Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 333-395

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 333-395

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 333-395
[333] Sit igitur aliquis, qui nihil mali habeat, nullum a fortuna volnus acceperit

[334] Metellus ille honoratis quattuor filiis, at quinquaginta Priamus, e quibus septemdecim iusta uxore natis

[335] In utroque eandem habuit fortuna potestatem, sed usa in altero est

[336] Metellum enim multi filii filiae, nepotes neptes in rogum imposuerunt, Priamum tanta progenie orbatum, cum in aram confugisset, hostilis manus interemit

[337] Hic si vivis filiis incolumi regno occidisset astante ope barbarica tectis caelatis, laqueatis, utrum tandem a bonis an malis discessisset

Tum profecto videretur a bonis

[338] At certe ei melius evenisset, nec tam flebiter illa canerentur: haec omnia vidi inflammari, Priamo vi vitam evitari, Iovis aram sanguine turpari
[333] Allora prendiamo uno che non abbia nessun male, che non abbia ricevuto nessuna ferita dalla sorte

[334] Il famoso Metello con i quattro figli giunti ai più alti onori, di contro Priamo con i suoi cinquanta, diciassette dei quali nati dalla moglie legittima

[335] La fortuna aveva uguale potere su entrambi, ma lo esercitò solo sul secondo

[336] Infatti molti figli e figlie, nipoti maschi e nipoti femmine posero Metello sul rogo, una mano nemica uccise Priamo, privato di tanta progenie, dopo che si rifugiò sullaltare

[337] Se egli fosse morto quando i figli erano vivi e il regno integro con il fasto asiatico intorno, con i soffitti intagliati, a cassettoni, infine si sarebbe allontanato dai beni o dai mali

Allora sembrerebbe certamente dai beni

[338] Ma indubbiamente per lui sarebbe stato meglio, né si canterebbero tanto tristemente quei versi: vidi bruciare tutte queste cose, a Priamo strappare la vita con la forza, laltare di Giove che veniva macchiato di sangue
[339] Quasi vero ista vi quicquam tum potuerit ei melius accidere

Quodsi ante occidisset, talem eventum omnino amisisset, hoc autem tempore sensum amisit malorum

[340] Pompeio, nostro familiari, cum graviter aegrotaret Neapoli, melius est factum

[341] Coronati Neapolitani fuerunt, nimirum etiam Puteolani, volgo ex oppidis publice gratulabantur

[342] Ineptum sane negotium et Graeculum, sed tamen fortunatum

[343] Utrum igitur, si tum esset extinctus, a bonis rebus an a malis discessisset

Certe a miseris

[344] Non enim cum socero bellum gessisset, non imparatus arma sumpsisset, non domum reliquisset, non ex Italia fugisset, non exercitu amisso nudus in servorum ferrum et manus incidisset [non liberi defleti, non fortunae omnes a victoribus possiderentur]
[339] Come se davvero in quel momento non potesse capitargli nulla di meglio di questa violenza

Se fosse morto prima, certamente avrebbe evitato una simile fine, ma in questa circostanza evitò la percezione dei mali

[340] Il mio amino Pompeo, una volta a Napoli era gravemente malato, ma poi si ristabilì

[341] I Napoletani furono incoronati, e certamente anche gli abitanti di Pozzuoli, dai parte dei popoli delle città ci si congratulava pubblicamente

[342] Manifestazioni certamente frivole, ispirate ai modelli greci, ma tuttavia fortunate

[343] Dunque se fosse morto allora, si sarebbe allontanato da una condizione buona o cattiva

Certamente da una cattiva

[344] Infatti non avrebbe portato guerra al suocero, non avrebbe preso le armi impreparato, non avrebbe lasciato la casa, non sarebbe fuggito dallItalia, dopo aver perso lesercito, privo di tutto, non sarebbe finito nelle mani armate dei servi [non sarebbero stati compianti i suoi figli, tutti i suoi beni non sarebbero stati posseduti dai vincitori]
[345] Qui si mortem tum obisset, in amplissimis fortunis occidisset, is propagatione vitae quot quantas quam incredibilis hausit calamitates

[346] Haec morte effugiuntur, etiamsi non evenerunt, tamen, quia possunt evenire; sed homines ea sibi accidere posse non cogitant

[347] Metelli sperat sibi quisque fortunam, proinde quasi aut plures fortunati sint quam infelices aut certi quicquam sit in rebus humanis aut sperare sit prudentius quam timere

[348] Sed hoc ipsum concedatur, bonis rebus homines morte privari; ergo etiam carere vitae commodis, idque esse miserum

Certe ita dicant necesse est

[349] An potest is qui non est re ulla carere

Triste enim est nomen ipsum carendi, quia subicitur haec vis: habuit, non habet; desiderat, requirit, indiget

[350] Haec, opinor, incommoda sunt carentis
[345] Se egli fosse morto allora, sarebbe morto al culmine della fortuna, con il prolungamento della vita, quante sciagure tanto crudeli e incredibili egli sopportò

[346] Con la morte queste cose si evitano, perché, anche se non si verificano, tuttavia possono accadere; ma gli uomini non pensano che ciò possa capitare a loro

[347] Ciascuno si augura la fortuna di Metello, come se davvero i fortunati fossero più numerosi degli sventurati o ci fosse qualcosa di certo nelle vicende umane o fosse più saggio sperare che temere

[348] Ma si consenta ciò, che gli uomini siano privati dei beni con la morte: dunque anche i morti sarebbero privati dei vantaggi della vita, e in questo consisterebbe linfelicità

Certamente è necessario concludere così

[349] Ma chi non esiste può essere privo di qualcosa

Infatti il termine stesso mancare è triste, perché è sottinteso questo significato: ebbe, non ha più, rimpiange, ricerca, sente il bisogno

[350] Penso che questi siano gli inconvenienti di chi è privo di qualcosa

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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 42-91
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 42-91

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 02; 42-91

[351] Caret oculis, odiosa caecitas; liberis, orbitas

[352] Valet hoc in vivis, mortuorum autem non modo vitae commodis, sed ne vita quidem ipsa quisquam caret

[353] De mortuis loquor qui nulli sunt: nos, qui sumus, num aut cornibus caremus aut pinnis

Ecquis id dixerit

Certe nemo

[354] Quid ita

Quia, cum id non habeas quod tibi nec usu nec natura sit aptum, non careas, etiamsi sentias te non habere

[355] Hoc premendum etiam atque etiam est et urguendum, confirmato illo, de quo, si mortales animi sunt, dubitare non possumus, quin tantus interitus in morte sit, ut ne minima quidem suspicio sensus reliquatur

[356] Hoc igitur probe stabilito et fixo illud excutiendum est, ut sciatur quid sit carere, ne relinquatur aliquid erroris in verbo
[351] Se è privo della vista, è nellodiosa condizione di cecità; se manca dei figli, ne soffre lassenza

[352] Questo vale per i vivi, mentre tra i morti non solo nessuno sente la mancanza dei vantaggi della vita, ma neppure della vita stessa

[353] Parlo dei morti che non esistono: noi, che esistiamo, sentiamo forse la mancanza delle corna o delle penne

Qualcuno sosterrebbe una cosa del genere

Certamente nessuno

[354] Come mai

Non avendo ciò che non sarebbe adatto a te né per luso né per natura, non avvertiresti la mancanza, anche se ti accorgessi di non averlo

[355] Ciò deve essere detto e ridetto, una volta accertato quel concetto su cui, se lanima è mortale, non possiamo dubitare, cioè che nella morte lannientamento è tale che non rimane neppure una minima ombra di sensazione

[356] Quindi dopo aver ben assodato e fissato questo punto, bisogna approfondire laltro, cioè sapere cosa significhi mancare, affinché non rimanga alcuna traccia derrore nellinterpretazione della parola
[357] Carere igitur hoc significat: egere eo quod habere velis

[358] Inest enim velle in carendo, nisi cum sic tamquam in febri dicitur alia quadam notione verbi

[359] Dicitur enim alio modo etiam carere, cum aliquid non habeas et non habere te sentias, etiamsi id facile patiare

[360] [Ita] carere in morte non dicitur; nec enim esset dolendum; dicitur illud: bono carere, quod est malum

[361] Sed ne vivus quidem bono caret, si eo non indiget; sed in vivo intellegi tamen potest regno te carere (dici autem hoc in te satis subtiliter non potest, posset in Tarquinio, cum regno esset expulsus); at in mortuo ne intellegi quidem

[362] Carere enim sentientis est, nec sensus in mortuo; ne carere quidem igitur in mortuo est
[357] Dunque mancare significa ciò: essere privo di quello che vorresti avere

[358] Infatti in mancare è contenuta lidea di volere, a meno che non si usi la parola con unaccezione un po diversa, come quando si dice non avere la febbre

[359] Infatti mancare si usa anche con un altro significato, quando non hai qualcosa e sai di non averla, anche se accetti ciò facilmente

[360] [Con questo significato] mancare non si adatta alla morte; infatti non ci sarebbe lidea del soffrire; alla morte si adatta ciò: mancare di un bene, cosa che costituisce un male

[361] Ma neppure un vivo manca di un bene, se non ne ha bisogno; ma tuttavia nel caso del vivo unespressione come mancare del regno può essere capita (però non si può dire ciò in maniera del tutto appropriata per quanto riguarda te, mentre si potrebbe dirlo per Tarquinio, dopo che fu cacciato dal regno); nel caso del morto, invece, è indubbiamente incomprensibile

[362] Infatti mancare è proprio di chi sente, nel morto non cè sensibilità; dunque neppure nel morto esiste il mancare

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 91-100

[363] Quamquam quid opus est in hoc philosophari, cum rem non magnopere philosophia egere videamus

Quotiens non modo ductores nostri, sed universi etiam exercitus ad non dubiam mortem concurrerunt

[364] Quae quidem si timeretur, non Lucius Brutus arcens eum reditu tyrannum quem ipse expulerat in proelio concidisset, non cum Latinis decertans pater Decius, cum Etruscis filius, cum Pyrrho nepos se hostium telis obiecissent, non uno bello pro patria cadentis Scipiones Hispania vidisset, Paulum et Geminum Cannae, Venusia Marcellum, Litana Albinum, Lucani Gracchum

[365] Num quis horum miser hodie

Ne tum quidem post spiritum extremum; nec enim potest esse miser quisquam sensu perempto

[366] At id ipsum odiosum est sine sensu esse

[367] Odiosum, si id esset carere
[363] Per quanto, che necessità cè di ricorrere alla filosofia su questo punto, quando vediamo che largomento non ha un grande bisogno di filosofia

Quante volte non solo i nostri generali, ma anche gli eserciti interi si gettarono incontro a una morte sicura

[364] Se davvero essa fosse temuta, Lucio Bruto non sarebbe caduto in battaglia cercando di impedire il ritorno a quel tiranno che egli stesso aveva cacciato, non si sarebbero esposti alle armi dei nemici, il padre Decio combattendo contro i Latini, il figlio contro gli Etruschi, il nipote contro Pirro, non si sarebbero visti in una sola guerra morire per la patria gli Scipioni in Spagna, Paolo e Gemino a Canne, Marcello a Venosa, Albino nella selva Litana, Gracco in Lucania

[365] Forse qualcuno di loro è infelice oggi

Non lo era neppure allora dopo lultimo respiro; infatti nessuno può essere infelice se la sensibilità è stata annullata

[366] Ma ciò che è intollerabile è essere privi di sensibilità

[367] Sarebbe intollerabile, se ciò significasse mancare
[368] Cum vero perspicuum sit nihil posse in eo esse qui ipse non sit, quid potest esse in eo odiosum qui nec careat nec sentiat

Quamquam hoc quidem nimis saepe, sed eo quod in hoc inest omnis animi contractio ex metu mortis

[369] Qui enim satis viderit, id quod est luce clarius, animo et corpore consumpto totoque animante deleto et facto interitu universo illud animal quod fuerit factum esse nihil, is plane perspiciet inter Hippocentaurum qui numquam fuerit et regem Agamemnonem nihil interesse, nec pluris nunc facere Marcum Camillum hoc civile bellum quam ego illo vivo fecerim Romam captam

[370] Cum igitur et Camillus doleret, si haec post trecentos et quinquaginta fere annos eventura putaret, et ego doleam, si ad decem milia annorum gentem aliquam urbem nostram potituram putem
[368] Invero risultando evidente che nulla può esistere in colui che non esiste, che cosa può essere intollerabile in colui che né manca né sente di mancare

Forse insisto troppo su questo argomento, ma in ciò si trova lorigine di ogni spasimo che la paura della morte suscita nellanima

[369] Infatti chi avrà ben compreso, cosa che è più chiara della luce, che con lannientamento totale dellanima e del corpo e con la distruzione di ciò che ha respiro e una volta avvenuto lannullamento globale, quellessere animato che ebbe una sua esistenza è diventato nulla, costui capirà perfettamente che non cè nessuna differenza fra lIppocentauro che non è mai esistito e il re Agamennone, e che adesso Marco Camillo non si preoccupa di questa guerra civile più di quanto io, al tempo in cui egli era in vita, feci quando Roma fu conquistata

[370] Perché allora Camillo avrebbe sofferto, se avesse pensato che dopo quasi trecentocinquantanni si sarebbero verificati questi eventi, e perché io soffrirei, se pensassi che fra diecimila anni qualche popolo si impadronirà della nostra città

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Quia tanta caritas patriae est, ut eam non sensu nostro, sed salute ipsius metiamur

[371] Itaque non deterret sapientem mors quae propter incertos casus cotidie imminet, propter brevitatem vitae numquam potest longe abesse, quo minus in omne tempus rei publicae suisque consulat ut posteritatem ipsam, cuius sensum habiturus non sit, ad se putet pertinere

[372] Quare licet etiam mortalem esse animum iudicantem aeterna moliri, non gloriae cupiditate, quam sensurus non sis, sed virtutis, quam necessario gloria, etiamsi tu id non agas, consequatur

[373] Natura vero [si] se sic habet, ut, quo modo initium nobis rerum omnium ortus noster adferat, sic exitum mors, ut nihil pertinuit ad nos ante ortum, sic nihil post mortem pertinebit

[374] In quo quid potest esse mali, cum mors nec ad vivos pertineat nec ad mortuos
Perché lamore per la patria è tanto grande, che lo misuriamo non in base alla nostra capacità di sentire, ma in base alla sua salvezza

[371] Dunque la morte, che per lincertezza degli avvenimenti è ogni giorno imminente, per la brevità della vita non può mai essere lontana, non distoglie il saggio dalloccuparsi in ogni momento dello stato e dei suoi cari, perché egli pensa che la posterità stessa lo riguardi, pur non essendo destinato ad averne sensazione

[372] Perciò, anche considerando che lanima è mortale, si può agire in vista delleternità, non per amore della gloria, di cui non avrai la sensazione, ma della virtù, a cui necessariamente segue la gloria, anche se non è questo lo scopo dellazione

[373] Se invero la natura vuole che, come la nascita è per noi linizio di ogni cosa, così la morte ne sia la fine, come nulla ci riguardò prima della nascita, così nulla ci riguarderà dopo la morte

[374] In questa condizione che male può esserci, dato che la morte non riguarda né i vivi né i morti
[375] Alteri nulli sunt, alteros non attinget

[376] Quam qui leviorem faciunt, somni simillimam volunt esse

[377] Quasi vero quisquam ita nonaginta annos velit vivere, ut, cum sexaginta confecerit, reliquos dormiat

Ne sui quidem id velint, non modo ipse

[378] Endymion vero, si fabulas audire volumus, ut nescio quando in Latmo obdormivit, qui est mons Cariae, nondum, opinor, est esperrectus

[379] Num igitur eum curare censes, cum Luna laboret, a qua consopitus putatur, ut eum dormientem oscularetur

Quid curet autem, qui ne sentit quidem

Habes somnum imaginem mortis eamque cotidie induis, et dubitas quin sensus in morte nullus sit, cum in eius simulacro videas esse nullum sensum

[380] Pellantur ergo istae ineptiae paene aniles ante tempus mori miserum esse

[381] Quod tandem tempus

Naturaene
[375] Questi non esistono, quelli non li toccherà

[376] Coloro che rendono la morte più lieve, vogliono che sia molto simile al sonno

[377] Come se davvero uno volesse vivere novantanni in modo tale che, avendo compiuto i sessanta, dovesse trascorrere il resto del tempo a dormire

Neppure i suoi cari, non solo egli stesso, lo vorrebbero

[378] Se poi vogliamo ascoltare il mito, Endimione, da quando si addormentò sul Latmo, che è un monte della Caria, non si è ancora svegliato, suppongo

[379] Dunque forse pensi che egli analizzi come si eclissa la luna, dalla quale si ritiene che egli sia stato addormentato, per essere baciato mentre dormiva

Di che cosa mai si potrebbe curare chi indubbiamente non ha sensibilità

Hai nel sonno limmagine della morte e la sperimenti ogni giorno, e dubiti che nella morte non ci sia nessuna sensibilità, quando vedi che nella sua immagine non cè sensibilità

[380] Dunque smettiamola con codesti assurdi discorsi da vecchierelle, che il morire prima del tempo è una sventura

[381] Quale tempo poi

Quello della natura

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At ea quidem dedit usuram vitae tamquam pecuniae nulla praestituta die

[382] Quid est igitur quod querare, si repetit, cum volt

Ea enim condicione acceperas

[383] Iidem, si puer parvus occidit, aequo animo ferendum putant, si vero in cunis, ne querendum quidem

[384] Atqui ab hoc acerbius exegit natura, quod dederat

[385] Nondum gustaverat inquit vitae suavitatem; hic autem iam sperabat magna, quibus frui coeperat

[386] At id quidem in ceteris rebus melius putatur aliquam partem quam nullam attingere; Cur in vita secus

Quamquam non male ait Callimachus multo saepius lacrimasse Priamum quam Troilum

[387] Eorum autem qui exacta aetate moriuntur fortuna laudatur

[388] Cur

Nam, reor, nullis, si vita longior daretur, posset esse iucundior
Ma essa certamente ci ha dato la vita in prestito come una somma di denaro senza fissare in anticipo il giorno della scadenza

[382] Dunque che motivo cè per lamentarsi, se te la richiede quando la vuole

Infatti a questa condizione lavevi ricevuta

[383] Se muore un bambino piccolo, le stesse persone pensano che bisogna accettarlo con giusta rassegnazione, se poi muore uno nella culla, pensano che non bisogna neanche piangere

[384] Eppure in questo caso la natura ha richiesto in maniera più crudele ciò che ci ha dato

[385] Si dice Non aveva ancora gustato le dolcezze della vita; questaltro, invece, aveva grandi speranze, di cui cominciava a godere

[386] Ma indubbiamente negli altri casi si considera preferibile il fatto di avere qualche parte piuttosto che nessuna; Perché nella vita non dovrebbe essere così

Per quanto non ha torto Callimaco quando dice che Priamo pianse molto più spesso di Troilo

[387] Invece si loda la sorte di coloro che muoiono in tarda età

[388] Perché

Infatti, sono convinto che per nessuno la vita potrebbe essere più lieta, se durasse più a lungo

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