[XLVI, 109] Verum, uti dixi, ratio certa est Aetnensium et publicis et privatis litteris consignata Meae diligentiae pensum magis in Leontino agro est exigendum propter hanc causam, quod ipsi Leontini publice non sane me multum adiuverunt; neque enim eos isto praetore hae decumanorum iniuriae laeserunt, potius etiam, iudices, adiuverunt Mirum fortasse hoc vobis aut incredibile videatur, in tantis aratorum incommodis Leontinos, qui principes rei frumentariae fuerint, expertis incommodorum atque iniuriarum fuisse Hoc causae est, iudices, quod in agro Leontino praeter unam Mnasistrati familiam glebam Leontinorum possidet nemo |
[XLVI, 109] Ma, come dicevo, il calcolo esatto è documentato dai registri sia pubblici sia privati degli abitanti di Etna Il mio impegno deve essere valutato piuttosto a proposito del territorio di Lentini, perché, quanto agli abitanti di Lentini, come comunità essi non mi sono davvero stati di grande aiuto; durante il governo di costui infatti i noti soprusi degli esattori delle decime non li hanno affatto danneggiati, anzi, giudici, hanno piuttosto arrecato loro dei vantaggi Può darsi che vi sembri stupefacente e incredi bile che, quando i coltivatori subivano danni tanto gravi, gli abitanti di Lentini, che erano i principali produttori di frumento, siano rimasti immuni da danni e soprusi Il motivo, giudici, è che nel territorio di Lentini nessuno degli abitanti di Lentini possiede una zolla di terra, salvo la sola famiglia di Mnasístrato |
Itaque Mnasistrati, hominis honestissimi atque optimi viri, testimonium, iudices, audistis: ceteros Leontinos, quibus non modo Apronius in agris sed ne tempestas quidem ulla nocere potuit, exspectare nolite: etenim non modo incommodi nihil ceperunt, sed etiam in Apronianis illis rapinis in quaestu sunt compendioque versati [110] Quapropter, quoniam Leontina civitas me atque legatio propter eam quam dixi causam defecit, mihimet ineunda ratio et via reperiunda est qua ad Aproni quaestum, sive adeo qua ad istius ingentem immanemque praedam possim pervenire Agri Leontini decumae tertio anno venierunt tritici medimnum xxxvi, hoc est tritici mod cc et xvi milibus Magno, iudices, magno; neque enim hoc possum negare |
Avete dunque sentito, giudici, la deposizione di Mnasístrato, persona rispetta bilissima e ottimo uomo: non vi aspettate quella degli al tri abitanti di Lentini, ai cui campi non solo Apronio ma neppure una tempesta poteva arrecare alcun danno; in effetti essi non solo non subirono inconveniente alcuno, ma addirittura in quelle ruberie perpetrate da Apronio trovarono il loro tornaconto e profitto [110] Perciò, dal momento che per il motivo che ho esposto mi sono mancate la città di Lentini e una sua de legazione, per conto mio debbo escogitare il modo e trovare la via per arrivare a determinare il profitto di Apronio, o meglio l'ingente, enorme entità del bottino di Ver re Le decime del territorio di Lentini nel terzo anno fu rono aggiudicate per 36000 medimni di grano, cioè 216000 moggi di grano una cifra alta, giudici, alta; non lo posso negare |
Itaque necesse est aut damnum aut certe non magnum lucrum fecisse decumanos; hoc enim solet usu venire iis qui magno redemerunt [111] Quid, si ostendo in hac una emptione lucri fieri tritici mod C Quid, si CC Quid, si CCC Quid, si CCCC milia Dubitabitis etiam cui ista tanta praeda quaesita sit Iniquum me esse quispiam dicet, qui ex lucri magnitudine coniecturam capiam furti atque praedae Quid, si doceo, iudices, eos qui CCCC mod lucri faciunt damnum facturos fuisse, si tua iniquitas, si tui ex cohorte recuperatores non intercederent, num quis poterit in tanto lucro tantaque iniquitate dubitare quin propter improbitatem tuam tam magnos quaestus feceris, propter magnitudinem quaestus improbus esse volueris |
E dunque necessariamente ne con segue che gli esattori ci abbiano rimesso, o per lo meno che non abbiano ottenuto grandi compensi extra; questo di consueto accade quando ci si aggiudicano le decime a una cifra alta [111] E se io vi dimostrassi che in questa sola aggiudicazione il compenso extra è di 100000 mog gi Di 200000 Di 300000 Di 400000 Avrete ancora dei dubbi su chi fu il beneficiario di codesto così ingente bot tino Qualcuno dirà che non è corretto che io deduca dalla notevole entità del compenso extra quella del furto e del bottino E se io vi dimostro, giudici, che coloro che ottengono un compenso extra di 400000 moggi ci avreb bero invece rimesso, se non fosse intervenuta la tua pre potenza, se non fossero intervenuti periti scelti fra il tuo seguito, chi potrà mai dubitare, essendo così grandi il compenso extra e la prepotenza, che proprio per la tua scelleratezza hai ricavato profitti così cospicui, che hai deciso di comportarti così scelleratamente proprio per la grande entità del profitto |
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Cicerone, In Verrem: 02; 04-116-120
Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-116-120
[XLVII, 112] Quo modo igitur hoc adsequar, iudices, ut sciam quantum lucri factum sit Non ex Aproni tabulis, quas ego cum conquirerem non inveni, et cum in ius ipsum eduxi expressi ut conficere tabulas se negaret Si mentiebatur, quam ob rem removebat, si hae tabulae nihil tibi erant obfuturae Si omnino nullas confecerat litteras, ne id quidem satis significat illum non suum negotium gessisse Ea est enim ratio decumanorum ut sine plurimis litteris confici non possit; singula enim nomina aratorum et cum singulis pactiones decumanorum litteris persequi et conficere necesse est |
[XLVII, 112] Come dunque riuscirò, giudici, a sapere quale fu l'entità del compenso extra ottenuto Non certo per mez zo dei registri di Apronio: li ho cercati e non li ho trovati, e quando trascinai lui in giudizio, gli cavai l'ammissione che egli non teneva registri Se mentiva, a che scopo far sparire i registri, se questi non potevano in al cun modo danneggiarti E se davvero non aveva tenuto nessuna registrazione scritta, neppure questo è una prova evidente che egli aveva amministrato affari non suoi Il metodo di lavoro degli esattori è tale che non può svolgersi senza una quantità di registrazioni scritte; occorre infatti mettere per iscritto e registrare uno per uno i nomi dei coltivatori e le transazioni stipulate dagli esattori con ciascuno di loro |
Iugera professi sunt aratores omnes imperio atque instituto tuo: non opinor quemquam minus esse professum quam quantum arasset, cum tot cruces, tot supplicia, tot ex cohorte recuperatores proponerentur In iugero Leontini agri medimnum fere tritici seritur perpetua atque aequabili satione; ager efficit cum octavo, bene ut agatur; verum ut omnes di adiuvent, cum decumo Quod si quando accidit, tum fit ut tantum decumae sit quantum severis, hoc est ut, quot iugera sint sata, totidem medimna decumae debeantur [113] Hoc cum ita esset, primum illud dico, pluribus milibus medimnum venisse decumas agri Leontini quam quot milia iugerum sata essent in agro Leontino |
Tutti i coltivatori hanno fatto la dichia razione degli iugeri coltivati, per ordine tuo e per tua di sposizione; credo che nessuno abbia dichiarato una estensione inferiore a quella messa a coltura, avendo da vanti agli occhi tante croci, tanti supplizi, tanti periti scelti fra il tuo seguito In uno iugero, nel territorio di Lentini, si semina all'incirca un medimno di grano, sem pre e dappertutto; il terreno, se le cose vanno bene, pro duce otto volte tanto; dieci, se tutti gli dèi concedono il loro favore Quando ciò accade, la decima corrisponde al quantitativo seminato, cioè sono dovuti come decima tanti medimni quanti sono gli iugeri messi a coltura [113] Ebbene, essendo questa la situazione, io in primo luogo affermo che le decime del territorio di Lentini fu rono aggiudicate per parecchie migliaia di medimni in più rispetto alle migliaia di iugeri messe a coltura nel ter ritorio di Lentini |
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Quodsi fieri non poterat ut plus quam X medimna ex iugero exararent, medimnum ex iugero decumano dari oportebat, cum ager, id quod perraro evenit, cum decumo extulisset, quae erat ratio decumanis, siquidem decumae ac non bona venibant aratorum, ut pluribus aliquanto medimnis decumas emerent quam iugera erant sata In Leontino iugerum subscriptio ac professio non est plus XXX; decumae XXXVI medimnum venierunt Erravit an potius insanivit Apronius Immo tum insanisset, si aratoribus id quod deberent licitum esset, et non quod Apronius imperasset necesse fuisset dare [XLVIII, 114] Si ostendam minus tribus medimnis in iugerum neminem dedisse decumae, concedes, opinor, ut cum decumo fructus arationis perceptus sit, neminem minus tribus decumis dedisse |
Se non era possibile raccogliere da ogni iugero più di dieci medimni, e pertanto bisognava consegnare all'esattore un medimno per iugero quando la terra, cosa che avviene molto raramente, aveva reso dieci volte tanto, quale ragione autorizzava gli esattori, giacché si aggiudicavano le decime e non i beni dei colti vatori, a prendere in appalto le decime per un numero di medimni ben superiore a quello degli iugeri messi a coltu ra Nel territorio di Lentini il numero di iugeri censiti e dichiarati non supera i 30000; le decime furono aggiudi cate per 36000 Apronio ha sbagliato i conti, o è stato colto da follia Anzi, se ai coltivatori fosse stato consentito di dare ciò che dovevano, e non imposto di consegnare ciò che Apronio ordinava, allora sì si potreb be pensare che fosse stato colto da follia [XLVIII, 114] Se dimostrerò che nessuno ha dato come decima meno di tre medimni a iugero, ammetterai, suppongo, che, quando pure la coltivazione avesse reso dieci per uno, nessuno ha dato meno di tre decime |
Atque hoc in benefici loco petitum est ab Apronio, ut in iugera singula ternis medimnis decidere liceret Nam cum a multis quaterna, etiam quina exigerentur, multis autem non modo granum nullum, sed ne paleae quidem ex omni fructu atque ex annuo labore relinquerentur, tum aratores Centuripini, qui numerus in agro Leontino maximus est, unum in locum convenerunt, hominem suae civitatis in primis honestum ac nobilem, Andronem Centuripinum, legarunt ad Apronium, (eundem quem hoc tempore ad hoc iudicium legatum et testem Centuripina civitas misit), ut is apud eum causam aratorum ageret, ab eoque peteret ut ab aratoribus Centuripinis ne amplius in iugera singula quam terna medimna exigeret [115] Hoc vix ab Apronio in summo beneficio pro iis qui etiam tum incolumes erant impetratum est |
E si chiese co me un favore ad Apronio di poter concludere la transa zione a tre medimni per iugero Pretendendo da molti infatti quattro e persino cinque, a molti poi di quanto avevano raccolto con la fatica di un intero anno non lasciando non dico un chicco di grano, ma neppure la paglia, allora i coltivatori di Centuripe, che sono nu merosissimi nel territorio di Lentini, si diedero convegno in un unico luogo e si scelsero come loro rappresentante presso Apronio Androne di Centúripe, uno tra i più rag guardevoli e nobili tra i loro concittadini (il medesimo che ora la città di Centúripe ha mandato a questo proces so come suo delegato e testimone), con l'incarico di di fendere davanti a lui i coltivatori, e di chiedergli di non esigere dai coltivatori di Centúripe più di tre medimni per ogni iugero [115] A fatica, e come favore straordina rio, ottenne ciò da Apronio per coloro che fino a quel momento non avevano ancora subito l'esazione |
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Id cum impetrabatur, hoc videlicet impetrabatur, ut pro singulis decumis ternas decumas dare liceret Quodsi tua res non ageretur, a te potius postularent ne amplius quam singulas, quam ab Apronio ut ne plus quam ternas decumas darent Nunc ut hoc tempore ea quae regie seu potius tyrannice statuit in aratores Apronius praetermittam, neque eos appellem a quibus omne frumentum eripuit, et quibus nihil non modo de fructu sed ne de bonis quidem suis reliqui fecit, ex hisce ternis medimnis, quod benefici gratiaeque causa concessit, quid lucri fiat cognoscite [XLIX, 116] Professio est agri Leontini ad iugerum XXX; haec sunt ad tritici medimnum XC, id est mod DXXXX; deductis tritici mod CCXVI, quanti decumae venierunt, reliqua sunt tritici CCCXXIIII |
E la concessione strappata consisteva, naturalmente, nel permes so di dare tre decime invece di una E se in gioco non fos se stato il tuo interesse, essi avrebbero chiesto a te di non dover dare più di una decima, piuttosto che ad Apronio di non doverne dare più di tre Ora, per tralasciare per il momento ciò che Apronio con l'autorità di un re o me glio di un tiranno stabilì nei confronti dei coltivatori, e per non elencarvi i nomi di coloro ai quali rapinò l'intero raccolto di frumento, e non lasciò assolutamente nulla non solo del raccolto ma neppure dei loro beni, state a sentire che compenso extra venga fuori da questi tre me dimni a iugero, concessi come grazioso beneficio [XLIX, 116] La dichiarazione per il territorio di Lentini indi ca all'incirca 30000 iugeri; questo corrisponde a circa 90000 medimni, vale a dire 540000 moggi di grano; de dottine i 216000 moggi a cui le decime furono aggiudica te, restano 324000 moggi di grano |
Adde totius summae DXXXX milium mod tris quinquagesimas; fit tritici mod XXXIICCCC (ab omnibus enim ternae praeterea quinquagesimae exigebantur); sunt haec iam ad CCCLX mod tritici At ego cccc lucri facta esse dixeram; non enim duco in hac ratione eos quibus ternis medimnis non est licitum decidere Verum ut hac ipsa ratione summam mei promissi compleam, ad singula medimna multi HS binos, multi HS singulos semis accessionis cogebantur dare, qui minimum, singulos nummos Minimum ut sequamur, quoniam XC med duximus, accedant eo novo pessimoque exemplo HS XC [117] Hic mihi etiam dicere audebit magno se decumas vendidisse, cum ex eodem agro dimidio ipse plus abstulerit quam populo Romano miserit |
Aggiungi il 16% della somma totale di 540000 moggi: fanno 32400 moggi di grano (da tutti infatti si pretendeva una maggiorazione del 6%); siamo già a circa 360000 moggi di grano Ma io avevo sostenuto che il compenso extra ammontava a 400000 moggi; in effetti in questo calcolo non compren do coloro che non poterono accordarsi per tre medimni a iugero Ma per raggiungere il totale che mi sono impe gnato a dimostrare, escludendo dal mio calcolo tutti que sti, sappiate che molti erano costretti a dare come supple mento due sesterzi a medimno, molti uno e mezzo, e quelli che ne davano meno, un sesterzio Basiamoci pure su questa cifra più bassa: poiché abbiamo calcolato 90000 medimni, si deve aggiungere un supplemento di 90000 sesterzi, estorti con questa innovazione di pessi mo genere [117] A questo punto avrà ancora il co raggio di sostenere di aver aggiudicato le decime a una ci fra alta, quando dal medesimo territorio ha portato via per sé una quantità doppia di quella mandata al popo lo romano |
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CCXVI decumas agri Leontini vendidisti; si ex lege, magno; si ut lex esset libido tua, si ut quae dimidiae essent decumae vocarentur, parvo vendidisti; multo enim pluris fructus annui Siciliae venire potuerunt, si id te senatus aut populus Romanus facere voluisset Etenim decumae saepe tanti venierunt, cum lege Hieronica venirent, quanti nunc lege Verria venierunt Cedo mihi C Norbani decumas venditas C Norbani decvmae venditae agri Leontini |
Hai aggiudicato le decime del territorio di Lentini a 216000 moggi; una cifra alta, se raggiunta in ossequio alla legge; ma se valesse come legge il tuo arbi trio, cosicché si chiamasse decima quello che è la metà, allora le hai aggiudicate a una cifra bassa; l'intero raccol to dell'anno della Sicilia poteva essere aggiudicato a mol to di più, se il senato o il popolo romano ti avessero asse gnato questo compito In effetti spesso, quando le aggiu dicazioni avvenivano in base alla legge di Ierone, le deci me furono aggiudicate alla cifra a cui ora furono aggiu dicate in base alla legge di Verre Qua a me la registrazio ne delle decime aggiudicate da C Norbano INDICAZIONE DELLE DECIME DEL TERRITORIO DI LENTINI FAT TA DA GAIO NORBANO |