Virgilio, Eneide: Libro 11 - L’ATTACCO DI DRANCE

Virgilio, Eneide: Libro 11 - L’ATTACCO DI DRANCE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 11 - L’ATTACCO DI DRANCE
Tum Drances idem infensus, quem gloria Turni obliqua invidia stimulisque agitabat amaris, largus opum et lingua melior, sed frigida bello dextera, consiliis habitus non futtilis auctor, seditione potens (genus huic materna superbum nobilitas dabat, incertum de patre ferebat, )surgit et his onerat dictis atque aggerat iras: 'rem nulli obscuram nostrae nec vocis egentem consulis, o bone rex: cuncti se scire fatentur quid fortuna ferat populi, sed dicere mussant Allora il medesimo Drance ostile, la gloria di Turno tormentava di torva invidia e di amari stimoli, ricco di beni e migliore di lingua, ma la destra fredda in guerra, stimato non incapace promotore nelle assemblee, potente nel dissenso (la nobiltà materna gli dava stirpe superba, dal padre portava incertezza) si alza e con queste parole aggrava ed accumula asti: su tema a nessuno oscuro né bisognoso della nostra voce ci consulti, o buon re: tutti dichiarano che sannoche cosa rechi la sorte del popolo, ma esitano a parlare
det libertatem fandi flatusque remittat, cuius ob auspicium infaustum moresque sinistros (dicam equidem, licet arma mihi mortemque minetur) lumina tot cecidisse ducum totamque videmus consedisse urbem luctu, dum Troia temptat castra fugae fidens et caelum territat armis Dia la libertà di parlare e laci le borie, colui per il cui auspicio in fausto e abitudini sinistre ( parlerò proprio, anche se mi minaccia armi e morte) vediamo esser cadutit tanti fari di capi e tutta la città caduta nel lutto, mentre provoca i campi troiani affidandosi alla fuga e terrorizza il cielo con le armi
unum etiam donis istis, quae plurima mitti Dardanidis dicique iubes, unum, optime regum, adicias, nec te ullius violentia vincat quin natam egregio genero dignisque hymenaeis des pater, et pacem hanc aeterno foedere iungas Uno solo ancora a questi doni, che comandi siano inviati abbondantissimi e datiai Dardanidi, uno solo, tu il miglore dei re,aggiungi, né ti vinca la violenza di nessuno, cioè che tu padre dia la figlia ad un nobile genero per le nozze e raggiunga questa pace con patto eterno

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Virgilio, Eneide: Libro 03 - LA PESTILENZA
Virgilio, Eneide: Libro 03 - LA PESTILENZA

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 03 - LA PESTILENZA

quod si tantus habet mentes et pectora terror, ipsum obtestemur veniamque oremus ab ipso: cedat, ius proprium regi patriaeque remittat Che se così grande terrore possiede menti e cuori, preghiamo proprio lui e chiadiamo proprio a lui la grazia: ceda, restituisca al re edalla patria il proprio diritto
quid miseros totiens in aperta pericula civis proicis, o Latio caput horum et causa malorum Perché tante volte butti i miseri concittadini in aperti pericoli, o capo e causa di così gravi mali per il Lazio

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Virgilio, Eneide: Libro 08 - CANTI IN ONORE DI ERCOLE
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Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 08 - CANTI IN ONORE DI ERCOLE

nulla salus bello, pacem te poscimus omnes, Turne, simul pacis solum inviolabile pignus Nessuna salvezza con la guerra, ti chiediamo tutti la pace, Turno, ed insieme l'unico inviolabile pegno di pace
primus ego, invisum quem tu tibi fingis (et esse nil moror,) en supplex venio Per primo io, che tu immagini a te ostile (e che lo sono, per nulla esito) ecco vengo supplice

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Virgilio, Eneide: Libro 02 - IL SACERDOTE LAOCOONTE
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Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 02 - IL SACERDOTE LAOCOONTE

miserere tuorum, pone animos et pulsus abi Abbi pietà dei tuoi, deponi le rabbie e sconfitto ritirati
sat funera fusi vidimus ingentis et desolavimus agros Abbastanza morti, sbaragliati, abbiam visto e desolato enormi campi

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Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 02 - IL TERRIBILE ANNUNCIO DI PANTO

aut, si fama movet, si tantum pectore robur concipis et si adeo dotalis regia cordi est, aude atque adversum fidens fer pectus in hostem O, se la fama spinge, senutri in petto così grande vigore e se a tal punto sta a cuore la dote regale, osa e porta contro il nemico il petto fiducioso in faccia

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