Livio, Ab urbe condita: Libro 06, 41-42, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 06, 41-42

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 06, 41-42
parua sunt haec; sed parua ista non contemnendo maiores uestri maximam hanc rem fecerunt; nunc nos, tamquam iam nihil pace deorum opus sit, omnes caerimonias polluimus Ma queste sono cose da poco: eppure, è proprio perché i vostri antenati non hanno disprezzato cose da poco come queste se sono riusciti a fare grande questo paese; e ora noi, come se non avessimo più bisogno del favore degli dèi, stiamo profanando tutte le cerimonie
uolgo ergo pontifices, augures, sacrificuli reges creentur Allora lasciamo pure che pontefici, àuguri e re dei sacrifici vengano eletti a casaccio
Cuilibet apicem Dialem, dummodo homo sit imponamus; tradamus ancilia, penetralia, deos deorumque curam, quibus nefas est; non leges auspicato ferantur, non magistratus creentur; nec centuriatis nec curiatis comitiis patres auctores fiant; Sextius et Licinius tamquam Romulus ac Tatius in urbe Romana regnent, quia pecunias alienas, quia agros dono dant Mettiamo pure sulla testa del primo venuto il copricapo del flamine Diale, purché si tratti di un uomo, affidiamo pure gli scudi sacri, i santuari, gli dèi e il loro culto a coloro cui non è lecito affidare tutto ciò; lasciamo che le leggi vengano approvate e i magistrati eletti senza prima trarre gli auspici, e che tanto i comizi centuriati quanto quelli curiati non abbiano l'approvazione dei senatori: lasciamo che Sestio e Licinio regnino a Roma come Romolo e Tazio, visto che vogliono regalare il denaro e le proprietà altrui

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Livio, Ab urbe condita: Libro 02, 01-10
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 02, 01-10

tanta dulcedo est ex alienis fortunis praedandi dunque così forte la voglia di razziare i patrimoni degli altri
Nec in mentem uenit altera lege solitudines uastas in agris fieri pellendo finibus dominos, altera fidem abrogari cum qua omnis humana societas tollitur Non viene loro in mente che una delle leggi presentate, cacciando i padroni dalle terre di loro proprietà, creerà vasti deserti nelle campagne, e che l'altra eliminerà la fiducia nella parola data e insieme ad essa ogni possibile rapporto tra gli esseri umani

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 01, 31-45

omnium rerum causa uobis antiquandas censeo istas rogationes Per tutti questi motivi ritengo sia vostro dovere respingere queste proposte
quod faxitis deos uelim fortunare E possano gli dèi rendere propizio ciò che farete

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 16 - 17

Oratio Appi ad id modo ualuit ut tempus rogationum iubendarum proferretur Il discorso di Appio riuscì soltanto a ritardare il passaggio delle proposte di legge
refecti decumum iidem tribuni, Sextius et Licinius, de decemuiris sacrorum ex parte de plebe creandis legem pertulere Eletti per la decima volta tribuni, Sestio e Licinio fecero approvare la legge sulla nomina dei decemviri preposti ai riti sacri da scegliersi in parte tra i plebei

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creati quinque patrum, quinque plebis; graduque eo iam uia facta ad consulatum uidebatur Avendo nominato cinque patrizi e cinque plebei, il popolo ebbe l'impressione che con questo passo la via al consolato fosse ormai aperta

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