ac prodidisti, cur iniurias tuas coniunctas cum publicis reliquisti Non te ad senatum causam deferre, non de tam atrocibus iniuriis conqueri, non eos homines qui populum concitarant consulum litteris evocandos curare oportuit |
A DOMANDA DELLACCUSATORE RISPOSE CHE IN QUESTO PROCESSO NON PERSEGUIVA GIUDIZIALMENTE NESSUNO AVENDO INTENZIONE DI FARLO IN UN ALTRO MOMENTO Quale appoggio ti dà dunque la sentenza di Nerone e quale la condanna di Filodamo Tu, per quanto fossi stato assediato mentre eri legato e per quanto un grave oltraggio fosse stato fatto, come tu stesso hai scritto a Nerone, al popolo romano e allonore di tutti i legati, non hai perseguito in giudizio colpevoli: esprimi lintenzione di farlo in un altro momento E qual è stato questo momento Quandè che hai intentato causa Perché hai sminuito i diritti connessi con la funzione di legato, perché hai abbandonato e tradito la difesa degli interessi del popolo romano, perché hai lasciato impunite le offese fatte a te e insieme alla repubblica Non dovevi forse rimettere lesame della questione al senato, fare le tue lagnanze per sì atroci oltraggi, far emettere dai consoli un mandato di comparizione per i sobillatori del popolo |
[85] Nuper M Aurelio Scauro postulante, quod is Ephesi se quaestorem vi prohibitum esse dicebat quo minus e fano Dianae servum suum, qui in illud asylum confugisset, abduceret, Pericles Ephesius, homo nobilissimus, Romam evocatus est, quod auctor illius iniuriae fuisse arguebatur: tu, si te legatum ita Lampsaci tractatum esse senatum docuisses ut tui comites vulnerarentur, lictor occideretur, ipse circumsessus paene incenderere, eius autem rei duces et auctores et principes fuisse, quos scribis, Themistagoram et Thessalum, quis non commoveretur, quis non ex iniuria quae tibi esset facta sibi provideret, quis non in ea re causam tuam, periculum commune agi arbitraretur Etenim nomen legati eius modi esse debet quod non modo inter sociorum iura, sed etiam inter hostium tela incolume versetur |
[85] Recentemente, su richiesta di M Aurelio Scauro , che dichiarava che a Efeso si era fatto ricorso alla forza per impedire a lui questore di condurre via dal tempio di Diana un suo schiavo che vi aveva cercato asilo, fu citato a comparire a Roma, in quanto accusato di essere il responsabile di quelloltraggio, un nobilissimo cittadino di Efeso, Pericle: e se tu avessi informato il senato del trattamento fatto a te legato a Lampsaco -ferimento del tuo seguito, uccisione di un tuo littore, assedio in casa per te quasi morto bruciato e sui capi e ispiratori principali del tumulto, Temistagora e Tessalo, che tu nomini nella tua lettera, chi non avrebbe provato una profonda emozione, chi in seguito alloltraggio fatto a te non avrebbe provveduto alla propria sicurezza, chi non avrebbe a tal proposito ritenuto sì tua la causa, ma e comune a tutti il pericolo Ché il titolo di legato deve essere tale da rimanere inviolato non soltanto in mezzo ai diritti degli alleati, ma addirittura tra le armi dei nemici |
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[XXXIV, 86] Magnum hoc Lampsacenum crimen est libidinis atque improbissimae cupiditatis: accipite nunc avaritiae prope modum in suo genere non levius Milesios navem poposcit, quae eum praesidi causa Myndum prosequeretur: illi statim myoparonem egregium de sua classe ornatum atque armatum dederunt Hoc praesidio Myndum profectus est Nam quid a Milesiis lanae publice abstulerit, item de sumptu in adventum, de contumeliis et iniuriis in magistratum Milesium tametsi dici cum vere tum graviter et vehementer potest, tamen dicere praetermittam eaque omnia testibus integra reservabo: illud, quod neque taceri ullo modo neque dici pro dignitate potest, cognoscite |
[XXXIV, 86] Questa di Lampsaco è una grave colpa imputabile alla sua libidine e alla sua brama; state adesso a sentirne unaltra dovuta alla sua avidità, che suppergiù non è nel suo genere meno grave Chiese ai Milesii una nave che lo scortasse fino a Mindo; immediatamente gli venne dato un bel brigantino preso dalla loro flotta, ben equipaggiato e armato Con questa scorta partì per Mindo Ché della quantità di lana che tolse ai Milesii in nome dello stato, delle spese che fece fare per il suo arrivo, delle offese e degli oltraggi alla più alta autorità locale, per quanto potrei parlare non solo con esattezza ma pure in termini severi e forti, per ora tuttavia lascerò correre riserbando integralmente questi fatti alle deposizioni testimoniali; state a sentire invece un fatto che non potrebbe in nessun modo né essere taciuto né essere esposto come meriterebbe |