[21] Sub hunc nuntium ex Ligustinis vulgatum litterae ex Hispania mixtam gaudio tristitiam adferentes recitatae sunt C Atinius, qui biennio ante praetor in eam provinciam profectus erat, cum Lusitanis in agro Hastensi signis collatis pugnavit: ad sex milia hostium sunt caesa, ceteri fusi et fugati castrisque exuti Ad oppidum deinde Hastam oppugnandum legiones ducit: id quoque haud multo maiore certamine cepit quam castra; sed dum incautius subit muros, ictus ex vulnere post dies paucos moritur Litteris de morte propraetoris recitatis senatus censuit mittendum, qui ad Lunae portum C Calpurnium praetorem consequeretur, nuntiaretque senatum aequum censere, ne sine imperio provincia esset, maturare eum proficisci Quarto die qui missus erat Lunam venit: paucis ante diebus Calpurnius profectus erat |
[21] Poco dopo che si era diffusa dalla Liguria la notizia di questo episodio, fu letta in senato una lettera dalla Spagna che portava tristezza mista a gaudio C Atinio , che due anni prima era partito come pretore per quella provincia, si era scontrato in battaglia campale con i Lusitani nel territorio Astense; erano stati uccisi circa seimila nemici, gli altri sbaragliati e messi in fuga e sloggiati dai loro accampamenti Condusse allora Atinio le legioni allassalto della città di Asta e anche questa espugnò con poca più difficoltà che laccampamento; ma, colpito mentre si avvicinava alle mura senza troppe precauzioni, morì pochi giorni dopo per la ferita riportata Dopo la lettura del messaggio sulla morte del propretore, il senato decise di mandare a raggiungere il pretore C Calpurnio al porto di Luni e ad annunciargli come il senato stesso voleva che egli affrettasse la partenza per non lasciare la provincia senza comando Il messo arrivò a Luni dopo quattro giorni; Calpurnio era partito pochi giorni prima |
Et in citeriore Hispania L Manlius Acidinus, qui eodem tempore, quo C Atinius in provinciam ierat, cum Celtiberis acie conflixit Incerta victoria discessum est, nisi quod Celtiberi castra inde nocte proxima moverunt, Romanis et suos sepeliendi et spolia legendi ex hostibus potestas facta est Paucos post dies maiore coacto exercitu Celtiberi ad Calagurrim oppidum ultro lacessiverunt proelio Romanos Nihil traditur, quae causa numero aucto infirmiores eos fecerit Superati proelio sunt: ad duodecim milia hominum caesa, plus duo capta, et castris Romanus potitur Et nisi successor adventus suo inhibuisset impetum victoris, subacti Celtiberi forent Novi praetores ambo in hiberna exercitus deduxerunt |
Intanto nella Spagna Citeriore L Manlio Acidino, arrivato nella provincia contemporaneamente a C Atinio, si scontrò coi Celtiberi Lo scontro finì con una vittoria incerta; se-nonché i Celtiberi la notte successiva mossero di là il campo e i Romani ebbero la possibilità di seppellire i loro morti e spogliare quelli del campo nemico Pochi giorni dopo, messo insieme un esercito più numeroso, i Celtiberi nei pressi della città fortificata di Calagorra provocarono uno scontro coi Romani La tradizione non dice la ragione che li pose in condizioni dinferiorità nonostante il contingente aumentato Fatto sta che furono vinti, uccisi circa dodicimila uomini, presi più di duemila, e i Romani fatti padroni dellaccampamento E se il successore al suo arrivo non avesse frenato lardore dei vincitori, i Celtiberi sarebbero stati sottomessi Ma i nuovi pretori ritirarono ambedue nei quartieri dinverno i rispettivi eserciti |
[22] Per eos dies, quibus haec ex Hispania nuntiata sunt, ludi Taurii per biduum facti religionis causa Decem deinde apparatu ludos M Fulvius, quos voverat Aetolico bello, fecit Multi artifices ex Graecia venerunt honoris eius causa Athletarum quoque certamen tum primo Romanis spectaculo fuit, et venatio data leonum et pantherarum, et prope huius saeculi copia ac varietate ludicrum celebratum est Novemdiale deinde sacrum tenuit, quod in Piceno per triduum lapidibus pluerat, ignesque caelestes multifariam orti adussisse complurium levi adflatu vestimenta maxime dicebantur Addita et unum diem supplicatio est ex decreto pontificum, quod aedis Opis in Capitolio de caelo tacta erat Hostiis maioribus consules procurarunt urbemque lustraverunt |
[22] In quei giorni in cui arrivarono queste notizie dalla Spagna, si tennero i ludi Taurii due giorni per esigenze di culto Quindi M Fulvio tenne per altri dieci, con sfarzoso apparato, gli spettacoli promessi in voto nella guerra etolica Molti artisti scenici vennero per quella solennità dalla Grecia Anche a una gara atletica i Romani assisterono per la prima volta, e si dette una caccia al leone e alla pantera , e la festa fu celebrata con una ricchezza e varietà quasi degna del nostro tempo Seguì quindi un novendiale, perché nel Piceno si era avuta per tre giorni una pioggia di pietre , e si diceva che fuochi sprigionati dal cielo in più luoghi avessero a molti bruciato più che altro le vesti sfiorandoli leggermente Si aggiunse ancora per decreto dei pontefici una supplicazione di un giorno perché il tempio di Opi sul Campidoglio era stato colpito dal fulmine I consoli scongiurarono il prodigio con vittime maggiori e purificarono la città |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 38; 51 - 55
Sub idem tempus et ex Umbria nuntiatum est semimarem duodecim ferme annos natum inventum Id prodigium abominantes arceri Romano agro necarique quam primum iusserunt Eodem anno Galli Transalpini transgressi in Venetiam sine populatione aut bello haud procul inde, ubi nunc Aquileia est, locum oppido condendo ceperunt Legatis Romanis de ea re trans Alpes missis responsum est neque profectos ex auctoritate gentis eos, nec quid in Italia facerent sese scire L Scipio ludos eo tempore, quos bello Antiochi vovisse sese dicebat, ex collata ad id pecunia ab regibus civitatibusque per dies decem fecit |
Quasi nello stesso tempo anche dallUmbria si riferì che era stato trovato un ermafrodito di circa dodici anni Per scongiurare il prodigio lo fecero tenere lontano dal territorio romano e uccidere al più presto Nello stesso anno i Galli Transaipini, passati nel Veneto, senza devastazione né guerra occuparono una posizione atta a fondarci una piazzaforte, non lontana da dove ora sorge Aquileia Ai legati romani mandati a chiedere spiegazioni in proposito fu risposto che quelli erano partiti senza autorizzazione della loro gente, e nessuno sapeva che attività svolgessero in Italia In quel periodo di tempo, durante dieci giorni, con contributi di denaro offerti allo scopo da re e da popolazioni, L Scipione celebrò i ludi che diceva di avere promessi in voto in occasione della guerra col re Antioco |
Legatum eum post damnationem et bona vendita missum in Asiam ad dirimenda inter Antiochum et Eumenem reges certamina Valerius Antias est auctor: tum collatas ei pecunias congregatosque per Asiam artifices, et quorum ludorum post bellum, in quo votos diceret, mentionem non fecisset, de iis post legationem demum in senatu actum [23] Cum iam in exitu annus esset, Q Marcius absens magistratu abiturus erat, Sp Postumius quaestionibus cum summa fide curaque perfectis comitia habuit Creati consules sunt Ap Claudius Pulcher M Sempronius Tuditanus Postero die praetores facti P Cornelius Cethegus A Postumius Albinus C Afranius Stellio C Atilius Serranus L Postumius Tempsanus M Claudius Marcellinus |
Valerio Anziate attesta che egli, ancora dopo la condanna e la vendita dei beni, fu mandato ambasciatore in Asia a dirimere le controversie tra Antioco e il re Eumene; e che in quelloccasione ebbe contributi e si raccolsero per lAsia degli attori dei ludi di cui non aveva fatto più menzione dopo la guerra in cui diceva di averli promessi, si discusse in senato soltanto dopo la sua missione [23] Lanno volgeva ormai al termine e Q Marcio era per scadere di carica lontano da Roma; Sp Postumio, espletati i processi con grande scrupolo e onestà, presiedé i comizi Furono creati consoli Ap Claudio Pulcro e M Sempronio Tuditano Il giorno seguente furono nominati pretori P Cornelio Cetego , A Postumio Albino , C Afranio Stellione, C Atilio Serrano, L Postumio Tempsano , M Claudio Marcellino |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 43-47
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Extremo anni, quia Sp Postumius consul renuntiaverat peragrantem se propter quaestiones utrumque litus Italiae desertas colonias Sipontum supero, Buxentum infero mari invenisse, triumviri ad colonos eo scribendos ex senatus consulto ab T Maenio praetore urbano creati sunt L Scribonius Libo M Tuccius Cn Baebius Tamphilus Cum Perseo rege et Macedonibus bellum quod imminebat, non unde plerique opinantur, nec ab ipso Perseo causas cepit: inchoata initia a Philippo sunt; et is ipse, si diutius vixisset, id bellum gessisset Una eum res, cum victo leges imponerentur, maxime angebat, quod qui Macedonum ab se defecerant in bello, in eos ius saeviendi ademptum ei ab senatu erat, cum, quia rem integram Quinctius in condicionibus pacis distulerat, non desperasset impetrari posse |
Alla fine dellanno, poiché Sp Postumio console aveva riferito che nel percorrere le due coste dItalia per via dei suoi processi aveva trovato spopolate: le colonie di Siponto sullAdriatico e di Busento sul Tirreno, il pretore urbano T Menio, secondo un senatoconsulto, elesse triumviri, per il reclutamento dei coloni da mandare là, L Scribonio Libone, M Tuccio, Cn Bebio Tanfilo La guerra che si avvicinava con la Macedonia e col re Perseo non ebbe origine donde credono i più, cioè da Perseostesso; i prodromi risalgono a Filippo, e, se questi fosse vissuto di più, la guerra lavrebbe condotta lui Tra le condizioni impostegli dopo la sconfitta, di una specialmente non si dava pace, che gli fosse stato negato dal senato il diritto di vendicarsi di quei Macedoni che lo avevano abbandonato durante la guerra, mentre di poterlo ottenere non aveva disperato quando nel trattare le condizioni di pace Quinzio aveva rinviato questo punto senza toccano |
Antiocho rege deinde bello superato ad Thermopylas, divisis partibus, cum per eosdem dies consul Acilius Heracleam, Philippus Lamiam oppugnasset, capta Heraclea quia iussus abscedere a moenibus Lamiae erat Romanisque oppidum deditum est, aegre eam rem tulerat Permulsit iram eius consul, quod ad Naupactum ipse festinans, quo se ex fuga Aetoli contulerant, Philippo permisit, ut Athamaniae et Amynandro bellum inferret, et urbes quas Thessalis Aetoli ademerant, regno adiceret Haud magno certamine et Amynandrum Athamania expulerat et urbes receperat aliquot Demetriadem quoque, urbem validam et ad omnia opportunam, et Magnetum gentem suae dicionis fecit |
Poi, dopo che il re Antioco era stato vinto alle Termopili, avevano attaccato, negli stessi giorni, il console Acilio Eraelea, e Filippo Lamia secondo il piano dazione diviso tra dì loro; ma, mentre Eraelea era stata presa, egli si era sentito ordinare di lasciare Lamia e aveva visto la città consegnata ai Romani; a questo si era rassegnato a malincuore Il console ne placò le ire col permettere a Filippo di portare guerra allAtamania e ad Aminandro e di aggiungere al suo regno le città che gli Etoli avevano tolte ai Tessali , mentre egli alla sua volta si dirigeva verso Naupatto , dove gli Etoli sì erano raccolti dopo la fuga Senza trovare grande contrasto già aveva anche scacciato Aminandro dallAtamania e accettato la capitolazione di alcune città Poi anche Demetriade, città ben difesa e in posizione strategica, e la gente dei Magneti fece passare in suo potere |
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Inde et in Thracia quasdam urbes, novae atque insuetae libertatis vitio seditionibus principum turbatas, partibus, quae domestico certamine vincerentur, adiungendo sese cepit [24] His sedata in praesentia regis ira in Romanos est Numquam tamen remisit animum a colligendis in pace viribus, quibus, quandoque data fortuna esset, ad bellum uteretur Vectigalia regni non fructibus tantum agrorum portoriisque maritimis auxit, sed metalla etiam et vetera intermissa recoluit et nova multis locis instituit Ut vero antiquam multitudinem hominum, quae belli cladibus amissa erat, restitueret, non subolem tantum stirpis parabat cogendis omnibus procreare atque educare liberos, sed Thracum etiam magnam multitudinem in Macedoniam traduxerat, quietusque aliquamdiu a bellis omni cura in augendas regni opes intentus fuerat |
Di lì mosse contro alcune città in Tracia, agitate da moti oligarchici per il degenerare di una libertà recente e nuova per loro, e le prese alleandosi al partito che nella contesa interna rimaneva al di sotto [24] Con queste concessioni si acquetò per il momento lira del re verso i Romani Pure egli non abbandonò mai il proposito di raccogliere in tempo di pace delle forze di cui valersi per una guerra in qualunque momento se ne presentasse loccasione favorevole Non solo aumentò le entrate del regno con il raccolto delle campagne e con dogane marittime, anche ripristinò lo sfruttamento delle trascurate da tempo e ne aprì di nuove in molti luoghi Per rinsanguare poi la popolazione, assottigliata dalle guerre sfortunate, non soltanto faceva una politica demografica inducendo tutti a procreare e allevare figli, ma aveva inoltre trasferito masse di Traci in Macedonia, e, tranquillo per un po di tempo dalle guerre , si era dedicato con ogni cura ad accrescere la potenza del suo regno |
Rediere deinde causae, quae de integro iram moverent in Romanos Thessalorum et Perrhaeborum querellae de urbibus suis ab eo possessis, et legatorum Eumenis regis de Thraciis oppidis per vim occupatis traductaque in Macedoniam multitudine, ita auditae erant, ut eas non neglegi satis appareret Maxime moverat senatum, quod iam Aeni et Maroneae adfectari possessionem audierant; minus Thessalos curabant Athamanes quoque venerant legati, non partis amissae, non finium iacturam querentes, sed totam Athamaniam sub ius iudiciumque regis venisse; et Maronitarum exules venerant, pulsi, quia libertatis causam defendissent ab regio praesidio: ii non Maroneam modo sed etiam Aenum in potestate narrabant esse Philippi |
Ma tornarono poi in giuoco motivi per riaccendere il risentimento contro i Romani Le lagnanze dei Tessali e dei Perrebi per le loro città occupate da Filippo, e quelle dei legati dcl re Eumene per le città della Tracia occupate con la violenza e per la popolazione trasferita in Macedonia, erano state accolte con tale interesse da far capire ben chiaro che voleva lasciarle cadere Soprattutto aveva colpito il senato la notizia che già si mirava a occupare Eno e Maronca; meno si curavano dei Tessali Erano venuti anche i legati Ataniani per lamentare non la perdita di una parte di terra o la violazione dei confini, ma la caduta di tutta lAtamania sotto la giurisdizione del re; ed erano venuti gli esuli di Maronea, cacciati per aver difeso la causa della libertà contro il presidio del re: questi riferivano che non soltanto Maronea ma anche Eno era nelle mani di Filippo |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 23; 41-49
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Venerant et a Philippo legati ad purganda ea, qui nihil nisi permissu Romanorum imperatorum factum adfirmabant: civitates Thessalorum et Perrhaeborum et Magnetum et cum Amynandro Athamanum gentem in eadem causa qua Aetolos fuisse; Antiocho rege pulso occupatum oppugnandis Aetolicis urbibus consulem ad recipiendas eas civitates Philippum misisse; armis subactos parere Senatus, ne quid absente rege statueret, legatos ad eas controversias disceptandas misit Q Caecilium Metellum M Baebium Tamphilum Ti Sempronium Quorum sub adventum ad Thessalica Tempe omnibus iis civitatibus, quibus cum rege disceptatio erat, concilium indictum est |
Erano venuti daltra parte legati di Filippo a giustificarne loperato e sostenevano che nulla era avvenuto senza il permesso dei generali romani: fu il caso delle città dei Tessali, dei Perrebi e dei Magneti e quello delle popolazioni atamane col loro Aminandro, era stato identico a quello degli Etoli; cacciato il re Antioco, il console, occupato a conquistare le città di Etolia , aveva mandato Filippo a ricevere la resa di quelle città; obbediva chi era sottomesso con le armi Il senato, per non deliberare in assenza del re , mandò come legati, a dirimere tali controversie, Q Cecilio Metello, M Bebio Tanfilo, Ti Sempronio Poco prima del loro arrivo, presso Tempe in Tessaglia fu indetto un congresso di tutte le città che avevano una controversia col re |