iamque adeo scopulos Sirenum advecta subibat, difficilis quondam multorumque ossibus albos tum rauca adsiduo longe sale saxa sonabant, cum pater amisso fluitantem errare magistro sensit, et ipse ratem nocturnis rexit in undis multa gemens casuque animum concussus amici: 'o nimium caelo et pelago confise sereno, nudus in ignota, Palinure, iacebis harena' |
Ed ormai trasportata raggiungeva gli scogli delle Sirene, un tempo difficili e bianchi per le ossa di molti, allora le rocce risuonavano roche lontano per il mare incessante, quando il padre capì che la nave ondeggiando errava, perduto il pilota, lui stesso la resse nelle onde notturne molto gemendo e colpito in cuore dalla morte dell'amico: o Palinuro, fidatoti troppo del cielo e del mare sereno, nudo giacerai su sabbia ignota |