Orazio, Satire: Libro 02, Satira 04, pag 2

Orazio, Satire: Libro 02, Satira 04

Latino: dall'autore Orazio, opera Satire parte Libro 02, Satira 04
ille salubris aestates peraget, qui nigris prandia moris finiet, ante gravem quae legerit arbore solem L'estate passerà in buona salute chi chiuderà la colazione con more nere colte dalla pianta prima che il sole si faccia violento; Aufidio stemperava il miele nel robusto Falerno: errore
Aufidius forti miscebat mella Falerno: mendose, quoniam vacuis conmittere venis [25] nil nisi lene decet: leni praecordia mulso prolueris melius a stomaco vuoto si devono ingerire [25] soltanto bevande leggere e giusto con vino dolce e leggero innaffierai meglio le viscere
si dura morabitur alvus, mitulus et viles pellent obstantia conchae et lapathi brevis herba, sed albo non sine Coo Se un intestino pigro ti disturba, le telline e i frutti di mare più comuni ti rimuoveranno l'ostacolo, come le foglioline di lapazio ma non senza il vino bianco di Coo
lubrica nascentes inplent conchylia lunae; [30] sed non omne mare est generosae fertile testae:murice Baiano melior Lucrina peloris,ostrea Circeis, Miseno oriuntur echini,pectinibus patulis iactat se molle Tarentum La luna nuova gonfia le conchiglie di molluschi; [30] ma non tutti i mari producono frutti di qualità: la peloride del Lucrino è migliore del murice di Baia; vengono dal Circeo le ostriche e da Miseno i ricci, mentre i larghi pettini sono vanto della languida Taranto
nec sibi cenarum quivis temere arroget artem, [35]non prius exacta tenui ratione saporum E nessuno presuma a cuor leggero di far sua l'arte gastronomica, [35] se prima non ha sviscerato la sottile scienza del gusto
nec satis est cara piscis averrere mensa ignarum, quibus est ius aptius et quibus assis languidus in cubitum iam se conviva reponet Non basta a caro prezzo far piazza pulita di tutti i pesci sul bancone, se poi non si sa quali vanno in salsa e quali arrosto, facendo si che il commensale si rimetta sul gomito di mala voglia
Umber et iligna nutritus glande rotundas [40] curvat aper lances carnem vitantis inertem; nam Laurens malus est, ulvis et harundine pinguis Nutrito con ghiande di leccio,[40] il cinghiale dell'Umbria incurva col suo peso i rotondi vassoi di chi non ama la carne insipida: quello di Laurento al contrario non sa proprio di niente, ingrassato com'è d'erbe palustri e canne
vinea submittit capreas non semper edulis Non sempre il vigneto ci dà caprioli gustosi
fecundae leporis sapiens sectabitur armos Della lepre che ha già figliato l'intenditore sceglierà la spalla
piscibus atque avibus quae natura et foret aetas, [45] ante meum nulli patuit quaesita palatum La qualità e l'età giusta di pesci e uccelli [45] non si è rivelata all'indagine di nessun palato prima del mio