Il motivo era che i propri mariti, frequentandole assiduamente, tornavano ogni notte alle proprie abitazioni con le barbe impregnate di tabacco, il fisico debilitato e soprattutto privi del vigore necessario per ottemperare agli obblighi matrimoniali: "poiché ogni donna, dal momento in cui si sposa ed accede al sacro letto matrimoniale, si attende dal proprio marito un caldo abbraccio che dia una risposta alla legittima passione di lei, lei stessa invece si accorge soltanto di aver accanto un corpo ruvido e inerte come una pietra pomice".
l'anno successivo, nel 1675, Carlo II manifestò l'intenzione di chiudere le Coffee House, in quanto luoghi in cui si tramavano congiure contro la corona; ma il re quando s'avvide che la nobiltà era contraria alla chiusura di quei locali, cambiò l'idea lasciandole aperte
Carlo II aveva capigliatura e carnagione di un nero corvino, tratti che gli conferivano l'aspetto esotico, tanto che la madre, la francese Enrichetta Maria, lo chiamava "my Black Boy" (il mio ragazzo nero). Una delle numerose amanti del re - ne aveva almeno 11 - era l'avvenente Louise de Kérouaille, francese e cattolica