[25] Ibi cum Romani legati disceptatorum loco, Thessali Perrhaebique et Athamanes haud dubii accusatores, Philippus ad audienda crimina tamquam reus consedissent, pro ingenio quisque eorum, qui principes legationum erant, et gratia cum Philippo aut odio acerbius leniusve egerunt In controversiam autem veniebant Philippopolis Tricca Phaloria et Eurymenae et cetera circa eas oppida, utrum, Thessalorum iuris cum , vi ademptae possessaeque ab Aetolis forent -nam Philippum Aetolis ademisse eas constabat-, an Aetolica antiquitus ea oppida fuissent: ita enim Acilium regi concessisse, si Aetolorum fuissent, et si voluntate, non si vi atque armis coacti cum Aetolis essent |
[25] Colà riuniti a congresso, i legati romani in qualità di arbitri, i Tessali, i Peirebì e gli Atamani come decisi accusatori, Filippo per udire le contestazioni come un accusato, ciascuna delle parti parlò in tono più risoluto o più conciliante, con benevolenza o con animosità verso Filippo, secondo lindole dei capi delle varie legazioni Oggetto di controversia erano Filippopoli, Tricca, Faloria , Eurimene , e le altre città allintorno per stabilire se avevano apparteliuto di diritto ai Tessali ed erano state tolte e occupate dagli Etoli con la violenza (che appunto agli Etoli le avesse tolte Filippo era scontato) ovvero se fossero state etoliche da antica data: perché Acilio le aveva lasciate in potere di Filippo a condizione che fossero state già degli Etoli, oppure avessero fatto causa comune con loro volontariamente e non costrette con la forza delle armi |
Eiusdem formulae disceptatio de Perrhaeborum Magnetumque oppidis fuit: omnium enim iura possidendo per occasiones Aetoli miscuerant Ad haec, quae disceptationis erant, querellae Thessalorum adiectae, quod ea oppida, si iam redderentur sibi, spoliata ac deserta redditurus esset: nam praeter belli casibus amissos quingentos principes iuventutis in Macedoniam abduxisse, et opera eorum in servilibus abuti ministeriis; et quae reddiderit coactus Thessalis, inutilia ut redderet curasse Thebas Pthias unum maritimum emporium fuisse quondam Thessalis quaestuosum et frugiferum: ibi navibus onerariis comparatis regem, quae praeter Thebas Demetriadem cursum derigerent, negotiationem maritimam omnem eo avertisse |
Una questione per una riserva analoga si faceva a proposito delle città dei Perrebi e dei Magneti : gli Etoli, con le loro conquiste fatte via via che se ne presentava loccasione, avevano messo in un fascio i diritti di tutti A questi argomenti di discussione si aggiunsero le lagnanze dei Tessali, perché, anche se ora Filippo restituiva quelle città, le avrebbe rese spogliate e spopolate; difatti, a parte le perdite di uomini patite per le vicende della guerra, cinquecento notabili giovani li aveva deportati in Macedonia e abusava dellopera loro in mansioni servili, e anche ciò che era stato costretto a restituire ai Tessali , aveva cercato di restituirlo inutilizzabile Tebe della Ftiotide era stata un tempo lunico emporio marittimo, dintenso traffico e redditizio, dei Tessali; ebbene, il re, messe insieme delle navi mercantili che dirigessero la rotta oltre Tebe fino a Demetriade, aveva sviato in quella direzione tutto il traffico marittimo |
Iam ne a legatis quidem, qui iure gentium sancti sint, violandis abstinere: insidias positas euntibus ad T Quinctium Itaque ergo in tantum metum omnes Thessalos coniectos, ut non in civitatibus suis, non in communibus gentis conciliis quisquam hiscere audeat Procul enim abesse libertatis auctores Romanos: lateri adhaerere grauem dominum, prohibentem uti beneficiis populi Romani Quid autem, si vox libera non sit, liberum esse Nunc se fiducia et praesidio legatorum ingemiscere magis quam loqui Nisi provideant aliquid Romani, quo et Graecis Macedoniam accolentibus metus et audacia Philippo minuatur, nequiquam et illum victum et se liberatos esse Ut equum tenacem, non parentem frenis asperioribus castigandum esse |
Ormai non risparmiava neppure i legati, che per le leggi internazionali sono sacri: delle insidie erano state tese loro mentre si recavano da T Quinzio E così tutti i Tessali erano talmente terrorizzati che nessuno, sia nelle loro città sia nelle assemblee pantessaliche, osava aprir bocca Lontani erano i garanti della loro libertà, i Romani; i Tessali avevano alle costole un padrone pesante che impediva di profittare dei benefici del popolo romano E dovera la libertà se non cera quella della parola Ora essi potevano mandare gemiti, più che parlare, perché fidavano sullappoggio dei legati Se i Romani non prendevano qualche misura per diminuire il timore dei Greci confinanti con la Macedonia e laudacia di Filippò, era inutile che costui fosse stato vinto e loro liberati Come un cavallo riottoso che morde il freno, bisognava tenerlo a dovere stringendo il freno ancor più |
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Haec acerbe postremi, cum priores leniter permulsissent iram eius petentes, ut ignosceret pro libertate loquentibus, et ut deposita domini acerbitate adsuesceret socium atque amicum sese praestare, et imitaretur populum Romanum, qui caritate quam metu adiungere sibi socios mallet Thessalis auditis Perrhaebi Gonnocondylum, quod Philippus Olympiadem appellaverat, Perrhaebiae fuisse, et ut sibi restitueretur, agebant; et de Malloea et Ericinio eadem postulatio erat Athamanes libertatem repetebant et castella Athenaeum et Poetneum |
Questo dissero con tono risoluto gli ultimi che parlarono, mentre i primi avevano cercato di addolcire le ire di Filippo chiedendogli in maniera blanda che scusasse chi parlava per la libertà, e, deposto il cipiglio del padrone, prendesse latteggiamento di amico e alleato, e facesse come il popolo romano, che preferiva conciliarsi gli alleati con la simpatia che con la paura Uditi i Tessali, presero la parola i Perrebi: Gonnocondili (chiamata Olimpiade da Filippo) aveva appartenuto alla Perrebia, ed essi ne peroravano la restituzione; e analoga era la richiesta per Mallea e Ericinio Gli Atamani reclamavano la libertà e i castelli di Ateneo e Petneo |