l'aiutavano la figlia Margherita Luc, " Margot ", e una cameriera, Lolotte. A loro si unì l'anno successivo Frederick Gérard, compagno di Berthe. C'era poi:
- Lolo il fedele asino di Frederic
- la capra Blanchette che ruminava le sciarpe dimenticate dai clienti
- la scimmia Théodule
- un cane
- una famigliola di topi bianchi addomesticati
- una cornacchia
I pasti a soli due franchi e il vino a volontà fecero presto del Lapin agile uno dei locali più affollati. In estate ci si riuniva nella terrazza affacciata sulla città, ombreggiata da un vecchio albero in cui riposava la scimmia Théodule. In Inverno, invece si stava all'interno, stretti gli uni agli altri in una sala bassa e buia riscaldata da un grande camino in gesso dalla bocca annerita, decorato con figure di demoni e dannati. I tavolini erano appiccicosi, i bicchieri opachi e un odore di legno affumicato invadeva la stanza.
Molti pittori barattavano spesso le consumazioni con i loro quadri, così alle pareti del Lapin Agile, mescolate a croste senza valore, erano appese opere di vari artisti dell'epoca. . Le sale delle osterie della Montmartre di allora avrebbero fatto invidia a molti musei di arte moderna di oggi
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