M Marcello quibus consul rem gesserat legiones decretae; M Valerio cum L Cincio iis quoque enim prorogatum in Sicilia imperium Cannensis exercitus datus, eumque supplere ex militibus qui ex legionibus Cn Fului superessent iussi | A M Marcello furono attribuite le stesse legioni con le quali aveva condotto la guerra da console, M Valerio e L Cincio, che avevano avuto anch'essi la proroga del comando in Sicilia, ebbero l'esercito di Canne, con l'ordine di terminarlo con quei soldati reduci dalle legioni di Cn Fulvio |
Conquisitos eos consules in Siciliam miserunt; additaque eadem militiae ignominia sub qua Cannenses militabant quique ex praetoris Cn Fului exercitu ob similis iram fugae missi eo ab senatu fuerant | I consoli li spedirono in Sicilia dopo averli accuratamente ricercati; a questi soldati fu applicata la medesima punizione vile che aveva colpito i soldati di Canne e quelli dell'esercito del pretore Cn Fulvio, che erano stati spediti in quel luogo dal senato ardente d'ira per una simile vergognosa fuga |
C Aurunculeio eaedem in Sardinia legiones quibus P Manlius Uolso eam prouinciam obtinuerat decretae | A C Aurunculeio furono date in Sardegna quelle legioni con le quali P Manlio Vulsone aveva mantenuto occupata quella provincia |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 01-10
P Sulpicio eadem legione eademque classe Macedoniam obtinere iusso prorogatum in annum imperium | A P Sulpicio fu prolungato il potere per un anno con la stessa legione e con la stessa armata navale con le quali era stato incaricato di condurre la Macedonia |
Triginta quinqueremes ex Sicilia Tarentum ad Q Fabium consulem mitti iussae: cetera classe placere praedatum in Africam aut ipsum M Valerium Laeuinum traicere aut mittere seu L Cincium seu M Valerium Messallam uellet | Poi fu ordinato che dalla Sicilia si inviassero trenta quinqueremi a Taranto al console Q Fabio; con l'altra parte della flotta M Valerio Levino poteva o andare egli stesso in Africa per depredare, oppure spedirvi, se lo voleva, L Cincio o M Valerio Messalla |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 51-55
Nec de Hispania quicquam mutatum nisi quod non in annum Scipioni Silanoque, sed donec reuocati ab senatu forent prorogatum imperium est | Circa la Spagna non ci fu alcun cambiamento, se non che a Scipione e a Silano fu rinviato il comando, non per un anno, ma fino a quando ne fossero stati richiamati dal senato |
Ita prouinciae exercituumque in eum annum partita imperia | In questo modo per quell'anno furono assegnati fra i comandanti le province e gli eserciti |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 03; 13 - 24
[8] Inter maiorum rerum curas comitia maximi curionis, cum in locum M Aemili sacerdos crearetur, uetus excitauerunt certamen, patriciis negantibus C Mamili Atelli, qui unus ex plebe petebat, habendam rationem esse quia nemo ante eum nisi ex patribus id sacerdotium habuisset | [8] Tra ben più gravi tormenti, nelle adunanze per lelezione del capo dei curioni, che si doveva scegliere in luogo di M Emilio, fu suscitata una vecchia contesa, poiché i patrizi attestavano che non si doveva approvare la candidatura di C Mamilio Atello, il plebeo che solo desiderava la carica, poiché nessuno prima di lui, se non patrizio, aveva esercitato quellordine |
Tribuni appellati ad senatum reiecerunt: senatus populi potestatem fecit: ita primus ex plebe creatus maximus curio C Mamilius Atellus et flaminem Dialem inuitum inaugurari coegit P Licinius pontifex maximus C Valerium Flaccum; decemuirum sacris faciundis creatus in locum Q Muci Scaeuolae demortui C Laetorius | I tribuni, chiamati in causa, rimandarono la deliberazione al senato che, a sua volta, diede al popolo il potere di dirimere il dissidio, perciò per la prima volta fu scelto capo dei curioni un plebeo, C Mamilio Atello; il pontefice massimo P Licinio costrinse C Valerio Flacco ad essere ordinato, contro il suo volere, flamine Diale; in luogo di Q Muzio Scevola deceduto, fu nominato a far parte dei decemviri addetti ai sacri riti C Letorio |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 10
Causam inaugurari coacti flaminis libens reticuissem, ni ex mala fama in bonam vertisset | Avrei certamente tenuto in silenzio la ragione per cui C Valerio Flacco era stato costretto contro volontà ad accettare la carica di flamine, se la sua cattiva stima non si fosse sostituita in buona |