Sallustio, Bellum Iugurthinum: Parte 31-35, pag 2

Sallustio, Bellum Iugurthinum: Parte 31-35

Latino: dall'autore Sallustio, opera Bellum Iugurthinum parte Parte 31-35

Huic Sp Albinus, qui proximo anno post Bestiam cum Q Minucio Rufo consulatum gerebat, persuadet, quoniam ex stirpe Masinissae sit Iugurthamque ob scelera invidia cum metu urgeat, regnum Numidiae ab senatu petat

Auidus consul belli gerendi movere quam senescere omnia malebat

Ipsi prouincia Numidia, Minucio Macedonia evenerat

Quae postquam Massiua agitare coepit neque Iugurthae in amicis satis praesidi est, quod eorum alium conscientia, alium mala fama et timor impediebat, Bomilcari, proximo ac maxime fido sibi, imperat, pretio, sicuti multa confecerat, insidiatores Massiuae paret ac maxime occulte, sin id parum procedat, quouis modo Numidam interficiat
Ora, Spurio Albino, che esercitava il consolato con Quinto Minucio Rufo l'anno dopo di Bestia, lo persuade a chiedere al senato il trono di Numidia, dal momento che appartiene alla stirpe di Massinissa e, d'altra parte, Giugurta è odiato e temuto per i suoi delitti

Il console, smanioso di entrare in guerra, preferiva intorbidire piuttosto che far languire le cose

a lui, appunto, era toccata la provincia di Numidia, a Minucio la Macedonia

Avendo Massiva cominciato ad attuare questo progetto, Giugurta, che non trova sufficiente protezione negli amici, trattenuti alcuni dal rimorso, altri dalla cattiva reputazione e dal timore, ordina a Bomilcare, suo intimo e devotissimo amico, di assoldare, come già aveva fatto molte volte, alcuni sicari contro Massiva e di assassinarlo nel modo più segreto possibile o, se ciò non gli riuscisse, in qualsiasi modo
Bomilcar mature regis mandata exequitur et per homines talis negoti artifices itinera egressusque eius, postremo loca atque tempora cuncta explorat; deinde, ubi res postulabat, insidias tendit

Igitur unus ex eo numero, qui ad caedem parati erant, paulo inconsultius Massiuam aggreditur

Illum obtruncat, sed ipse deprehensus multis hortantibus et in primis Albino consule indicium profitetur

Fit reus magis ex aequo bonoque quam ex iure gentium Bomilcar, comes eius, qui Romam fide publica venerat

At Iugurtha manufestus tanti sceleris non prius omisit contra verum niti, quam animaduertit supra gratiam atque pecuniam suam invidiam facti esse
Bomilcare provvede sollecitamente a eseguire gli ordini e fa spiare, per mezzo di uomini esperti in questo tipo di attività, ogni passo, ogni uscita di lui, insomma ogni luogo, ogni ora; quindi, nelle circostanze più adatte, gli tende l'agguato

Uno degli uomini che erano stati assoldati per l'uccisione aggredisce Massiva un po' troppo incautamente

Lo uccide, ma viene preso e su pressione di molti, ma soprattutto del console Albino, rende una piena confessione

Bomilcare viene messo sotto accusa più in nome dell'equità e della giustizia che secondo il diritto delle genti, dato che è al séguito di una persona giunta a Roma con il salvacondotto

Giugurta, però, pur essendo manifestamente colpevole di tale delitto, non smise di cercar di nascondere la verità, se non quando comprese che lo sdegno suscitato dal suo delitto era più forte del favore personale e del suo denaro
Igitur, quamquam in priore actione ex amicis quinquaginta uades dederat, regno magis quam uadibus consulens clam in Numidiam Bomilcarem dimittit, veritus, ne relicuos popularis metus invaderet parendi sibi, si de illo supplicium sumptum foret

Et ipse paucis diebus eodem profectus est, iussus a senatu Italia decedere

Sed postquam Roma egressus est, fertur saepe eo tacitus respiciens postremo dixisse: 'Urbem venalem et mature perituram, si emptorem invenerit

Quindi, sebbene nella prima udienza egli avesse consegnato cinquanta dei suoi amici come mallevadori, badando più al suo regno che agli ostaggi, manda segretamente Bomilcare in Numidia, temendo che anche gli altri suoi compatrioti avessero paura ad obbedirgli, qualora questi fosse stato giustiziato

Ed egli stesso, essendogli stato ordinato dal senato di lasciare l'Italia, partì per l'Africa qualche giorno dopo

Ma uscito da Roma si dice che, voltatosi più volte a guardarla senza parlare, alla fine abbia detto:Città venale, perirà ben presto, se troverà un compratore

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