Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafi 86-96

[93] praecipue pantheris terrori esse traditur, ut ne conentur quidem resistere, et aliquid e corio eius habentem non adpeti, mirumque dictu, si pelles utriusque contrariae suspendantur, decidere pilos pantherae [93] Si tramanda essere di terrore specialmente per le pantere, cosicché non provano nemmeno a resistere, e che chi porta qualcosa della sua pelle non viene assalito, e strano a dirsi, se le pelli di entrambe sono appese di fronte, che i peli della pantera cadono
cum fugiant venantem, declinare ad dexteram, ut praegressi hominis vestigia occupent; quod si successerit, alienari mentem ac vel ex equo hominem decidere; at si in laeva detorserit, deficientis argumentum esse celeremque capturam, facilius autem capi, si cinctus suos venator flagellumque inperitans equo septenis alligaverit nodis Quando fuggono il cacciatore, girare verso destra, per calpestare le orme dell'uomo passato prima; se è successo ciò, che la mente viene sconvolta e l'uomo cade anche dal cavallo; ma se ha girato a sinistra, essere segno di debolezza e cattura veloce, ma essere presa più facilmente, se il cacciatore che comanda avrà legato con sette nodi le sue cinture e la frusta
[94] mos, ut est sollers ambagibus vanitas Magorum, capi iubent geminorum signum transeunte luna singulosque prope pilos servari; capitis dolori inligatam cutem prodesse, quae fuerit in capite eius; lippitudini fel inlitum frontibus aut, ne omnino lippiatur, decoctum cum mellis Attici cyathis III et croci uncia inunctum; sic et caligines discuti et suffusiones; [95] claritatem excitari melius inveterato medicamento, adservari autem in Cypria pyxide; eodem sanari argema, scabritias, excrescentia in oculis, item cicatrices, glaucomata vero iocineris recentis inassati sanie cum despumato melle inunctis [94] E' usanza dei maghi, come è abile l'inganno con le menzogne, consigliano essere catturate quando la luna attraversa il segno dei gemelli e che siano conservati quasi i singoli peli; che la pelle, che è stata sulla sua testa, legata giova al mal di testa; per la cisposità il fiele spalmato sulle fronti o, affinché sia evitata del tutto la cisposità, decotto con tre bicchieri di miele attico e inumidito con un'oncia di zafferano; essere allontanate così anche gli offuscamenti e le cateratte; [95] che la nitidezza si suscita meglio con un medicamento invecchiato, perciò essere conservato in un vasetto di rame di Cipro; che con lo stesso sono curate le argeme, le croste, le escrescenze sugli occhi, anche le cicatrici, invece i glaucomi col liquido del fegato fresco arrostito col miele raffinato per quelli che si ungono

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dentes eius dentium doloribus tactu prodesse vel alligatos numeri ordine, umerorum et lacertorum doloribus; eiusdem dentes, sed e sinistra parte rostri, inligatos pecoris aut capri pelle stomachi cruciatibus; [96] pulmones in cibo sumptos coeliacis vel ventriculi cinerem cum oleo inlitum; febribus quartanis iocur degustatum ter ante accessiones; podagris spinae cinerem cum lingua et dextro pede vituli marini addito felle taurino, omnia pariter cocta atque inlita hyaenae pelle; in eodem morbo prodesse et fel cum lapide Assio; I suoi denti giovare al contatto ai dolori dei denti o legati nell'ordine di numero, per i dolori delle spalle e delle braccia; che i denti dello stesso, ma dalla parte sinistra del muso, legati nella pelle di pecora o di capra per i dolori di stomaco; [96] per i celiaci i polmoni presi nel cibo o la cenere del ventricolo spalmata con olio; per le febbri quartane il fegato gustato tre volte prima degli attacchi; per le gotte le cenere della spina dorsale con la lingua e col piede destro del vitello marino con fiele di toro aggiunto, tutto ugualmente cotto e spalmato con la pelle della iena; nella stessa malattia giovare anche il fiele con la pietra assia;

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