Cicerone, In Verrem: 02; 02-31-35, pag 4

Cicerone, In Verrem: 02; 02-31-35

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 02-31-35
[83] Sthenius est, hic qui nobis adsidet, Thermitanus, antea multis propter summam virtutem summamque nobilitatem, nunc propter suam calamitatem atque istius insignem iniuriam omnibus notus [83] Questuomo che ci sta seduto accanto è Stenio di Terme, una volta noto a molti per la sua insigne virtù e la sua grande nobiltà, e adesso noto a tutti per la sventura che sè abbattuta su di lui e per la straordinaria ingiustizia di cui è stato vittima da parte del nostro imputato
Huius hospitio Verres cum esset usus, et cum apud eum non solum Thermis saepenumero fuisset, sed etiam habitasset, omnia domo eius abstulit quae paulo magis animum cuiuspiam aut oculos possent commovere Verre aveva rapporti dospitalità con lui, andava spesso a trovarla a Terme e alloggiava pure a casa sua, ed è proprio da questa casa che, nonostante tutto, si portò via ogni cosa che potesse suscitare un interesse un p0 fuori dellordinario o attirare gli sguardi di chicchessia
Etenim Sthenius ab adulescentia paulo studiosius haec compararat: supellectilem ex aere elegantiorem et Deliacam et Corinthiam, tabulas pictas, etiam argenti bene facti, prout Thermitani hominis facultates ferebant, satis Fin da giovane, infatti, Stenio si era dedicato con notevole passione alla collezione di oggetti darte: vasi in bronzo finemente scelti di Delo e di Corinto , quadri, e, per quanto era consentito dai mezzi di un cittadino di Terme, anche una discreta quantità di argenteria di ottima fattura

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Cicerone, In Verrem: 02; 02-01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 02-01-05

Quae cum esset in Asia adulescens studiose, ut dixi, compararat, non tam suae delectationis causa quam ad invitationes adventusque nostrorum hominum, amicorum atque hospitum Tutti oggetti che da giovane, trovandosi in Asia, aveva raccolto con passione, comho già detto, non tanto per la sua gioia personale, quanto per quella dei nostri concittadini, suoi amici e ospiti, sia quando egli li invitasse sia quando si recassero loro a trovarla
[84] Quae posteaquam iste omnia abstulit, alia rogando, alia poscendo, alia sumendo, ferebat Sthenius ut poterat; angebatur animi necessario quod domum eius exornatam et instructam fere iam iste reddiderat nudam atque inanem; verum tamen dolorem suum nemini impertiebat; praetoris iniurias tacite, hospitis placide ferendas arbitrabatur [84] Oggetti dunque che Verre si prese, tutti, talora pregando, talaltra esigendo e talaltra ancora prendendo, e Stenio sopportava come meglio poteva; la sua pena era inevitabilmente grave vedendo la sua bella casa, splendida di opere darte e ben fornita di tutto, diventata ormai per opera di Verre quasi nuda e vuota; tuttavia non comunicava a nessuno il suo dolore, pensando che le offese dun governatore vadano sopportate in silenzio e quelle di un ospite con rassegnazione

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-116-120

[85] Interea iste cupiditate illa sua nota atque apud omnis pervagata, cum signa quaedam pulcherrima atque antiquissima Thermis in publico posita vidisset, adamavit; a Sthenio petere coepit ut ad ea tollenda operam suam profiteretur seque adiuvaret [85] Nel frattempo Verre vide delle statue bellissime e antichissime che erano esposte nei luoghi pubblici di Terme, e per quella sua ben nota passione, di cui la fama sera diffusa dovunque, se ne innamorò fortemente ; iniziò a chiedere a Stenio di promettergli il suo interessamento e il suo aiuto perché potesse portarsele via
Sthenius vero non solum negavit, sed etiam ostendit fieri id nuilo modo posse ut signa antiquissima, monumenta P Africani, ex oppido Thermitanorum incolumi illa civitate imperioque populi Romani tollerentur Stenio, però, non solo rifiutò, ma fece pure presente lassoluta impossibilità di portare via da Terme, finché la sua città e limpero del popolo romano fossero rimasti in piedi, quelle statue antichissime, ricordo di P Scipione lAfricano

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-06-10

[XXXV, 86] Etenim ut simul Africani quoque humanitatem et aequitatem cognoscatis, oppidum Himeram Carthaginienses quondam ceperant, quod fuerat in primis Siciliae clarum et ornatum [XXXV, 86] E veramente è opportuno che io vi faccia pure conoscere contemporaneamente lumanità e il senso di giustizia dellAfricano, quando i Cartaginesi avevano una volta conquistato la città di Imera, che era stata una delle più importanti città della Sicilia sia per fama che per ricchezza di opere darte
Scipio, qui hoc dignum populo Romano arbitraretur, bello confecto socios sua per nostram victoriam recuperare, Siculis omnibus Carthagine capta quae potuit restituenda curavit Scipione,che riteneva azione ben degna del popolo romano che gli alleati a guerra conclusa riavessero per merito della nostra vittoria ciò era loro, dopo la conquista di Cartagine fece restituire a tutti i Siciliani quanto gli fu possibile

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Himera deleta quos civis belli calamitas reliquos fecerat, ii se Thermis conlocarant in isdem agri finibus neque longe ab oppido antiquo, hi se patrum fortunas et dignitatem recuperare arbitrabantur cum illa maiorum ornamenta in eorum oppido conlocabantur Dopo la distruzione di Imera, i cittadini che erano sopravvissuti alla calamità della guerra, serano stanziati entro i limiti del loro stesso territorio a Terme non lontano dallantica città, e allora pensavano di riacquistare la prosperità e il prestigio dei loro padri con la collocazione nella nuova città delle opere darte dei loro antenati

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