Plura de Iugurtha scribere dehortatur me fortuna mea, et iam antea expertus sum parum fidei miseris esse; nisi tamen intellego illum supra quam ego sum petere neque simul amicitiam vestram et regnum meum sperare | La mia sorte mi dissuade dallo scrivere ancora di Giugurta, sapendo ormai per esperienza che agli infelici si dà poco credito; mi rendo conto, però, che le sue mire vanno al di là della mia persona e che non può aspirare contemporaneamente alla vostra amicizia e al mio regno |
utrum grauius existimet, nemini occultum est | Quale delle due alternative sia più importante per lui non è un segreto per nessuno |
Nam initio occidit Hiempsalem fratrem meum, deinde patrio regno me expulit | Infatti, prima ha ucciso mio fratello Iempsale e poi ha cacciato me dal regno paterno |
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Quae sane fuerint nostrae iniuriae, nihil ad vos | Ammettiamo pure che queste offese riguardino me e non voi |
Verum nunc vestrum regnum armis tenet, me, quem vos imperatorem Numidis posuistis, clausum obsidet; legatorum verba quanti fecerit, pericula mea declarant | Ora, però, si è impadronito con le armi di un regno che è vostro; stringe d'assedio me che voi avete posto sul trono di Numidia; in qual conto tenga le parole dei vostri legati lo attestano i pericoli in cui mi trovo |
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Quid est relicuum nisi vis vestra, quo moveri possit | Che cosa ormai può smuoverlo, se non le vostre armi |
nam ego quidem vellem, et haec, quae scribo, et illa, quae antea in senatu questus sum, uana forent potius, quam miseria mea fidem verbis faceret | Quanto a me, vorrei proprio che queste cose che scrivo e quelle di cui mi lamentai l'altra volta in senato fossero prive di fondamento, piuttosto di dovervi persuadere con la mia sventura |
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Sed quoniam eo natus sum, ut Iugurthae scelerum ostentui essem, non iam mortem neque aerumnas, tantummodo inimici imperium et cruciatus corporis deprecor | Ma poiché io sono nato per essere la prova della malvagità di Giugurta, vorrei almeno scongiurare non già la morte o la sventura, ma la tirannia del nemico e le torture |
regno Numidiae, quod vestrum est, uti libet, consulite; me manibus impiis eripite, per maiestatem imperi, per amicitiae fidem, si ulla apud vos memoria remanet aui mei Masinissae | Al regno di Numidia, che è vostro, provvedete come vi piace, ma sottraete me a quelle mani empie, per la maestà dell'impero, per la lealtà dovuta all'amicizia, se in voi resta ancora qualche ricordo del mio avo Massinissa |
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His litteris recitatis fuere qui exercitum in Africam mittendum censerent et quam primum Adherbali subueniendum; de Iugurtha interim uti consuleretur, quoniam legatis non paruisset | Dopo la lettura di questa missiva, alcuni senatori proposero di recare un aiuto immediato ad Aderbale, inviando un esercito in Africa e di prendere, intanto, provvedimenti contro Giugurta, che aveva disobbedito ai legati |