[62] Proximum apud nos Indicis Arabicisque margaritis pretium est, de quibus in nono diximus volumine inter res marinas Tertia auctoritas smaragdis perhibetur pluribus de causis, quippe nullius coloris aspectus iucundior est nam herbas quoque silentes frondesque avide spectamus, smaragdos vero tanto libentius, quoniam nihil omnino viridius comparatum illis viret [63] praeterea soli gemmarum contuitu inplent oculos nec satiant quin et ab intentione alia aspectu smaragdi recreatur acies, scalpentibusque gemmas non alia gratior oculorum refectio est: ita viridi lenitate lassitudinem mulcent praeterea longinquo amplificantur visu inficientes circa se repercussum aëra, non sole mutati, non umbra, non lucernis, semperque sensim radiantes et visum admittentes ad crassitudinem sui facilitate tralucida, quod etiam in aquis nos iuvat |
[62] Presso di noi il valore successivo è per le perle indiane ed arabe, di cui abbiamo parlato nel nono volume fra le realtà marine Il terzo pregio è assegnato agli smeraldi per diversi motivi, e certo di nessun colore la vista è più piacevole Infatti guardiamo avidamente anche erbe silenziose e fronde, però tanto più volentieri gli smeraldi, perché niente verdeggia assolutamente più verde paragonato a quelli [63] Inoltre unici delle gemme riempiono gli occhi allo sguardo e non saziano Anzi anche dopo un altro interesse lo sguardo si ricrea con la vista di uno smeraldo, e per quelli che incidono le gemme non c'è altro ristoro degli occhi più gradito: così addolciscono la stanchezza con le verde leggerezza Inoltre da lontano sono ingranditi alla vista tingendo l'aria riflessa intorno a sé, non mutati dal sole, non dall'ombra, non dalle lucerne, e irradiando sempre gradatamente e concentrando lo sguardo verso il suo spessore per la facile trasparenza, cosa che anche nelle acque ci piace |
[64] iidem plerumque concavi, ut visum conligant quam ob rem decreto hominum iis parcitur scalpi vetitis quamquam Scythicorum Aegyptiorumque duritia tanta est, ut non queant volnerari quorum vero corpus extentum est, eadem qua specula ratione supini rerum imagines reddunt Nero princeps gladiatorum pugnas spectabat in smaragdo [65] Genera eorum duodecim: nobilissimi Scythici, ab ea gente, in qua reperiuntur, appellati nullis maior austeritas nec minus vitii; quantum smaragdi a gemmis distant, tantum Scythicus a ceteris smaragdis proximum laudem habent, sicut et sedem, Bactriani in commissuris saxorum colligere eos dicuntur etesiis flantibus; tunc enim tellure deoperta internitent, quia iis ventis harenae maxime moventur sed hos minores multo Scythicis esse tradunt tertium locu Aegyptii habent |
[64] Gli stessi per lo più concavi, affinché concentrino la vista Perciò per decisione degli uomini li si salva vietati di essere tagliati Sebbene sia tanta la durezza di quelli degli Sciti e degli Egiziani, che non possono essere scalfiti Il corpo dei quali poi è esteso, piatti nello stesso modo degli specchi riproducono le immagini delle cose Il principe Nerone osservava le lorre dei gladiatori in uno smeraldo [65] Dodici le loro specie: i più rinomati gli scitici, denominati da quel popolo, in cui sono trovati Per nessuno maggior pregio né minor difetto; quanto gli smeraldi distano dalle gemme, tanto lo scitico dagli altri smeraldi Successivamente hanno pregio i battriani, come anche il luogo Sono detti raccoglierli nelle fenditure dei sassi mentre soffiano gli etesii; allora infatti con la terra scoperta brillano, perché le sabbie sono mosse soprattutto da questi venti Ma tramandano che questi sono molto più piccoli degli scitici Gli egiziano hanno il terzo posto |
eruuntur circa Copton, oppidum Thebaidis, collibus excavatis [66] Reliqua genera in metallis aerariis inveniuntur, quapropter principatum ex iis optinent Cyprii dos eorum est in colore liquido nec diluto, verum ex umido pingui quaque perspicitur imitante tralucidum maris, pariterque ut traluceat et niteat [hoc est ut colorem expellat, aciem recipiat] ferunt in ea insula tumulo reguli Hermiae iuxta cetarias marmoreo leoni fuisse inditos oculos e smaragdis ita radiantibus etiam in gurgitem, ut territi thynni refugerent, diu mirantibus novitatem piscatoribus, donec mutavere oculis gemmas [67] Sed et vitia demonstrari convenit in tam prodigis pretiis sunt quidem omnium eadem, quaedam tamen nationum peculiaria, sicut in homine |
Sono estratti intorno a Copto, città della Tebaide, sui colli scavati [66] Le altre specie si trovano nelle miniere di rame, perciò ottengono il primato fra essi quelli di Cipro La loro qualità è nel colore liquido e non tenue, ma corposo nel liquido ed è esaminato con una qualche cosa che imita la trasparenza del mare, e cosicché ugualmente brilli e splenda [cioè affinché emani il colore, riceva lo sguardo] Dicono che in quest'isola sulla tomba del giovane re Ermia vicino alle tonnare ci fossero incastonati ad un leone di marmo occhi di smeraldo che brillavano tanto anche nell'abisso, cosicché i tonni fuggivano spaventati, mentre i pescatori a lungo osservavano la stranezza, finché cambiarono le gemme agli occhi [67] Ma conviene che siano mostrati anche i difetti in costi tanto notevoli In realtà sono gli stessi di tutti, ma alcuni particolari dei paesi, come nell'uomo |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 13, Paragrafi 81-92
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 13, Paragrafi 81-92
ergo Cyprii, varie glauci magisque ac minus in eodem smaragdo aliis partibus, tenorem illum Scythicae austeritatis non semper custodiunt ad hoc quibusdam intercurrit umbra, surdusque fit colos, qui inprobatur etiam dilutior [68] hinc genera distinguntur, ut sint aliqui obscuri, quos vocant caecos, alii densi nec e liquido tralucidi, quidam varii, quidam nubecula obducti aliud est haec quam umbra, de qua diximus nubecula albicantis est vitium, cum viridis non pertransit aspectus, sed aut intus occurrit aut excipit in fine visum candor haec coloris sunt vitia, item corporis capillamentum, sal, plumbago, quae communia fere sunt [69] Ab his Aethiopici laudantur ab Copto dierum itinere, ut auctor est Iuba, XXV, acriter virides, sed non facile puri aut concolores |
Dunque quelli di Cipro, variamente azzurri e più o meno in uno stesso smeraldo in altre parti, non sempre mantengono quel tenore d'intensità scitica Per questo l'ombra sovviene ad alcuni, e il colore diventa opaco, che anche più tenue è spregiato [68] Da qui sono distinti i generi, affinché siano opachi alcuni, che chiamano ciechi, altri densi e non traslucidi per liquidità, alcuni variegati, alcuni ricoperti da una nuvoletta Questa è altro che l'ombra, di cui abbiamo detto La nuvoletta è il difetto del biancastro, quando il verde non attraversa gli sguardi, ma il candore o si presenta dentro o ostacola lo sguardo sul margine Questi sono i difetti del colore, anche il filamento del corpo, il sale, la piombaggine, che sono pressocchè comuni [69] Dopo questi sono apprezzati gli etiopici con un cammino di 25 giorni da Copto, come testimonia Giuba, fortemente verdi, ma non facilmente puri od omogenei |
Democritus in hoc genere ponit Thermiaeos et Persicos, illos intumescentes pinguiter, Persicos vero non tralucidos, sed iucundi tenoris visum inplere, quem non admittant, felium pantherarumque oculis similes, namque et illos radiare nec perspici, eosdem in sole hebetari, in umbra refulgere et longius quam ceteros nitere [70] omnium horum etiamnum vitium, quod fellis colorem aut acris olei habent, dilucidi quidem ac liquidi, sed non virides haec vitia in Atticis maxime sentiuntur in argentariis metallis repertorum in loco, qui Thoricos vocatur, semper minus pingues, sed ex longinquo speciosiores frequens est in his et plumbago, hoc est ut in sole plumbei videantur illud peculiare, quod quidam ex his senescunt, paulatim viriditate evanida, et sole quoque laeduntur [71] post hos Medici plurimum habent varietatis, interdum aliquid et e sappiro |
Democrito in questo genere mette quelli di Terme e i persiani, che quelli s'ingrandiscono densamente, invece i persiani non traslucidi, ma riempiono la vista di una piacevole uniformità, che non perdono, simili agli occhi dei felini e delle pantere, infatti anche quelli brillare e non essere guardati, gli stessi essere indeboliti al sole, risplendere nell'ombra e brillare più a lungo degli altri [70] Ancora un vizio di tutti questi, che hanno il colore del fiele o dell'olio aspro, certo lucidi e limpidi, ma non verdi Questi difetti sono notati soprattutto negli attici nelle miniere di argento degli scopritori Nel luogo, che è detto Torico, sempre meno densi, ma più appariscenti da lontano E' frequente in questi anche la piombaggine, cioè cosicché al sole sembrino plumbei Questo un particolare, che alcuni fra essi invecchiano, col verde che man mano svanisce, e sono rovinati anche dal sole [71] Dopo questi hanno il primato della varietà quelli della Media, talvolta anche qualcosa del lapislazzulo |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 17, Paragrafi 191-197
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 17, Paragrafi 191-197
hi sunt fluctuosi ac rerum imagines complexi, papaverum verbi gratia aut avium catulorumque vel pinnarum quidam tamen virides nasci videntur, quoniam oleo meliores fiunt, neque est aliorum amplitudo maior [72] Calchedonii, nescio an in totum - exoleverunt, postquam metalla aeris ibi defecerunt, et semper tamen vilissimi fuere minimique, iidem fragiles et coloris incerti et virentium in caudis pavonum columbarumque e collo plumis similiter ad inclinationem magis aut minus lucidi, venosi iidem squamosique [73] erat et peculiare in iis vitium sarcion appellatum, hoc est quaedam gemmae caro mons est iuxta Calchedonem, in quo legebantur, Smaragdites vocatus |
Questi sono ondulati e comprendenti immagini delle cose, ad esempio di papaveri o di uccelli e di cagnolini o di piume Alcuni però sembrano nascere verdi, perché diventano migliori con l'olio, né c'è grandezza maggiore di altri [72] Quelli di Calcedone - non so se del tutto - sono scomparsi, dopo che là si esaurirono le miniere di rame, e tuttavia furono sempre molti modesti e molto piccoli, gli stessi fragili e di colore incerto e similmente sulle code dei pavoni verdi e delle piume sul collo dei colombi, più o meno brillanti, gli stessi venati e squamosi [73] C'era anche un difetto particolare in essi detto sarcion, cioè una certa escrescenza della gemma C'è un monte vicino Calcedone, detto Smaragdite, su cui erano raccolti |
Iuba auctor est smaragdum, quam chloran vocent, in Arabia aedificiorum ornamentis includi et lapidem, quem alabastriten Aegyptii vocent, complures vero e proximis et in Taygeto monte erui Medicis similes et alios in Sicilia [74] Inseritur smaragdis et quae vocatur tanos e Persis veniens gemma, ingrate viridis atque intus sordida, itidem chalcosmaragdos e Cypro, turbida aereis venis |
Giuba testimonia che uno smeraldo, che chiamano chloras, viene incluso in Arabia negli ornamenti degli edifici e una pietra, che chiamano alabastrite d'Egitto, molti inoltre fra i recenti che sono estratti anche sul monte Taigeto simili a quelli della Media ed altri in Sicilia [74] E' inserita fra gli smeraldi anche la gemma che è detta tanos che proviene dalla Persia, sgradevolmente verde e impura dentro, ugualmente il calco smeraldo di Cipro, torbido per le venature del rame |
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 34, Paragrafi 137-162
Theophrastus tradit in Aegyptiorum commentariis reperiri regi eorum a rege Babylonio muneri missum smaragdum quattuor cubitorum longitudine ac trium latitudine, et fuisse quod apud eos in Iovis delubro obeliscum e quattuor smaragdis quadraginta cubitorum longitudine, latitudine vero in parte quattuor, [75] in parte duorum, se autem scribente esse in Tyro Herculis templo stelen amplam e smaragdo, nisi potius pseudosmaragdus sit, nam et hoc genus reperiri, et in Cypro inventum ex dimidia parte smaragdum, ex dimidia iaspidem, nondum umore in totum transfigurato Apion cognominatus Plistonices paulo ante scriptum reliquit esse etiam nunc in labyrintho Aegypti colosseum Serapim e smaragdo novem cubitorum [76] Eandem multis naturam aut certe similem habere berulli videntur India eos gignit, raro alibi repertos |
Teofrasto tramanda che nei documenti degli Egiziani era stato trovato uno smeraldo di quattro cubiti in lunghezza e tre in larghezza mandato al loro re come dono dal re di Babilonia, e che ci fu presso di loro nel tempio di Giove un obelisco con quattro smeraldi di quaranta cubiti in lunghezza, in larghezza invece quattro in una parte, [75] due in un'altra parte, che poi quando lui scriveva c'era a Tiro nel tempio di Ercole una grande stele di smeraldo, a meno che non sia piuttosto uno pseudo smeraldo, che infatti anche questo genere viene trovato, e trovato a Cipro uno per metà smeraldo, per metà diaspro, con il liquido non ancora completamente trasformato Apione soprannominato Plistonice recentemente lasciò scritto che c'è ancora nel labirinto dell'Egitto un Serapide colossale di smeraldo di nove cubiti [76] A molti sembrano avere la stessa natura i berilli o certo una simile Li produce l'India, trovati raramente altrove |
poliuntur omnes sexangula figura artificum ingeniis, quoniam hebes unitate surda color repercussu angulorum excitetur aliter politi non habent fulgorem probatissimi ex iis sunt qui viriditatem maris puri imitantur, proximi qui vocantur chrysoberulli, paulo pallidiores, sed in aureum colorem exeunte fulgore [77] vicinum huic genus est, sed pallidius et a quibusdam proprii generis existimatum vocatumque chrysoprasum quarto loco numerantur hyacinthizontes, quinto quos aëroidis vocant, postea cerini ac deinde oleagini, hoc est colore olei, postremi crystallo similes hi fere capillamenta habent sordesque, alioqui evanidi, quae sunt omnia vitia [78] Indi mire gaudent longitudine eorum solosque gemmarum esse praedicant, qui carere auro malint; ob id perforatos elephantorum saetis subligant |
Sono levigati tutti con forma esagonale dalle abilità degli artefici, perché il colore spento per la smorta uniformità è ravvivato dal riflesso degli spigoli Diversamente cesellati non hanno lucentezza Sono molto apprezzati fra essi quelli che imitano il verde del mare limpido, successivi quelli che sono detti crisoberilli, un poco più chiari, ma con una luminosità che porta il colore verso il dorato [77] Vicino a questo c'è un genere, ma più chiaro e da alcuni ritenuto di un proprio genere e detto crisoprasio Al quarto posto sono annoverati gli hyacinthizontes, al quinto quelli che chiamano aeroidi, poi i cerei e quindi gli oleagini, cioè col colore dell'olio, ultimi quelli simili al cristallo Questi hanno per lo più filamenti e impurità, talora evanescenti, tutte cose che sono difetti [78] Gli Indi si dilettano straordinariamente per la lunghezza dei loro e affermano essere i soli delle gemme, che preferiscono rinunciare all'oro; per questo legano con setole di elefanti dopo averli forati |
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 241-265
convenit non oportere perforare quorum sit absoluta bonitas, umbilicis tantum ex auro capita conprehendentibus ideo cylindros ex iis malunt facere quam gemmas, quoniam est summa commendatio in longitudine [79] quidam et angulosos statim putant nasci et perforatos gratiores fieri medulla candoris exempta additoque auri repercussu aut omnino castrata perspicuitati crassitudine vitia praeter iam dicta eadem fere, quae in smaragdis, et pterygia in nostro orbe aliquando circa Pontum inveniri putantur Indi et alias quidem gemmas crystallum tinguendo adulterare invenerunt, sed praecipue berullos [80] Minimum iidemque plurimum ab iis differunt opali, smaragdis tantum cedentes India sola et horum mater est qui ut pretiosissimarum gloria compositi gemmarum maxime inenarrabilem difficultatem adferunt |
Si concorda non essere conveniente forare quelli la cui qualità sia perfetta, con le sporgenze che racchiudono con l'oro solo le punte Perciò preferiscono fare cilindri con essi che gemme, perché il massimo pregio è nella lunghezza [79] Alcuni pensano anche nascere subito angolari e forati diventare più piacevoli tolto il midollo del bianco e col riverbero aggiunto dell'oro o comunque con uno spessore ridotto per la trasparenza I difetti oltre quelli già detti per lo più gli stessi, che negli smeraldi, anche gli pterigi Sono ritenuti essere trovati talvolta nel nostro territorio intorno al Ponto Gli Indi poi col colorare il cristallo riuscirono a contraffare anche altre gemme, ma soprattutto i berilli [80] Le stesse opali differiscono pochissimo e moltissimo da essi, cedendo solo agli smeraldi La sola India è anche la madre di queste Le quali composte con la gloria delle gemme più preziose presentano soprattutto una difficoltà indicibile |