Un bambino immortalato nella Scuola di Atene. Il retroscena

un bambino immortalato nella Scuola di Atene. Il retroscena

papa Giulio II segnalato per l'omosessualità, è colpevole anche di pedofilia. Nel 1511 il seguito alla cattura del marchese Francesco Gonzaga da parte dei veneziani, la moglie Isabella implora il papa di ergersi a intermediario per liberarlo. Giulio II si dichiara disponibile ma vuole in ostaggio a Roma il figlio della marchesa, il marchesino Federico, di soli 10 anni
ritratto di Federico Gonzaga a 10 anni

Lo fa per tutelarsi da un eventuale attacco militare del cognato d'Isabella, il duca Alfonso d'Este. Il bambino, dotato di un grazioso fisico, vive alla corte del papa che si mostra pubblicamente tenero nei suoi confronti, ricoprendolo di attenzioni. Il marchesino è anche presente alle feste dei cardinali, che non sono molto edificanti per un bambino. Null'altro si sa sui rapporti del papa con il bambino che arriva a confessare al papa di soffrire per la lontananza della madre, ottenendo così il permesso di farla venire a Roma, dove è accolta con gli onori propri di una sovrana.

Allora è presumibile che finisca quell'amore pedofilo del papa, al quale non resta che richiedere a Raffaello di immortalare il giovane Federico fra i personaggi della Scuola di Atene; resta l'incertezza della sua identificazione tra il bambino che appare dietro il filosofo incoronato di pampini ( Democrito o Epicuro ), sulla sinistra, e l'adolescente dai lunghi capelli che, sulla destra, nel gruppo di Archimede, si china verso il maestro che traccia un cerchio con il compasso

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