Properzio, Elegie: Libro III, Elegia XI

Properzio, Elegie: Libro III, Elegia XI

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia XI
Quid mirare, meam si versat femina vitam et trahit addictum sub sua iura virum, criminaque ignavi capitis mihi turpia fingis, quod nequeam fracto rumpere vincla iugo Perché ti meravigli, se una donna travolge la mia vita e trascina l'uomo fatto schiavo sotto i suoi ordini, e inventi infamanti accuse di debolezza sul mio conto, poiché, spezzato il giogo, non riesco a rompere i vincoli
venturam melius praesagit navita mortem,[5] vulneribus didicit miles habere metum Il marinaio presagisce meglio che la morte sta per arrivare, [5] il soldato ha imparato ad avere timore dalle ferite
ista ego praeterita iactavi verba iuventa: tu nunc exemplo disce timere meo Io lanciai tali parole nella passata gioventù: ora tu impara a temere dal mio esempio

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia I

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia I

Colchis flagrantis adamantina sub iuga tauros egit et armigera proelia sevit humo,[10] custodisque feros clausit serpentis hiatus, iret ut Aesonias aurea lana domos La donna colchide spinse sotto il giogo adamantino i buoi spiranti fiamme e seminò guerre nella terra armigera, [10] e chiuse le feroci fauci del serpente guardiano, affinché il dorato vello giungesse alle case di Esone
ausa ferox ab equo quondam oppugnare sagittis Maeotis Danaum Penthesilea rates; aurea cui postquam nudavit cassida frontem,[15] vicit victorem candida forma virum Osò un tempo combattere feroce dal cavallo con le frecce, le navi dei Danai, Pentesilea Meotide e dopo che l'elmo d'oro le scoprì la fronte,[15] la luminosa bellezza vinse l'uomo vincitore

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia IX

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia IX

Omphale in tantum formae processit honorem, Lydia Gygaeo tincta puella lacu, ut, qui pacato statuisset in orbe columnas, tam dura traheret mollia pensa manu A tanta fama di bellezza giunse Onfale, la fanciulla di Lidia immersa nel lago di Gige, affinché, colui che aveva posto le colonne sul mondo pacificato, filasse con una mano tanto dura morbide lane
[20] Persarum statuit Babylona Semiramis urbem, ut solidum cocto tolleret aggere opus, et duo in adversum mitti per moenia currus nec possent tacto stringere ab axe latus; duxit et Euphraten medium, quam condidit, arcis,[25] iussit et imperio subdere Bactra caput [20] Semiramide fondò Babilonia città dei Persiani, per innalzare un solido baluardo con mattone disseccato, e far correre due carri in senso opposto lungo la mura e che non possano con l'asse sfiorato urtare i lati; e condusse l'Eufrate in mezzo della fortezza che fondò,[25] e ordinò a Bactra di abbassare il capo al dominio

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XXX

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia XXX

nam quid ego heroas, quid raptem in crimina divos Infatti che io accusi gli eroi, che accusi gli dei
Iuppiter infamat seque suamque domum Giove disonora se stesso e la sua casa

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Properzio, Elegie: Libro 01, Elegia 01

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro 01, Elegia 01

quid, modo quae nostris opprobria nexerit armis, et, famulos inter femina trita suos,[30] coniugis obsceni pretium Romana poposcit moenia et addictos in sua regna Patres E che, colei che di recente legò le infamie alle nostre armi, e, donna violata fra i suoi schiavi, [30] chiese in premio le mura romane dell'osceno marito e i senatori servi nel suo regno

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Properzio, Elegie: Libro I, Elegia XXII

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XIII

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