Quando li sentiamo cicaleggiare come diceva Forrest Gump, il termine corretto è frinire, dobbiamo sapere che sono nella ultima fase della loro vita e a breve giungerà la morte.
Le cicale femmine incidono rami dell'albero o direttamente la corteggia per deporci dentro le uova. Le larve che emergono, non avendo ali, cadono dall'albero e finisco nella terra. La riproduzione non serve a questo stadio quindi si presentano senza genitali, in compenso hanno zampe sviluppate che servono per poter scavare nel terreno. Si insinuano sottoterra e ci restano per anni. Sopravvivono traendo nutrimenti dalle radici degli alberi, attraversati da una linfa fatta di acqua e sostanze varie. Il nutrimento è povero, per questo lo stadio giovanile della cicala dura molti anni. Alla fine di questi stati larvali esce in superficie. C'è da dire che elementi della stessa covata possono essere pronti, e quindi fare capolino dal terreno, anche in anni diversi.
La cicala si arrampica su un albero e qui avviene la metamorfosi. Come la scena dei film degli alieni, la cicala abbandona l'ultimo stadio e diventa l'insetto, tormentone musicale dell'Estate. L'esoscheletro dietro la testa si spacca ed esce l'adulto. Il corpo si gonfia e un fluido viene pompato nelle venature delle ali facendole espandere. Se sono maschi cominciano subito a cantare in cerca di femmine con cui accoppiarsi. I maschi sviluppano delle membrane ai lati dell'addome che lo aiutano ad emettere il suono caratteristico. Dopo circa un mese muoiono e con la deposizione della larve ricomincia il ciclo