Sara rimproverata dall’angelo - Giambattista Piepolo

Sara rimproverata dall’angelo - Giambattista Piepolo

Si scorge sulla destra l'eterea figura Angelica vestita di prezioso broccato mentre punta il dito accusatorio verso la donna, ancora incapace a trattenere il riso che la notizia della sua imminente gravidanza le ha procurato

Tiepolo interpreta questo momento come un dialogo intimo tra un essere soprannaturale e una donna che, pur essendo investita da Dio di un ruolo tanto importante, conserva tutti i suoi caratteri di umanità. Il motivo del riso è più che legittimo: non solo Sara aveva oltrepassato la novantina, ma anche il suo vecchio marito Abramo certo non aveva più l'età per poter diventare padre.

Nell'immaginare la scena, Tiepolo prende a modello l'iconografia dell'Annunciazione, stravolgendone il significato con un'impronta caricaturale estranea alla solenne atmosfera prevista dalla raffigurazione della luce dell'Angelo a Maria: l'ambientazione è una catapecchia, lontano dalle raffinate stanze in cui viene fatta abitare Maria

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