due guardie proteggono il sonno dell'imperatore, uno di loro impugna una mazza. Un valletto - detto cubiculario - è appoggiato al letto. Il suo ruolo era di moda al tempo, ed era un servo - anche di nobili - che vegliava di notte in caso di bisogno del padrone. Un angelo arriva mostrando una croce, una luce intensa colpisce la scena a simboleggiare il passaggio dall'ombra del paganesimo, proprio al cristianesimo.
Piero della Francesca fu un pittore d'avanguardia, rivoluzionario rispetto a Beato Angelico. Artista talmente moderno da racchiudere la visione del sogno di Costantino nella geometria di una tenda, di un cono diviso tra l'ombra tonda in cui si scorge il profilo di altre tende.
Dall'alto della tenda scende l'angelo per portare all'imperatore tranquillamente addormentato il simbolo dell' in hoc signo vinces - con questo segno vinci -, la parola stessa di Dio. Torna l'elemento architettonico del palo, struttura portante di una tenda che non è soltanto un concetto geometrico, n'è una scenografia: e anch'essa un'architettura avvolgente, in cui si avverte l'aria davanti e all'interno dello spazio.
Vegliato da una guardia, Costantino è investito dalla luce dell'angelo, in controluce come i due armigeri, uno rivolto verso lo spettatore con uno straordinario copricapo che gli fa ombra sul volto, l'altro totalmente in controluce per dare risalto al momento dell'apparizione che investe la tenda come un faro, per arrivare poi su Costantino dormiente, in sogno