Seneca, De Clementia: 01; 01-04, pag 3

Seneca, De Clementia: 01; 01-04

Latino: dall'autore Seneca, opera De Clementia parte 01; 01-04
[II] [1] Esse autem aliquos scio, qui clementia pessimum quemque putent sustineri, quoniam nisi post crimen supervacua est et sola haec virtus inter innocentes cessat [II] [1] Infatti so che ci sono alcuni che ritengono che solo il malvagio sia aiutato dalla clemenza, perché è superflua se non dopo un misfatto e questa sola virtù non serve fra gli innocenti
Sed primum omnium, sicut medicinae apud aegros usus, etiam apud sanos honor est, ita clementiam, quamvis poena digni invocent, etiam innocentes colunt Ma innanzitutto, come luso della medicina presso gli ammalati, anche presso gli onesti cè lonore, così anche gli innocenti onorano la clemenza sebbene la invochino quelli degni di pena
Deinde habet haec in persona quoque innocentium locum, quia interim fortuna pro culpa est; nec innocentiae tantum clementia succurrit, sed saepe virtuti, quoniam quidem condicione temporum incidunt quaedam, quae possint laudata puniri Poi, questa ha luogo anche nella persona degli innocenti, perché tante volte la sorte è a favore delle colpa; e la clemenza non soccorre soltanto linnocenza, ma anche la virtù, perché nella situazione dei tempi succedono azioni che possono essere punite pur essendo lodate

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Adice, quod magna pars hominum est, quae reverti ad innocentiam possit, si poenae remissio fuerit> Aggiungi che cè una gran parte di uomini che può rivolgersi verso linnocenza se avrà avuto una remissione della pena
[2] Non tamen volgo ignoscere decet; nam ubi discrimen inter malos bonosque sublatum est, confusio sequitur et vitiorum eruptio; itaque adhibenda moderatio est, quae sanabilia ingenia distinguere a deploratis sciat Non è decoroso tuttavia perdonare a tutti; infatti dove fu sottratto un discrimine tra i buoni e i cattivi, segue la confusione e lo sviluppo dei vizi; così deve essere usata una moderazione che sappia distinguere gli ingegni sanabili da quelli ormai persi

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Nec promiscuam habere ac volgarem clementiam oportet nec abscisam; nam tam omnibus ignoscere crudelitas quam nulli Non bisogna avere una clemenza né generale e volgare né precipitosa; infatti è crudeltà tanto perdonare a tutti quanto a nessuno
Modum tenere debemus; sed quia difficile est temperamentum, quidquid aequo plus futurum est, in partem humaniorem praeponderet Dobbiamo mantenere un giusto mezzo; ma perché è difficile il dosaggio, qualunque parte ci sarà più del giusto, penderà nella direzione più umana

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[III] [1] Sed haec suo melius loco dicentur [III] [1] Ma si diranno meglio queste cose al momento opportuno
Nunc in tres partes omnem hanc materiam dividam Ora dividerò tutta questa materia in tre parti
Prima erit manumissionis; secunda, quae naturam clementiae habitumque demonstret: nam cum sint vitia quaedam virtutes imitantia, non possunt secerni, nisi signa, quibus dinoscantur, impresseris; tertio loco quaeremus, quomodo ad hanc virtutem perducatur animus, quomodo confirmet eam et usu suam faciat La prima sarà sulla manomissione; la seconda, tale da dimostrare la natura e la manifestazione della clemenza; infatti essendoci dei vizi che imitano le virtù, non possono essere riconosciuti se non avrai impresso segni con cui siano riconosciuti; al terzo posto ci chiederemo come lanimo possa essere condotto a questa virtù, come possa rafforzarla e farla sua con la pratica
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