Flavius Scorpus: l'auriga più famoso della storia di Roma

Flavius Scorpus: l'auriga più famoso della storia di Roma

Gli auriga erano i re del circo massimo, il popolo era sempre in delirio quando andava a vederli. E' intorno al 90 d.C. che nasce la leggenda di Scorpus sotto il regno di Domiziano, terzo imperatore dell'aristocrazia Flavia

Roma a quel tempo contava circa 1 milione di abitanti. I giochi erano un vero e proprio spettacolo che serviva soprattutto ad intrattenere il popolo e il piu grosso spettacolo che un imperatore offriva al popolo era la corsa dei carri. Queste manifestazioni venivamo sempre precedute da inaugurazioni fastose e tra il pubblico l'eccitazione era palpabile. Anche i piccoli potevano patecipare a questi eventi purchè accompagnati dai genitori.

Roma è la piu grande citta del mondo e il Circo Massimo, situato tra colli aventino e palatino, è di gran lunga la piu grande struttura dell'impero. Il palco imperiale è direttamente accessibile dal palazzo dell'imperatore. La capienza era di oltre 150 mila persone.

Una lapide giunta fino a noi, ci rivela la fama di questo auriga. E' conservata nel museo del lapidario di Urbino. Le incisioni nella parte alta riportano il nome del defunto: Flavius Abascanti  e la tomba fu commissionata dalla moglie Flavia Hesperis e subito sotto viene riportata la scena di un auriga con i suoi quattro cavalli. E'inciso sia il nome dell'auriga, Scorpvs che dei suoi quattro cavalli: Ingenyo, Admeto, Passerino, Atmeto.

La lapide di un burocrate romano viene così commemorato dalla moglie con un campione sportivo dei suoi giorni.

nel museo del lapidario di Urbino, una lapida racconta la fama di Flavius Scorpus nel museo del lapidario di Urbino, una lapida racconta la fama di Flavius Scorpus

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Gli aurighi di solito provenivano dai ceti più infimi, Scorpus stesso era uno schiavo. La societa romana si fondava sulla schiavitù e il mercato degli schiavi era fondamentale per lo svolgimento della vita quotidiana. Si stima che 1/4 della popolazione erano schiavi.

Il nome dei cittadini romani liberi si componena di 3 parti, se invece si componeva solo da un nome, voleva dire che si era schiavo. Una iscrizione rinvenuta sulla tomba di Diocles, un altro corridore dei suoi tempi, ci rivela quante gare abbia vinto Scorpius. Vengono elencati nomi dei campioni della sua epoca e una menzione speciale per Flavius Scorpus vincitore di 2048 gare.
Flavivs Scorpvs victor MM XL VIII Flavivs Scorpvs victor MM XL VIII

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Gli schiavi erano considerati una proprietà e non avevano diritti. Il sistema romano però concedeva loro la possibilità di conquistare la libertà. Diventare aurughi era ambito per gli schiavi perchè potevano comprarsi la libertà o comunque uscire dall'anonimato del comune schiavo. Auriga  era un mestiere pericoloso ma si trovavano sempre schiavi pronti a tentare.

Tanti erano gli aurighi che giungevano a Roma ma pochi arrivavano a correre nel Circo Massimo che era il palcoscenico più ambito. Qui c'erano quattro scuderie che portavano il nome di:

  1. scuderia blu
  2. scuderia dei verdi
  3. scuderia dei rossi
  4. scuderia dei bianchi
Scorpus faceva pate della scuderia dei verdi. Erano le quattro scuderie che controllavano le corse dei carri, procuravano i cavalli e pagavano i carri degli aurighi. Erano ben organizzati in vari e specifici ruoli, c'era il direttore responsabile di tutte le operazioni, e poi assistenti, allenatori, stallieri, veterinari, medici, costruttori di carri, addetti ai finimenti e fabbri.

Le corse con le bighe ( due cavalli ) erano molto più veloci ma considerate una corsa minore. La gente impazziva per le corse con le quadrighre. Condurre 4 cavalli era molto più difficile. Immediatamente prima della gara i cosiddetti sparsores bagnano il fondo della pista per ridurre la polvere che veniva sollevata dai cavalli. Si  corre ad una  velocita media di 40 km orari, la correttezza non far parte di questa competizione. Gli aurighi si tagliano la strada fra loro, di solito gli incidenti avvengono nei pressi delle curve e non è raro che candendo, i concorrenti vengano calpestati. Insolito che tutti portassero a termine la gara.

Il vincitore aveva in premio 15 sacchi pieni d'oro. Se si considera che un romano guadagnava all'anno circa 1000 sesterzi, facile intuire quanta invidia generava il vincere ben 15 mila sesterzi in una sola competizione. Con tutte le gare vinte, e la somma ingente di denari guadagnati, Scorpus si comprò facilmente la libertà.

A 27 anni, in una delle tante gare, ingombe fatalmente nella morte cosi tante volte evitata. Muore così nella sabbia del deserto.

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