Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 01 - 30, pag 2

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 01 - 30

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 03, Par 01 - 30
Munus gladiatorium in memoriam patris et alterum in aui Drusi dedit, diversis temporibus ac locis, primum in foro, secundum in amphitheatro, rudiaris quoque quibusdam revocatis auctoramento centenum milium; dedit et ludos, sed absens: cuncta magnifice, inpensa matris ac uitrici

Agrippinam, Marco Agrippa genitam, neptem Caecili Attici equitis R , ad quem sunt Ciceronis epistulae, duxit uxorem; sublatoque ex ea filio Druso, quanquam bene conuenientem rursusque gravidam dimittere ac Iuliam Augusti filiam confestim coactus est ducere non sine magno angore animi, cum et Agrippinae consuetudine teneretur et Iuliae mores improbaret, ut quam sensisset sui quoque sub priore marito appetentem, quod sane etiam uulgo existimabatur
Organizzò un combattimento di gladiatori in memoria di suo padre e un altro in ricordo di suo nonno Druso, in giorni e luoghi differenti, il primo nel foro, il secondo nell'anfiteatro, richiamando alcuni gladiatori già congedati mediante un premio di centomila sesterzi; offrì anche dei giochi, ma senza essere presente; furono tutti splendidi e allestiti a spese di sua madre o del suo patrigno

Prese per moglie Agrippina, figlia di Marco Agrippa e nipote di Cecilio Attico, cavaliere romano, quello a cui sono indirizzate le lettere di Cicerone Dopo aver avuto un figlio da lei, Druso, fu costretto, nonostante il perfetto accordo e il fatto che fosse nuovamente incinta, a divorziare per sposare Giulia, la figlia di Augusto Ciò avvenne non senza un profondo dolore sia perché era molto affezionato ad Agrippina, sia perché non approvava la condotta di Giulia, essendosi accorto che essa si era invaghita di lui quando ancora era vivo il suo precedente marito, cosa di cui tutti erano a conoscenza
Sed Agrippinam et abegisse post divortium doluit et semel omnino ex occursu visam adeo contentis et [t]umentibus oculis prosecutus est, ut custoditum sit ne umquam in conspectum ei posthac ueniret

cum Iulia primo concorditer et amore mutuo vixit, mox dissedit et aliquanto gravius, ut etiam perpetuo secubaret, intercepto communis fili pignore, qui Aquileiae natus infans extinctus est

Drusum fratrem in Germania amisit, cuius corpus pedibus toto itinere praegrediens Romam usque peruexit
Quanto ad Agrippina, non solo si dolse di averla mandata via dopo il divorzio, ma, avendola rivista una sola volta, in occasione di un incontro, la seguì con uno sguardo così tenero e umido di pianto che si prese ogni precauzione per non farla più comparire davanti ai suoi occhi

Inizialmente visse in buon'armonia con Giulia e corrispose al suo amore, ma ben presto se ne distaccò e la separazione fu tanto grave che arrivarono a dormire in letti separati, quando scomparve il frutto del loro reciproco amore, un figlio nato ad Aquileia e morto ancora fanciullo

Perse il fratello Druso in Germania, e portò il suo corpo a Roma, marciando a piedi, per tutto il percorso, alla testa del convoglio
[8] Civilium officiorum rudimentis regem Archelaum Trallianos et Thessalos, uaria quosque de causa, Augusto cognoscente defendit; pro Laodicenis Thyatirenis Chiis terrae motu afflictis opemque implorantibus senatum deprecatus est; Fannium Caepionem, qui cum Varrone Murena in Augustum conspirauerat, reum maiestatis apud iudices fecit et condemnauit

interque haec duplicem curam administrauit, annonae quae artior inciderat, et repurgandorum tota Italia ergastulorum, quorum domini in inuidiam uenerant quasi exceptos supprimerent non solum uiatores sed et quos sacramenti metus ad eius modi latebras compulisset
8 All'esordio delle sue funzioni civili Tiberio difese il re Archelao, gli abitanti di Tralle e i Tessali, gli uni e gli altri per cause diverse, alla presenza di Augusto Intercedette presso il Senato per gli abitanti di Laodicea, di Tiatirene e di Chio che erano stati colpiti dal terremoto e chiedevano soccorsi Accusò di lesa maestà davanti ai giudici e fece condannare Fannio Cepione che, insieme con Varrone Murena, aveva cospirato contro Augusto

Tra queste occupazioni, si assunse il duplice incarico di assicurare l'approvvigionamento di grano, che era risultato insufficiente, e di ripulire in tutta l'Italia le prigioni private, i cui proprietari si erano resi odiosi, perché li si sospettava di trattenervi, dopo averli catturati, non solo alcuni viaggiatori, ma anche coloro che la paura di un impegno al servizio militare aveva spinto verso questo tipo di reclusorio

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Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 41 - 61
Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 41 - 61

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 41 - 61

[9] Stipendia prima expeditione Cantabrica tribunus militum fecit, dein ducto ad Orientem exercitu regnum Armeniae Tigrani restituit ac pro tribunali diadema imposuit

recepit et signa, quae M Crasso ademerant Parthi

Post hoc Comatam Galliam anno fere rexit et barbarorum incursionibus et principum discordia inquietam

Exin Raeticum Vindelicumque bellum, inde Pannonicum, inde Germanicum gessit

Raetico atque Vindelico gentis Alpinas, Pannonico Breucos et Dalmatas subegit, Germanico quadraginta milia dediticiorum traiecit in Galliam iuxtaque ripam Rheni sedibus adsignatis conlocauit

Quas ob res et ouans et curru urbem ingressus est, prius, ut quidam putant, triumphalibus ornamentis honoratus, nouo nec antea cuiquam tributo genere honoris
9 Fece il suo primo servizio militare nella spedizione contro i Cantabri, in qualità di tribuno dei soldati, quindi, condotto un esercito in Oriente, restituì a Tigrane il trono dell'Armenia e davanti al suo tribunale gli impose un diadema sulla testa

Riprese anche le insegne che i Parti avevano tolto a M Crasso

Dopo di ciò governò, quasi per un anno, la Gallia Comata che era continuamente in subbuglio ora per le incursioni dei barbari, ora per la discordia dei capi

Subito dopo intraprese la guerra di Rezia e di Vindelico, poi quella di Pannonia, quindi quella di Germania

Durante le prime due sottomise alcune popolazioni alpine, nella terza i Breuci e i Dalmati, nell'ultima trasportò in Gallia quarantamila uomini che si erano arresi e li sistemò presso la sponda del Reno, dopo aver assegnato loro una sede

In premio per questi successi, rientrò in Roma con l'onore dell'ovazione e su un carro, non prima però, secondo quanto ritengono alcuni, di aver ricevuto le insegne del trionfo, procedura onorifica non concessa a nessuno prima di lui
Magistratus et maturius incohauit et paene iunctim percucurrit, quaesturam praeturam consulatum; interpositoque tempore consul iterum etiam tribuniciam potestatem in quinquennium accepit Non solo esercitò le magistrature prima dell'età legale, ma ne percorse il ciclo, questura, pretura e consolato, quasi senza interruzione; poi, lasciato passare un intervallo di tempo, quando fu eletto console per la seconda volta, ricevette i poteri di tribuno per cinque anni

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Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 04, Par 24 - 33

[10] Tot prosperis confluentibus integra aetate ac ualitudine statuit repente secedere seque e medio quam longissime amouere: dubium uxorisne taedio, quam neque criminari aut dimittere auderet neque ultra perferre posset, an ut uitato assiduitatis fastidio auctoritatem absentia tueretur atque etiam augeret, si quando indigvisset sui res P Quidam existimant, adultis iam Augusti liberis, loco et quasi possessione usurpati a se diu secundi gradus sponte cessisse exemplo M Agrippae, qui M Marcello ad munera publica admoto Mytilenas abierit, ne aut obstare aut obtrectare praesens videretur

Quam causam et ipse, sed postea, reddidit
10 Nel bel mezzo di tanti onori, nel fiore degli anni e nella pienezza della salute, decise improvvisamente di sparire e di andarsene il più lontano possibile; non si sa se per il disgusto verso sua moglie, che non aveva il coraggio né di incriminare, né di mandar via, e che per altro non poteva più sopportare, o per evitare di annoiare con la sua continua presenza e confermare la sua autorità, anzi accrescerla, standosene lontano, nei casi in cui lo Stato avrebbe avuto bisogno di lui Alcuni ritengono che, spontaneamente, abbia ceduto il posto ai figli di Augusto, ormai divenuti adulti, e per così dire i diritti che egli aveva a lungo usurpati, occupando il secondo rango, e abbia seguito l'esempio di M Agrippa il qvale, vedendo M Marcello chiamato alle cariche pubbliche, se n'era andato a Mitilene, per non apparire, nel caso fosse rimasto a Roma, suo concorrente o suo censore

questo il motivo, d'altra parte, che egli addusse, ma più tardi
Tunc autem honorum satietatem ac requiem laborum praetendens commeatum petit; neque aut matri suppliciter precanti aut uitrico deseri se etiam in senatu conquerenti ueniam dedit

Quin et pertinacius retinentibus, cibo per quadriduum abstinuit

Facta tandem abeundi potestate, relictis Romae uxore et filio confestim Ostiam descendit, ne uerbo qvidem cuiquam prosequentium reddito paucosque admodum in digressu exosculatus

[11] Ab Ostia oram Campaniae legens inbecillitate Augusti nuntiata paulum substitit

Sed increbrescente rumore quasi ad occasionem maioris spei commoraretur, tantum non adversis tempestatibus Rhodum enauigauit, amoenitate et salubritate insulae iam inde captus cum ad eam ab Armenia rediens appulisset
In quel momento ad ogni modo, con il pretesto di essere sazio di onori e di volersi riposare per le fatiche, chiese il congedo e non si lasciò piegare né dalle suppliche di sua madre, né da quelle del suo patrigno che, perfino in Senato, si lamentò di essere abbandonato

Anzi, poiché lo trattenevano con troppa insistenza, digiunò addirittura per quattro giorni

Avuto alla fine il permesso di partire, lasciati a Roma moglie e figlio, si portò subito a Ostia senza rispondere parola a quelli che lo accompagnavano e abbracciando poche persone prima di partire

11 Da Ostia costeggiò il litorale della Campania e quando gli fu annunciato un indebolimento della salute di Augusto, si fermò per qualche tempo

Ma quando si sparse la diceria che indugiava per essere pronto alla realizzazione delle sue più grandi speranze, si diresse, anche se le condizioni del tempo non erano troppo favorevoli, a Rodi, l'isola che, per la sua amenità e salubrità, lo aveva affascinato fin dai giorni in cui vi era approdato, ritornando dall'Armenia

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Hic modicis contentus aedibus nec multo laxiore suburbano genus uitae civile admodum instituit, sine lictore aut uiatore gymnasio interdum obambulans mutuaque cum Graeculis officia usurpans prope ex aequo

Forte quondam in disponendo die mane praedixerat, quidquid aegrorum in civitate esset visitare se uelle; id a proximis aliter exceptum iussique sunt omnes aegri in publicam porticum deferri ac per ualitudinum genera disponi

Perculsus ergo inopinata re diuque quid ageret incertus, tandem singulos circuit excusans factum etiam tenvissimo cuique et ignoto
Là si accontentò di una modesta abitazione e di una casa di periferia non molto più vasta e adottò un genere di vita assolutamente semplice, passeggiando qualche volta al ginnasio senza littore e senza usciere e intrattenendo relazioni con semplici greci quasi su un piede di parità

Un mattino, per caso, mentre organizzava la sua giornata, aveva espresso il desiderio di visitare tutti i malati della città Le persone che erano vicino a lui intesero la cosa diversamente e ordinarono di far portare tutti i malati in una galleria pubblica e di classificarli secondo le loro infermità

Tiberio, allora, stupito per questo spettacolo inatteso e rimasto a lungo incerto sul da farsi, finì con l'avvicinarsi a ciascuno, scusandosi per l'increscioso incidente, anche con i più umili e con gli sconosciuti
unum hoc modo neque praeterea quicquam notatum est, in quo exervisse ius tribuniciae potestatis visus sit: cum circa scholas et auditoria professorum assiduus esset, moto inter antisophistas graviore iurgio, non defuit qui eum interuenientem et quasi studiosiorem partis alterius conuicio incesseret

Sensim itaque regressus domum repente cum apparitoribus prodiit citatumque pro tribunali uoce praeconis conuiciatorem rapi iussit in carcerem

Comperit deinde Iuliam uxorem ob libidines atque adulteria damnatam repudiumque ei suo nomine ex auctoritate Augusti remissum; et quamquam laetus nuntio, tamen officii duxit, quantum in se esset, exorare filiae patrem frequentibus litteris et uel utcumque meritae, quidquid umquam dono dedisset, concedere
Vi fu un solo caso, e nessun altro è stato segnalato, in cui sembrò esercitare il diritto del suo potere tribunizio Egli frequentava assiduamente le scuole e le sale delle conferenze dei professori: un giorno era sorta una vivace discussione tra antisofisti e non mancò chi, vedendolo intervenire e scambiandolo per un accanito sostenitore dei suoi avversari, lo ricoprì di insulti

Rientrato in casa allora, tranquillamente, ne uscì quasi subito con i suoi subalterni, citò davanti al tribunale il suo insultatore, per mezzo della voce di un banditore pubblico, e lo fece portare in prigione

In seguito venne a sapere che sua moglie Giulia era stata condannata per la sua scostumatezza e i suoi adulteri e che il divorzio era stato notificato a suo nome per ordine di Augusto Sebbene la notizia lo riempisse di gioia, tuttavia si credette obbligato, per quanto stava in lui, a riconciliare, attraverso frequenti lettere, il padre con la figlia e a lasciare a lei, qualunque fosse la sua indegnità, i doni che aveva potuto farle

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transacto autem tribuniciae potestatis tempore, confessus tandem, nihil aliud secessu deuitasse se quam aemulationis cum C Lucioque suspicionem, petit ut sibi securo iam ab hac parte, conroboratis his et secundum locum facile tutantibus, permitteretur revisere necessitudines, quarum desiderio teneretur

Sed neque impetrauit ultroque etiam admonitus est, dimitteret omnem curam suorum, quos tam cupide reliqvisset

[12] Remansit igitur Rhodi contra uoluntatem, vix per matrem consecutus, ut ad uelandam ignominiam quasi legatus Augusto abesset

Enimvero tunc non priuatum modo, sed etiam obnoxium et trepidum egit mediterraneis agris abditus uitansque praeternauigantium officia, quibus frequentabatur assidue, nemine cum imperio aut magistratu tendente quoquam quin deuerteret Rhodum
Scaduto il tempo del suo potere tribunizio, confessò alla fine di non aver avuto altro scopo, ritirandosi, se non quello di evitare ogni sospetto di concorrenza nei confronti di Gaio e Lucio, e chiese, dal momento che ormai era rassicurato su questo punto, perché ormai li sapeva grandi e in grado di tollerare facilmente il secondo rango, di rivedere i suoi parenti, dei quali sentiva nostalgia

Ma non ottenne nulla, anzi lo avvertirono di non preoccuparsi più dei suoi che aveva abbandonato con tanta sollecitudine

12 Restò allora a Rodi, contro la sua volontà e riuscì a mala pena ad ottenere, su intervento di sua madre e per mascherare questa disgrazia, che il titolo di luogotenente di Augusto giustificasse la sua lontananza

Da allora però visse non più come un privato, ma come un uomo sospettoso e timoroso, rifugiandosi all'interno dell'isola, sottraendosi agli omaggi delle persone che vi facevano scalo, le cui visite erano continue, perché nessun generale o magistrato raggiungeva il suo posto, dovunque fosse, senza fare una deviazione a Rodi

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