per poter entrare a Gerusalemme il sovrano dovrà mostrare tutta l'umiltà che fu di Cristo quando rientrò a dorso di un asina e ricevette grandi onori. Eraclio è quindi raffigurato scalzo, recante la croce che domina la scena, con il suo seguito di figure avvolte in grandi mantelli colorati e luminosi, sui quali la luce ricade e si riflette con estrema maestria e realismo.
La scena è divisa in due da uno spazio aperto dove spicca il cielo sfumato di una luce dorata, che può rappresentare l'alba o il tramonto. Nella parte destra sono rappresentati notabili di Gerusalemme, di diverse età e i cui volti ben descrivono con varie espressioni l'estasi dell'adorazione. Anche in questo gruppo si nota l'abilità del maestro nel raffigurare i tessuti e le vesti. La lontananza dalle mure della città è evidenziata dalla dimensione del sacerdote che si sta avvicinando, più piccolo rispetto al resto dei personaggi proprio per sottolinearne la distanza