[XCI] At in Sicilia factitatum est Quae est ista condicio Siciliae Cur quae optimo iure propter vetustatem, fidelitatem, propinquitatem esse debet, huic praecipua lex iniuriae definitur [212] Sed in ista ipsa Sicilia non quaeram exemplum foris: hoc ipso ex consilio utar exemplis C Marcelle, te appello Siciliae provinciae, cum esses pro consule, praefuisti: num quae in tuo imperio pecuniae cellae nomine coactae sunt Neque ego hoc in tua laude pono: alia sunt tua facta atque consilia summa laude digna, quibus illam tu provinciam adflictam et perditam erexisti atque recreasti; nam hoc de cella ne Lepidus quidem fecerat, cui tu successisti |
[XCI]Mq in Sicilia questa era la prassi consueta Quale è mai codesta situazione particolare di cui gode la Sicilia Perché per una provincia che ha diritto a una condi zione privilegiata per la sua antichità, la sua fedeltà, la vicinanza a Roma, si stabilisce una legge speciale di so praffazione [212] Ma anche per quanto riguarda pre cisamente la Sicilia non cercherò fuori di qui un esempio: prenderò gli esempi da questa giuria stessa Gaio Marcel lo, mi rivolgo a te Hai esercitato, come proconsole, il governo della provincia di Sicilia: durante il tuo coman do è stato forse preteso del denaro a titolo di approvvi gionamento per il governatore Ed io non ti faccio un merito di non averlo preteso: altre sono le tue azioni e le tue decisioni degne del più grande elogio, quelle con cui hai risollevato e risanato quella provincia abbattuta e ro vinata; infatti, nemmeno il tuo predecessore Lepido aveva impiegato questo sistema per il suo appannaggio |
Quae sunt tibi igitur exempla in Sicilia cellae, si hoc crimen non modo Marcelli facto, sed ne Lepidi quidem potes defendere [213] An me ad M Antoni aestimationem frumenti exactionemque pecuniae revocaturus es 'Ita,' inquit, 'ad Antoni'; hoc enim mihi significasse et adnuisse visus est Ex omnibus igitur populi Romani praetoribus, consulibus, imperatoribus M Antonium delegisti, et eius unum improbissimum factum, quod imitarere Et hic utrum mihi difficile est dicere an his existimare ita se in isto infinito imperio M Antonium gessisse ut multo isti perniciosius sit dicere se in re improbissima voluisse Antonium imitari quam si posset defendere nihil in vita se M Antoni simile fecisse |
Quali esempi dunque puoi citare a questo proposito in Sicilia, se non sei in grado di respingere questa imputa zione appellandoti non dico al comportamento di Mar cello ma neppure a quello di Lepido [213] O hai forse intenzione di ricordarmi Marco Antonio, la sua stima del frumento e le sue estorsioni di denaro Proprio co sì dice ti ricordo l'esempio di Antonio; questo infatti mi è parso intendesse con il suo cenno di assenso Fra tutti i pretori, i consoli, i generali del popolo romano ti sei dunque scelto Antonio e lo hai preso a modello per la più scellerata di tutte le sue azioni E a questo punto non è davvero difficile per me affermare questo o per i giudici qui presenti pensare in modo tale che nell'esercizio di codesto suo illimitato potere Marco Antonio si è com portato in modo tale che il danno che deriva all'imputato dall'affermare di aver voluto imitare Antonio nella più scellerata delle sue azioni è assai maggiore del vantaggio che trarrebbe se potesse a sua difesa sostenere di non aver mai nella sua vita fatto nulla di simile a quanto fece Marco Antonio |
Homines in iudiciis ad crimen defendendum non quid fecerit quispiam proferre solent, sed quid probarit Antonium, cum multa contra sociorum salutem, multa contra utilitatem provinciarum et faceret et cogitaret, in mediis eius iniuriis et cupiditatibus mors oppressit Tu mihi, quasi eius omnia facta atque consilia senatus, populus, iudices comprobarint, ita M Antoni exemplo istius audaciam defendis [XCII, 214] At idem fecit Sacerdos Hominem innocentem et summa prudentia praeditum nominas; sed tum idem fecisse erit existimandus si eodem consilio fecerit Nam genus aestimationis ipsum a me numquam est reprehensum, sed eius aequitas aratorum commodo et voluntate perpenditur |
Gli imputati nei processi per difendersi da un'accusa di solito non mettono avanti ciò che qual cun altro ha fatto, ma ciò che ha fatto ricevendone ap provazione Antonio fu colto dalla morte mentre compi va e progettava molte azioni dannose per il benessere de gli alleati, molte azioni dannose per le rendite che ci pro curano le province, nel pieno della sua attività scellerata e dei suoi rapaci progetti E tu, Ortensio, mi citi a difesa dell'audacia di costui il precedente di Marco Antonio, come se tutte le sue azioni e decisioni avessero ricevuto l'incondizionata approvazione del senato, del popolo, dei giudici [XCII, 214] Ma, dirai, anche Sacerdote si è comportato così Stai nominando un uomo irreprensibile, dotato della più grande saggezza; ma si potrà ritenere che il suo compor tamento fu il medesimo di Verre se anche il suo intento fu il medesimo Infatti il procedimento della stima in sé io non l'ho mai biasimato, ma la sua equità va misurata considerando il vantaggio e la volontà dei coltivatori |
Maybe you might be interested
Non potest reprehendi ulla aestimatio quae aratori non modo incommoda non est sed etiam grata est Sacerdos ut in provinciam venit, frumentum in cellam imperavit Cum esset ante novum tritici modius denariis v, petiverunt ab eo civitates ut aestimaret Remissior aliquanto eius fuit aestimatio quam annona; nam aestimavit denariis iii Vides eandem aestimationem propter temporis dissimilitudinem in illo laudis causam habere, in te criminis, in illo benefici, in te iniuriae [215] Eodem tempore praetor Antonius iii denariis aestimavit post messem, summa in vilitate, cum aratores frumentum dare gratis mallent, et aiebat se tantidem aestimasse quanti Sacerdotem, neque mentiebatur; sed eadem ista aestimatione alter sublevarat aratores, alter everterat |
Non si può biasimare nessuna stima che non solo non è svantaggiosa per il coltivatore ma gli è persino gradita Appena giunse in provincia, Sacerdote impose la requisi zione per il suo appannaggio Non essendoci ancora il nuovo raccolto, e il prezzo del grano era di cinque denari a mog gio le città gli chiesero perciò di fare la stima La sua sti ma fu alquanto inferiore al prezzo di mercato; egli valutò infatti il frumento tre denari il moggio Come puoi con statare, le differenti circostanze fanno sì che la medesima stima procuri lode a lui e un'incriminazione a te, che sia in lui un atto di generosità, in te un sopruso [215] Nel medesimo anno, ma dopo il raccolto, il pretore Anto nio fece una stima di tre denari il moggio, quando i prezzi erano bassissimi e i coltivatori avrebbero preferito dargli gratis il frumento ed egli sosteneva di aver fatto la medesima stima di Sacerdote, e non mentiva; ma con co desta identica stima l'uno era venuto in aiuto ai coltiva tori, l'altro li aveva rovinati |
Quod nisi omnis frumenti ratio ex temporibus esset et annona, non ex numero neque ex summa consideranda, numquam tam grati hi sesquimodii, Q Hortensi, fuissent, quos tu cum ad mensurae tam exiguam rationem populo Romano in capita descripsisses, gratissimum omnibus fecisti; caritas enim annonae faciebat ut istuc, quod re parvum videtur, tempore magnum videretur Idem istuc si in vilitate populo Romano largiri voluisses, derisum tuum beneficium esset atque contemptum |
E se non fosse vero che tut ta la questione del frumento va considerata in rapporto al periodo e al prezzo di mercato, e non già alla cifra e al la quantità complessiva, non sarebbe stata così gradita, Ortensio, quella tua distribuzione al popolo romano di un moggio e mezzo a testa, e invece, pur avendo distri buito una misura di entità tanto esigua, facesti a tutti co sa graditissima; il fatto è che la carestia faceva apparire in quella circostanza abbondante codesta quantità che considerata in sé sembra piccola Se tu avessi voluto fare questa medesima elargizione al popolo in un periodo di prezzi bassi, la tua generosità sarebbe stata derisa e di sprezzata |
Maybe you might be interested
[XCIII, 216] Noli igitur dicere istum idem fecisse quod Sacerdotem, quoniam non eodem tempore neque simili fecit annona: dicito potius, quoniam habes auctorem idoneum, quod Antonius uno adventu et vix menstruis cibariis fecerit, id istum per triennium fecisse, et istius innocentiam M Antoni facto atque auctoritate defendito Nam de Sex quidem Peducaeo, fortissimo atque innocentissimo viro, quid dicetis De quo quis umquam arator questus est Aut quis non ad hoc tempus innocentissimam omnium diligentissimamque praeturam illius hominis existimat Biennium provinciam obtinuit Cum alter annus in vilitate, alter in summa caritate fuerit, num aut in vilitate nummum arator quisquam dedit aut in caritate de aestimatione frumenti questus est |
[XCIII, 216]Non dire dunque che Verre ha fatto quello che aveva fatto Sacerdote, né più né meno, giacché né il pe riodo dell'anno era il medesimo né era simile il prezzo di mercato: dovrai piuttosto dire, giacché disponi di un ter mine di confronto adeguato, che ciò che Antonio aveva fatto solo al suo arrivo, e per le provviste sì e no di un mese, Verre lo fece continuativamente per tre anni, e sostieni pure l'innocenza di Verre con l'autorevole esempio di Marco Antonio Di Sesto Peducéo infatti, un uomo dotato di ogni virtù e assolutamente irreprensibile, che cosa potrete dire Ebbe mai un coltivatore a lamentarsi di lui O chi c'è che non giudichi il governo di quell'uomo il miglior esempio di disinteresse e di scrupolo che si sia avuto fino a oggi Ebbe il governo della provincia per due anni Essendo il primo anno il prezzo del frumento era basso, il secondo altissimo, c'è forse un coltivatore che abbia sborsato un soldo quando il prezzo era basso, o che si sia lamentato della stima fatta quando era alto |
At uberiora cibaria facta sunt caritate Credo; neque id est novum neque reprehendendum [217]Modo C Sentium vidimus, hominem vetere illa ac singulari innocentia praeditum, propter caritatem frumenti quae fuerat in Macedonia permagnam ex cibariis pecuniam deportare Quam ob rem non ego invideo commodis tuis, si quae ad te lege venerunt: iniuriam queror, improbitatem coarguo, avaritiam in crimen et in iudicium voco Quodsi suspiciones inicere velitis ad pluris homines et ad pluris provincias crimen hoc pertinere, non ego istam defensionem vestram pertimescam, sed me omnium provinciarum defensorem esse profitebor Etenim hoc dico, et magna voce dico Ubicumque hoc factum est, improbe factum est; quicumque hoc fecit, supplicio dignus est |
Ma, si dirà, quando il prezzo era alto le indennità incas sate furono più cospicue Si capisce; questa non è una novità e non ha nulla di riprovevole [217] Poco tempo fa abbiamo vi sto Gaio Senzio, un uomo dotato di quella eccezionale onestà all'antica, portarsi a casa, grazie all'alta quota zione che il grano aveva raggiunto in Macedonia, una ingentissima somma di denaro ricavata dalle indennità per il suo approvvigionamento Perciò io non ti contesto i profitti che eventualmente ti siano toccati in maniera le gale: contro i soprusi protesto, la tua iniquità voglio di mostrare, la tua rapacità denuncio e metto sotto accusa Se poi volete insinuare il sospetto che questa accusa ri guardi parecchie persone e parecchie province, non sarà certo codesta vostra linea di difesa a farmi paura, ma io mi dichiarerò difensore di tutte le province Questo infatti dico, questo proclamo ad alta voce Dovunque ciò sia av venuto, è stata commessa un'ingiustizia; chiunque ne sia stato responsabile merita di essere punito |
Maybe you might be interested
Cicerone, In Verrem: 02; 04-116-120
Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-116-120
[XCIV, 218] Nam, per deos immortalis, videte, iudices, et prospicite animis quid futurum sit Multi magnas pecunias ab invitis civitatibus atque ab invitis aratoribus ista ratione cellae nomine coegerunt, omnino ego neminem video praeter istum, sed do hoc vobis et concedo, esse multos: in hoc homine rem adductam in iudicium videtis Quid facere potestis Utrum, cum iudices sitis de pecunia capta conciliata, tantam pecuniam captam neglegere, an, cum lex sociorum causa rogata sit, sociorum querimonias non audire |
[XCIV, 218] Per gli dèi immortali, giudici, guardate, considerate nel vostro animo che cosa accadrà Molti hanno accumulato con codesto sistema grandi somme di denaro, estorcendole alle città e ai coltivatori a titolo di appannaggio, io in realtà non ne vedo assolutamente nessuno, all'infuori di costui, ma voglio farvi questa concessione e ammettere die ve ne siano stati molti; come vedete la cosa è giunta i tribunale a proposito di quest'uomo Che cosa potete fare Lasciare impunita, voi che dovete giudicare le colpe di indebita appropriazione di denaro, una appropriazio ne indebita di una somma tanto ingente o non ascoltare le proteste degli alleati, quando ci si appella a una legge promulgata a difesa degli alleati |
[219] Verum hoc quoque vobis remitto; neglegite praeterita, si vultis; sed ne reliquas spes turbetis atque omnis provincias evertatis, id providete, ne avaritiae, quae antehac occultis itineribus atque angustis uti solebat, auctoritate vestra viam patefaciatis inlustrem atque latam Nam si hoc probatis et si licere pecunias isto nomine capi iudicatis, certe hoc, quod adhuc nemo nisi improbissimus fecit, posthac nemo nisi stultissimus non faciet Improbi sunt qui pecunias contra leges cogunt, stulti qui quod licere iudicatum est praetermittunt [220] Deinde, iudices, videte, quam infinitam sitis hominibus licentiam pecuniarum eripiendarum daturi Si, ternos denarios qui coegit erit absolutus, quaternos, quinos, denos denique aut vicenos coget alius |
[219] Ma voglio farvi anche questa concessione; lasciate impuniti, se così vole te, i crimini passati; per evitare però di distruggere ogni speranza per il futuro e di rovinare tutte le province, ba date bene con la vostra autorevole decisione di non apri re alla rapacità, che fino a ora percorreva di solito sentieri nascosti e tortuosi, una via maestra, che si potrà percorrere alla luce del sole Se infatti approvate questo, e giudicate lecito che si prenda denaro a codesto titolo, la conseguenza sarà certamente questa, che d'ora in poi nessuno, salvo i più stupidi, si tratterrà dal fare ciò che fino a ora nessuno, salvo i più scellerati, ha fatto Scellerati sono coloro che tendono illegalmente denaro, stupidi coloro che tra scurano di fare ciò che è stato giudicato lecito [220] E poi giudici, guardate che illimitata licenza di rapinare vi apprestate ad accordare Se sarà assolto colui che ha preteso tre denari a moggio, un altro ne pretendevano quattro cinque, persino dieci o venti |
Maybe you might be interested
Quae erit reprehensio In quo primum iniuriae gradu resistere incipiet severitas iudicis Quotus erit iste denarius qui non sit ferendus, et in quo primum aestimationis iniquitas atque improbitas reprehendatur Non enim a vobis summa, sed genus aestimationis erit comprobatum, neque hoc potestis iudicare, ternis denariis aestimare licere, denis non licere Ubi enim semel ab annonae ratione et ab aratorum voluntate res ad praetoris libidinem translata est, non est iam in lege neque in officio, sed in voluntate hominum atque avaritia positus modus aestimandi [XCV]Quapropter, si vos semel in iudicando finem aequitatis et legis transieritis, scitote vos nullum ceteris in aestimando finem improbitatis et avaritiae reliquisse |
A che punto questo comportamento potrà essere biasimato A quale grado di sopruso occorrerà che si arrivi perché di lì incominci a opporvisi la severità del giudice Quale sarà il denario non più tollerabile, che farà sì che da quel punto in poi la stima venga biasimata come ingiusta e iniqua Né sarà in effetti a un totale che voi avrete dato la vostra approvazione, ma a questo tipo di stima, e non potete giudicare che la stima a tre denari è lecita e quella a dieci non lo è Una volta infatti che in questa materia alla considerazione del prezzo di mercato e alla volontà dei coltivatori sia stato sostituito l'arbitrio del governatore, ma sarà più né la legge né il senso del dovere a fissare la misura della stima, ma l'appetito e l'avidità degli uomini [XCV] Perciò sappiate bene che, se oltrepasserete una volta nell'omettere il vostro giudizio il confine dell'equità e della legge, avrete con ciò eliminato per gli altri, nella procedura della stima, qualsiasi confine all'iniquità e alla rapacità |