Idem Carneadem fingere dicis de capite Panisci; quasi non potuerit id evenire casu et non in omni marmore necesse sit inesse vel Praxitelia capita Illa enim ipsa efficiuntur detractione, neque quicquam illuc adfertur a Praxitele; sed cum multa sunt detracta et ad liniamenta oris perventum est, tum intellegas illud, quod iam expolitum sit, intus fuisse Potest igitur tale aliquid etiam sua sponte in lapicidinis Chiorum exstitisse Sed sit hoc fictum; in nubibus numquam animadvertisti leonis formam aut hippocentauri Potest igitur, quod modo negabas, veritatem casus imitari |
Dici che Carneade ricorre anch'egli al caso quanto alla testa del piccolo Pan: come se ciò non sia potuto davvero accadere per caso, e sia necessario che in ogni blocco di marmo non siano ascose perfino teste degne di un Prassitele Quelle sculture, difatti, si eseguono anch'esse per detrazione di pezzi di marmo, e nemmeno un Prassitele vi aggiunge alcunché; ma quando molto materiale è stato eliminato dallo scalpello e si è arrivati ai lineamenti di un volto, allora si può capire che quella statua, ormai perfettamente levigata, si trovava dentro il blocco Dunque qualcosa del genere può essere avvenuto anche spontaneamente nelle cave di pietra di Chio Ma ammettiamo pure che questo sia un esempio inventato: non hai mai visto nubi che avevano assunto le forme di leoni o di Ippocentauri Dunque può accadere ciò che poco fa negavi: che il caso imiti la realtà |