Orazio, Satire: Libro 02, Satira 04, pag 3

Orazio, Satire: Libro 02, Satira 04

Latino: dall'autore Orazio, opera Satire parte Libro 02, Satira 04
sunt quorum ingenium nova tantum crustula promit; nequaquam satis in re una consumere curam,ut siquis solum hoc, mala ne sint vina, laboret, quali perfundat piscis securus olivo C'è gente il cui ingegno si limita a inventare soltanto nuovi pasticcini; ma non basta certo esaurire il proprio impegno in un particolare, come chi si preoccupa solo di questo: che i vini non siano cattivi, senza curarsi poi dell'olio con cui condisce il pesce
[50]Massica si caelo suppones vina sereno,nocturna siquid crassi est tenuabitur aura et decedet odor nervis inimicus; at illa integrum perdunt lino vitiata saporem [50] Se esponi il massico al cielo sereno, la brezza della notte ne attenuerà la densità e gli toglierà quell'aroma che è così fastidioso; ma se lo filtri col lino lo guasti e perde il suo sapore genuino
Surrentina vafer qui miscet faece Falerna [55] vina, columbino limum bene colligit ovo, quatenus ima petit volvens aliena vitellus L'esperto che mescola il vino di Sorrento con la feccia del Falerno, [55] riesce perfettamente a raccoglierne il torbido con uova di piccione, perché il tuorlo scendendo verso il fondo trascina con sé quelle impurità
tostis marcentem squillis recreabis et Afra potorem coclea; nam lactuca innatat acri post vinum stomacho; perna magis et magis hillis [60] flagitat inmorsus refici, quin omnia malit quaecumque inmundis fervent allata popinis Con gamberetti arrosto e chiocciole africane rianimerai un bevitore che ha la nausea, e non con la lattuga, che dopo una sbornia naviga nello stomaco causando acidità: lo stomaco chiede piuttosto d'essere stuzzicato e riportato in sesto col prosciutto, con la salsiccia [60] o, se lo preferisce, con una qualunque delle pietanze che nelle bettole si servono bollenti
est operae pretium duplicis pernoscere iuris naturam Vale poi la pena d'imparare a fondo gli ingredienti della salsa composta
simplex e dulci constat olivo, quod pingui miscere mero muriaque decebit [65] non alia quam qua Byzantia putuit orca Quella semplice è fatta d'olio dolce a cui si deve mescolare vino denso e salamoia [65] non diversa da quella che impregna della sua fragranza le giare di Bisanzio
hoc ubi confusum sectis inferbuit herbis Corycioque croco sparsum stetit, insuper addes pressa Venafranae quod baca remisit olivae Questa, unita a un battuto d'erbe e portata a bollore, la si cosparge con zafferano di Corico e la si mette a raffreddare, infine vi si aggiunge un goccio d'olio spremuto dalle olive di Venafro
Picenis cedunt pomis Tiburtia suco: [70] nam facie praestant, venucula convenit ollis; rectius Albanam fumo duraveris uvam Le mele di Tivoli sono meno saporite di quelle del Piceno, [70] anche se all'aspetto sono migliori
hanc ego cum malis, ego faecem primus et allec,primus et invenior piper album cum sale nigro incretum puris circumposuisse catillis L'uva passita si conserva bene nei vasi,mentre quella d'Albano è meglio essiccarla col fumo; e si dà il caso che sia stato io il primo a combinare quest'uva con le mele, il tartaro con la salsa di pesce, il primo ad aver imbandito in semplici piattini pepe bianco finissimo con sale nero
[75] inmane est vitium dare milia terna macello angustoque vagos piscis urgere catino [75] Errore imperdonabile è far fuori tremila sesterzi al mercato e poi pigiare in un vassoio troppo stretto i pesci che amano sguazzare