Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, paragrafi 45-103, pag 4

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, paragrafi 45-103

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 03, paragrafi 45-103

[98] mediterranei Bruttiorum Aprustani tantum; Lucanorum autem Atinates, Bantini, Eburini, Grumentini, Potentini, Sontini, Sirini, Tergilani, Ursentini, Volcentani, quibus Numestrani iunguntur

praeterea interisse Thebas Lucanas Cato auctor est, et Pandosiam Lucanorum urbem fuisse Theopompus, in qua Alexander Epirotes occubuerit

[99] Conectitur secunda regio amplexa Hirpinos, Calabriam, Apuliam, Sallentinos,CCL sinu qui Tarentinus appellatur ab oppido Laconum

in recessu hoc intimo situm, contributa eo maritima colonia, quae ibi fuerat, abest CXXXVI a Lacinio promunturio

, adversam ei Calabriam in paeninsulam emittens; Graeci Messapiam a duce appellavere et ante Peucetiam a Peucetio Oenotri fratre in Sallentino agro; inter promunturia C intersunt

latitudo paeninsulae a Tarento Brundisium terreno itinere XXXV patet multoque brevius a portu Sasinae
[98] Interni soltanto gli Aprustani dei Bruzi; poi gli Atinati dei Lucani, i Bantini, gli Eburini, Grumentini, Potentini, Sontini, Sirini, Tergilani, Ursentini, Volcentani, a cui sono uniti i Numestrani

Inoltre Catone è testimone che Tebe Lucana sia sparita, e Teopompo che Pandosia fosse la città dei Lucani, in cui morì Alessandro Epirota

[99] E' unita la seconda regione che racchiude gli Irpini, la Calabria, la Puglia, i Salentini, con un golfo di 250 miglia che è detto Tarantino dalla città di Lacono- posta in questa più interna rientranza, a cui era stata unita una colonia marittima, che era esistita qui, dista 136 miglia dal promontorio Lacinio-, formando la Calabria di fronte a lei sulla penisola

I Greci chiamarono Messapia dal comandante e prima Peucezia da Peucezio fratello di Enotrio, nel territorio salentino

Tra i promontori intercorrono 100 miglia

La larghezza della penisola da Taranto a Brindisi con cammino terreno si stende per 35 miglia e molto più breve dal porto di Sasine
[100] oppida per continentem a Tarento Uria, cui cognomen ob Apulam Messapiae, Sarmadium, in ora vero Senum, Callipolis, quae nunc est Anxa,LXXV a Tarento

inde XXXIII promunturium quod Acran Iapygiam vocant, quo longissime in maria excurrit Italia

ab eo Basta oppidum et Hydruntum decem ac novem milia passuum, ad discrimen Ionii et Hadriatici maris, qua in Graeciam brevissimus transitus, ex adverso Apolloniatum oppidi latitudine intercurrentis freti L non amplius

[101] hoc intervallum pedestri continuare transitu pontibus iactis primum Pyrrus Epiri rex cogitavit, post eum M

Varro, cum classibus Pompei piratico bello praeesset; utrumque aliae inpedivere curae; ab Hydrunte Soletum desertum, dein Fratuentium, portus Tarentinus, statio Miltiopes, Lupia, Balesium, Caelia, Brundisium L p
[100] Attraverso il continente da Taranto le città di Uria, a cui il soprannome di Messapia a causa (di quella) Appula, Sarmadium, sulla costa poi Seno, Gallipoli, che ora è Anxa, 75 miglia da Taranto

Quindi a 33 miglia il promontorio che chiamano Acra Iapigia, dove l'Italia si spinge molto a lungo nei mari

Da questo luogo la città di Basta e di Idrunto a 19 miglia, al confine del mare Ionio e Adriatico, dove (è) brevissimo il tragitto verso la Grecia, con un'ampiezza di mare che s'interpone non più ampiamente di 50 miglia dalla città di Apolloniato dalla parte di fronte

[101] Dapprima Pirro re dell'Epiro pensò di percorrere questa distanza con un tragitto a piedi con ponti costruiti, dopo di lui M

Varrone, quando era stato a capo della flotta di Pompeo nella guerra contro i pirati; altri impegni ostacolarono entrambi
ab Hydrunte, in primis Italiae portu nobile ac velut certiore transitu sicuti longiore, excipiente Illyrici urbe Durrachio CCXXV traiectu

[102] Brundisio conterminus Poediculorum ager

novem adulescentes totidemque virgines ab Illyris XII populos genuere

Poediculorum oppida Rudiae, Gnatia, Barium, amnes Iapyx a Daedali filio rege, a quo et Iapygia Acra, Pactius, Aufidus ex Hirpinis montibus Canusium praefluens

[103] hinc Apulia Dauniorum cognomine a duce Diomedis socero, in qua oppidum Salapia Hannibalis meretricio amore inclutum, Sipuntum, Urvia, amnis Cerbalus, Dauniorum finis, portus Aggasus, promunturium montis Gargani, a Sallentino sive Iapygio CCXXXIIII ambitu Gargani, portus Garnae, lacus Pantanus, flumen portuosum Fertor

Teanum Apulorum itemque Larinum, Cliternia, Tifernus amnis
Da Idrunte Soleto abbandonata, poi Fratuenzio, il porto Tarantino, la stazione Miltope, Lupia, Balesio, Celia, Brindisi a 50 miglia da Idrunte, famosa tra le prime in Italia per il porto e con un transito come più sicuro così più lungo, con una traversata di 225 miglia che arriva a Durazzo città dell'Illiria

[102] Il territorio dei Pediculi è confinante con Brindisi

Nove giovani ed altrettante fanciulle dall'Illiria generarono dodici popoli

La città dei Pediculi Rudie, Egnazia, Bari, i fiumi Iapige dal re figlio di Dedalo, da cui anche Iapigia Acra, il Pattio, l'Aufido che scorre dai monti Irpini a Canosa

[103] Da qui la Puglia con la denominazione dei Dauni dal condottiero suocero di Diomede, nella quale la città di Salapia famosa per l'amore meretricio di Annibale, Siponto, Urvia, il fiume Cerbalo, confine dei Dauni, il porto Agasso, il promontorio del monte Gargano, a 234 miglia dal territorio Salentino o Iapigio nel circuito del Gargano, il porto di Garna, il lago Pantano, il fiume Fertor che forma un porto

Teano degli Appuli e anche larino, Cliternia, il fiume Tiferno

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inde regio Frentana

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