Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 09, Paragrafi 117 - 132
[117] Lolliam Paulinam, quae fuit Gai principis matrona, ne serio quidem aut sollemni caerimoniarum aliquo apparatu, sed mediocrium etiam sponsalium cena, vidi smaragdis margaritisque opertam, alterno textu fulgentibus toto capite, crinibus [spira], auribus, collo [monilibus], digitis quae summa quadringentiens HS colligebat, ipsa confestim parata mancupationem tabulis probare nec dona prodigi principis fuerant, sed avitae opes, provinciarum scilicet spoliis partae [118] hic est rapinarum exitus, hoc fuit quare M Lollius infamatus regnum muneribus in toto oriente interdicta amicitia a Gaio Caesare Augusti filio venenum biberet, ut neptis eius quandringentiens HS operta spectaretur ad lucernas |
[117] Vidi Lollia Paulina, che fu sposa dell'imperatore Gaio, in una festa senza alcuna cosa di serio o di solenne delle cerimonie, ma anzi una cena di modesto fidanzamento, ricoperta di smeraldi e perle, che splendevano su tutta la testa con intreccio alterno, sui capelli [a treccia], sulle orecchie, sul collo [con gioielli], sulle dita La quale somma raggiungeva quaranta milioni di sesterzi, lei stessa subito pronta a mostrare l'acquisto con le fatture Né erano stati doni di un principe generoso, ma ricchezze avite, certo procurate con le razzie delle province [118] Questo è il risultato delle rapine, questo fu il motivo per cui M Lollio disonorato per i regali dei regni in tutto l'oriente, rifiutatagli l'amicizia da Gaio Cesare figlio di Augusto, beveva il veleno, affinché sua nipote fosse guardata alla fiamma delle lucerne ricoperta di quaranta milioni di sesterzi |
computet nunc aliquis ex altera parte quantum Curius aut Fabricius in triumphis tulerint, imaginetur illorum fercula, ex altera parte Lolliam, unam imperii mulierculam, accubantem: non illos curru detractos quam in hoc vicisse malit [119] nec haec summa luxuriae exempla sunt duo fuere maximi uniones per omne aevum; utrumque possedit Cleopatra, Aegypti reginarum novissima, per manus orientis regum sibi traditos haec, cum exquisitis cotidie Antonius saginaretur epulis, superbo simul ac procaci fastu, ut regina meretrix lautitiam eius omnem apparatumque obtrectans, quaerente eo, quid adstrui magnificentiae posset, respondit una se cena centiens HS absumpturam [120] cupiebat discere Antonius, sed fieri posse non arbitrabatur |
Ora qualcuno consideri dall'altra parte quanto Curio o Fabrizio abbiano portato nei trionfi, sia immaginato il loro carro, dall'altra parte Lollia, una piccola donna dell'impero, che sta sdraiata: non preferirebbe che quelli fossero tirati dal carro invece di aver vinto per questo [119] Né sono questi i sommi esempi di lusso Furono due le perle più grandi di ogni tempo; entrambe le possedette Cleopatra, ultima delle regine d'Egitto, date a lei per mano dei re d'oriente Questa, saziandosi Antonio ogni giorno con cibi squisiti, con il disprezzo insieme superbo e sfrontato, come regina prostituta che denigra tutta la sua sontuosità e solennità, poiché egli chiedeva, cosa potesse essere aggiunto di magnificenza, rispose che avrebbe consumato in una sola cena dieci milioni di sesterzi [120] Antonio desiderava sapere, ma pensava non poter accadere |
ergo sponsionibus factis postero die, quo iudicium agebatur, magnificam alias cenam, ne dies periret, sed cotidianam, Antonio apposuit inridenti computationemque expostulanti at illa corollarium id esse et consumpturam eam cenam taxationem confirmans solamque se centiens HS cenaturam, inferri mensam secundam iussit ex praecepto ministri unum tantum vas ante eam posuere aceti, cuius asperitas visque in tabem margaritas resolvit [121] gerebat auribus cum maxime singulare illud et vere unicum naturae opus itaque expectante Antonio, quidnam esset actura, detractum alterum mersit ac liquefactum obsorbuit iniecit alteri manum L Plancus, iudex sponsionis eius, eum quoque parante simili modo absumere, victumque Antonium pronuntiavit omine rato |
Dunque fatte le scommesse il giorno dopo, in cui era stabilita la decisione, preparò del resto, affinché il giorno non andasse perduto, una cena magnifica ma usuale, per Antonio che scherzava e che chiedeva il conto Ma quella (disse che) questa era un'aggiunta e confermando che lei avrebbe consumato una cena al prezzo fissato e che lei da sola avrebbe mangiato dieci milioni di sesterzi, ordinò che fosse portata la seconda portata Secondo l'ordine i servi misero davanti a lei solo un vaso di aceto, la cui acidità e forza sciolse le perle [121] Portava alle orecchie quel particolarmente singolare e veramente unico tesoro della natura Perciò ad Antonio che aspettava, cosa fosse sul punto di fare, immerse una tolta e sciolta la bevve L Planco, giudice della sua scommessa, pose la mano sull'altra, mentre si preparava ad ingerirla anche nello stesso modo, e dichiarò vinto Antonio per il pronostico realizzato |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 08, Paragrafi 166 - 180
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 08, Paragrafi 166 - 180
comitatur fama unionis eius parem, capta illa tantae quaestionis victrice regina, dissectum, ut esset in utrisque Veneris auribus Romae in Pantheo dimidia eorum cena [122] non ferent hanc palmam spoliabunturque etiam luxuriae gloria prior id fecerat Romae in unionibus magnae taxationis Clodius, tragoedi Aesopi filius, relictus ab eo in amplis opibus heres, ne triumviratu suo nimis superbiat Antonius paene histrione comparatus, et quidem nulla sponsione ad hoc producto (quo magis regium fiat), sed ut experiretur in gloriam palati, quidnam saperent margaritae atque ut mire placuere, ne solus hoc sciret, singulos uniones convivis quoque absorbendos dedit |
La fama accompagna la gemella di questa perla, fatta prigioniera quella regina vincitrice di tale gara, fu tagliata, affinché su entrambe le orecchie di Venere nel Pantheon a Roma ci fosse la metà della loro cena [122] Non porteranno questa palma e saranno anche privati della gloria del lusso Per primo aveva fatto ciò a Roma con perle di gran valore Clodio, figlio del tragediografo Esopo, lasciato da quello erede fra grandi ricchezze, affinché Antonio nel suo triumvirato non insuperbisca troppo paragonato quasi a un istrione, e nemmeno portato a ciò da nessuna scommessa ( per cui diventa più regale), ma affinché si sperimentasse a gloria del palato, di cosa sapessero le perle E poiché piacquero straordinariamente, affinché non conoscesse ciò lui solo, diede anche ai convitati singole perle da bere |
[123] Romae in promiscuum ac frequentem usum venisse Alexandria in dicionem redacta, primum autem coepisse circa Sullana tempora minutas et viles Fenestella tradit, manifesto errore, cum Aelius Stilo circa Iugurthinum bellum unionum nomen inponi cum maxime grandibus margaritis prodat [124] Et hoc tamen aeternae prope possessionis est; sequitur heredem, in mancipatum venit ut praedium aliquod: conchylia et purpuras omnis hora atterit, quibus eadem mater luxuria paria paene et margaritis pretia fecit [125] Purpurae vivunt annis plurimum septenis latent sicut murices circa canis ortum tricenis diebus congregantur verno tempore mutuoque attritu lentorem cuiusdam cerae salivant simili modo et murices, sed purpurae florem illum tinguendis expetitum vestibus in mediis habent faucibus |
[123] Fenestella tramanda che a Roma l'uso era divenuto comune e frequente dopo che Alessandria fu condotta alla resa, che già prima intorno ai tempi di Silla avevano cominciato (ad esserci) le piccole e di poco valore, con chiaro errore, poiché Elio Stilone racconta che il nome di perle fu imposto durante la guerra giugurtina soprattutto alle perle più grandi [124] Anche questo tuttavia è quasi di eterno possesso; segue l'erede, viene in vendita come qualsiasi proprietà: a ogni ora si deteriora la conchiglia e le porpore, a cui il lusso medesima madre dette valori quasi uguali a quello delle perle [125] Le porpore vivono al massimo sette anni Si nascondono come i murici verso il sorgere della canicola per trenta giorni Si riuniscono in primavera e con reciproco attrito secernono una viscosità come di cera Nello stesso modo anche i murici, ma le porpore hanno in mezzo alla gola quel fiore ricercato per tingere |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 13, Paragrafi 81-92
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 13, Paragrafi 81-92
[126] liquoris hic minimi est candida vena, unde pretiosus ille bibitur nigrantis rosae colore sublucens; reliquum corpus sterile vivas capere contendunt, quia cum vita sucum eum evomunt et maioribus quidem purpuris detracta concha auferunt, minores cum testa vivas frangunt, ita demum eum expuentes [127] Tyri praecipuus his Asiae, Meninge Africae et Gaetulo litore oceani, in Laconica Europae fasces huic securesque Romae viam faciunt, idemque pro maiestate pueritiae est, distinguit ab equite curiam, dis advocatur placandis omnemque vestem inluminat, in triumphali miscetur auro quapropter excusata et purpurae sit insania sed unde conchyliis pretia, quis virus grave in fuco, color austerus in glauco et irascenti similis mari |
[126] Qui c'è la vena bianca del minimo del liquido, da dove è assorbita quella cosa preziosa che splende per il colore di rosa scuro; improduttivo il resto del corpo Cercano di prenderle vive, perché con la vita emettono quel succo L'estraggono anche dalle porpore più grandi dopo aver rimosso la conchiglia, spezzano le più piccole vive, col guscio, emettendolo infine così [127] Particolare per loro a Tiro in Asia, a Meninge in Africa e sulla costa Getula dell'oceano, in Europa in Laconia I fasci e le scuri di Roma aprono a questo la via, e la stessa è di maestà per l'infanzia, distingue la curia dal cavaliere, è reclamata per gli dei da placare e dà splendore ad ogni veste, si confonde con l'oro del trionfo Per questo sia giustificata la passione per la porpora Ma da dove il valore per le conchiglie, quale pesante odore nel fuco, un colore fosco sull'azzurro e simile al mare infuriato |
[128] Lingua purpurae longitudine digitali, qua pascitur perforando reliqua conchylia: tanta duritia aculeo est aquae dulcedine necantur et sicubi flumen inmergitur; alioqui captae et diebus quinquagenis vivunt saliva sua conchae omnes celerrime crescunt, praecipue purpurae: anno magnitudinem implent [129] Quod si hactenus transcurrat expositio, fraudatam profecto se luxuria credat nosque indiligentiae damnet quam ob rem persequemur etiam officinas, ut, tamquam in victu frugum noscitur ratio, sic omnes qui istis gaudent in praemio vitae suae calleant |
[128] Della lunghezza di un dito la lingua della porpora, con essa si nutre col perforare le altre conchiglie: tanta è la durezza alla punta Sono uccise dalla dolcezza dell'acqua e dove s'immette un fiume; catturate altrove vivono anche cinquanta giorni nel proprio liquido Tutte le conchiglie crescono molto velocemente, soprattutto le porpore: raggiungono la pienezza in un anno [129] Ma se fin qui l'esposizione andasse oltre, subito il lusso si crederebbe defraudato e ci accuserebbe di negligenza Per questo seguiremo ancora le officine, affinché, come nel cibo si conosce il motivo delle messi, così tutti quelli che godono di queste diventino esperti nel premio della loro vita |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 24, Paragrafi 101-110
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 24, Paragrafi 101-110
[130] concharum ad purpuras et conchylia eadem enim est materia, sed distat temperamento duo sunt genera: bucinum minor concha ad similitudinem eius qua bucinae sonus editur unde et causa nomini, rotunditate oris in margine incisa; alterum purpura vocatur canaliculato procurrente rostro et canaliculi latere introrsus tubulato, qua proseratur lingua praeterea clavatum est ad turbinem usque aculeis in orbem septenis fere, qui non sunt bucino, sed utrisque orbes totidem, quot habeant annos bucinum non nisi petris adhaeret circaque scopulos legitur [131] Purpurae nomine alio pelagiae vocantur earum genera plura pabulo et solo discreta: lutense putre limo et algense nutritum alga, vilissimum utrumque melius taeniense in taeniis maris collectum, hoc quoque tamen etiamnum levius atque dilutius |
[130] Ci sono due tipi di murici riguardo alle porpore e alle conchiglie- infatti l'elemento è lo stesso, ma diverso per gradazione: buccine la conchiglia minore per la sua somiglianza con quello da cui è emesso il suono della tromba- da qui anche il motivo del nome-, incavata sul margine con una rotondità dell'apertura; l'altro è chiamato porpora con il rostro sporgente scanalato e con il lato scanalato tubolato all'interno, per dove è condotta la lingua Inoltre è guarnito a vortice fino alla spirale di circa sette aculei, che non sono di buccine, ma per entrambi altrettanti giri, quanti anni abbiano Il buccine non aderisce se non alle pietre ed è raccolto vicino agli scogli [131] Le porpore sono chiamate con altro nome pelagie Diversi i generi di queste e distinte dalla sola alimentazione: la fangosa da nutrire di limo putrido e l'algosa di alga, entrambe di pochissimo valore Meglio quella di scoglio da raccogliere nelle scogliere marine, tuttavia anche questa ancora troppo sfuocata e stemperata |
calculenses appellatur a calculo in mari, mire aptum conchyliis, et longe optimum purpuris dialutense, id est vario soli genere pastum [132] capiuntur autem purpurae parvulis rarique textu veluti nassis in alto iactis inest his esca, clusiles mordacesque conchae, ceu mitulos vidimus has semineces, sed redditas mari avido hiatu revivescentes, appetunt purpurae porrectisque linguis infestant at illae aculeo exstimulatae claudunt sese conprimuntque mordentia ita pendentes aviditate sua purpurae tolluntur |
La pietrosa è denominata dalla pietra nel mare, straordinariamente adatta per le porpore, e di molto ottima per le porpore la dialutense, nutrimento cioè di vario genere del suolo [132] Le porpore poi sono catturate come con piccole nasse a maglia larga gettate in alto mare In queste c'è l'esca, conchiglie chiuse e pungenti, come vediamo i mitili Le porpore aggrediscono queste mezze morte, ma che rivivono con avido respiro buttate in mare, e attaccano con le lingue allungate Ma quelle stimolate dal pungiglione si chiudono e schiacciano chi le morde Così penzolanti per la loro l'avidità le porpore sono catturate |