Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 126-133, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 126-133

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 126-133
spasticis et opisthotonicis perungui semine hyperici, quod caros vocatur, idemque bibere prodest Per gli spastici e gli opistotonici giova essere unti col seme di iperico, che è detto caros, e giova bere lo stesso
phrynion dicitur etiam abscisos sanare nervos, si confestim inponatur trita vel mansa Si dice che il frinio guarisca anche i nervi recisi, se si applica subito tritato o masticato
spasticis, tremulis, opisthotonicis alcimae radix bibitur ex aqua mulsa Per gli spastici, quelli che tremano, gli opistotonici si beve la radice di alcima con acqua mielata

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 01-10

sic et rigores excalfacit Così riscalda anche i raffreddamenti
[131] Sanguinis profluvia sistit herbae Paeoniae semen rubrum, eadem et in radice vis, clymenus vero, sive ore sanguis reiciatur sive naribus sive alvo fluat sive feminarum utero, item Lysimachia pota vel inlita vel naribus indita, item plantaginis semen, quinquefolium potum et inlitum, cicutae semen in nares, si inde fluat, tritum ex aqua inditum, aizoum, astragali radix [131] Il seme rosso dell'erba peonia ferma i flussi del sangue, la stessa forza anche nella radice, invece il climeno, sia che il sangue esca dalla bocca sia dalle narici sia dall'intestino sia dall'utero delle donne, ugualmente la lisimachia bevuta o spalmata o inserita nelle narici, anche il seme della piantaggine, il cinquefoglie bevuto e spalmato, il seme della cicuta tritato con acqua inserito nelle narici, se scorre da lì, il sempreverde, la radice di astragalo

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 124-132
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 12, Paragrafi 124-132

sistit et ischaemon et Achillia Lo blocca anche l'ischemone e l'achillea
[132] Equisaetum, hippuris Graecis dicta et in pratis vituperata nobis, est autem pilus terrae equinae saetae similis, lienes cursorum extinguit decocta fictili novo ad tertias quantum vas capiat et per triduum heminis pota; unctis esculentis ex ante diem unum interdicitur [132] L'equiseto, detto dai Greci hippuris e disprezzato da noi riguardo ai prati, è del resto il pelo della terra simile alla setola equina, riduce le milze dei corridori cotta fino ad un terzo in un vaso nuovo di coccio quanto ne contenga un vaso e bevuta per tre giorni nella dose di un'emina; ci si astenga dal giorno prima dai cibi grassi

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 134-149

[133] Graecorum varia circa hanc opinio: alii pinus foliis similem, nigricantem eodem nomine appellant, vim eius admirabilem tradentes, sanguinis profluvia vel tacto tantum ea homine sisti; alii hippurin, alii ephedron, alii anabasim vocant, traduntque iuxta arbores nasci et scandentem eas dependere comis iunceis multis, nigris, ut ex equorum cauda, geniculatis ramulis, folia habere pauca, tenuia, exigua, semen rotundum, simile coriandro, radice lignosa, nasci in arbustis maxume [133] Riguardo a questa diversa l'opinione dei Greci: alcuni chiamano con lo stesso nome una tendente al nero, simile alle foglie del pino, confermando la sua forza mirabile, che con essa nell'uomo i flussi di sangue sono fermati anche solo al tatto; altri la chiamano hippuris, altri efedron, altri anabasi, e tramandano nascere vicino agli alberi e avvolgendoli pendere con molte chiome come giunchi, neri, come code di cavalli, con rametti nodosi, avere poche foglie, sottili, piccole, il seme rotondo, simile al coriandro, con la radice legnosa, nascere soprattutto fra gli arbusti

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